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Alessandro Da Rold per “La Verità”
antonio conte
L'Inter di Antonio Conte perde a Genova contro la Sampdoria. E per i nerazzurri tornano i fantasmi della fine dell'estate quando la squadra dell'ex allenatore del Chelsea faceva fatica in campionato e Champions League. Sarà un caso, ma il calo dell'Inter coincide spesso con le notizie che riguardano la presunta truffa da 30 milioni di euro cui sarebbe stato vittima Conte. La vicenda è nota.
Riguarda il broker di Capua Massimo Bochicchio, contro cui l'allenatore interista, come altre decine di manager, imprenditori e vip italiani, si sta muovendo per recuperare i soldi perduti. Si parla di un giro d'affari totale tra i 200 e i 500 milioni di euro, frutto di 20 anni di movimentazioni su features e derivati tra Londra, le isole Virgin Island e Cayman. In estate la corte di commercio inglese aveva ordinato a Bochicchio di restituire i 30 milioni di euro all'allenatore dell'Inter, ma, a quanto risulta alla Verità, quei fondi non sono mai arrivati.
raffaele trombetta
Per di più riguarderebbero mutui su immobili su cui Conte avrebbe investito negli anni in Inghilterra. In questi mesi a decine hanno chiesto indietro euro e sterline affidate a Bochicchio. Sia a Londra sia in Italia. A fine dicembre nel nostro Paese è stata aperta un'inchiesta da parte della Procura di Modena sulle truffe del broker che trovava la maggior parte dei suoi clienti al circolo Aniene di Roma. Bochicchio è indagato per appropriazione indebita e insieme a lui sono stati indicati altri soggetti come persone informate sui fatti.
Le indagini dei carabinieri sono ancora in una fase iniziale, ma non è detto che presto possano essere sentiti in Procura diversi truffati, tra cui lo stesso Conte, e soprattutto chi ha avuto in questi anni rapporti con Bochicchio. Nei mesi scorsi, come aveva anticipato La Verità, a Modena era stata depositata una denuncia contro Bochicchio. B. P., difesa dagli avvocati Guido Sola, Elisa Parenti e Elena Lenzini dello studio SC Avvocati Associati di Modena, si erano mossi contro l'investitore italiano e allo stesso tempo avevano fatto partire una causa civile di risarcimento danni contro la Sifir, la fiduciaria che nel 2011 aveva sottoscritto per conto di B. P. azioni di Facebook nel 2011.
antonio conte
In questo caso si parla di 3 milioni di euro di perdita. Anche qui la vicenda è molto simile a quella di Conte, perché la denuncia modenese nasce dalle mancate promesse di liquidare il pacchetto azionario.La lista di creditori potrebbe presto allungarsi. Molti di quelli che avevano fatto affidamento su Bochicchio hanno iniziato a muoversi legalmente.
E non è detto che presto possano aprirsi nuovi fascicoli in altre Procure italiane. A quanto pare uno dei punti chiave sarebbe il ruolo delle banche, Hsbc e Credit Suisse. Del resto la sim su cui operava Bochicchio ha avuto in questi anni sempre una banca depositaria, che aveva anche la responsabilità di controllare i movimenti. Il broker rampante - già radiato dalla Consob come consulente finanziario nel 1999 ma sempre in cerca di patrimoni da gestire - si è appoggiato a Hsbc fino al 2017 poi è passato a Credit Suisse.
ANTONIO CONTE
La domanda quindi sorge spontanea: come mai, nonostante la radiazione, ha continuato a operare in tutta tranquillità? E soprattutto perché nessun istituto di credito ha fatto le dovute verifiche e segnalazioni? Certo, a beneficio delle banche ci sarebbe i falsi documenti che lo stesso Bochicchio presentava ai suoi investitori, come dimostrato dalla sentenza della corte di commercio britannica. Ma è possibile che nessuno si sia accorto di nulla?
RAFFAELE TROMBETTA
Oltremanica è persino stato spiccato un mandato d'arresto contro il broker con un passato in Fideuram e persino da managing director nella stessa Hsbc di Milano, una delle più importanti banche del mondo. Lo studio legale britannico Jmw Solicitors, che segue Luca Batacchi e suo padre Giorgio nell'ennesima causa contro il broker italiano, ha chiesto indietro 1 milione di euro. Lee Adams, l'avvocato di Jmw Solicitors, ha spiegato che Bochicchio avrebbe convinto in modo disonesto e fraudolento i suoi clienti a investire la somma di 996.431,01 euro nell'offerta pubblica iniziale di azioni di Alibaba, commettendo frode e riciclaggio di denaro tra il 2014 e il 2020».
giovanni malagò foto mezzelani gmt010
Bochicchio avrebbe dovuto presentarsi il 7 dicembre di fronte alla corte londinese, ma non lo ha fatto. Anche perché, a quanto risulta alla Verità, si sarebbe rifugiato a Dubai, tutelato anche dai rapporti tra Italia e Emirati Arabi Uniti. I trattati di estradizione non funzionano, basti pensare al fatto che Giancarlo Tulliani, cognato dell'ex presidente della Camera Gianfranco Fini, è ormai assente dal processo da più di 3 anni e nessuna richiesta sembra aver convinto le autorità emiratine a farlo rientrare. Non solo.
Luca Bascherini
Poco prima di Natale, Il Sole 24 ore online ha scoperto che nella rete di Bochicchio è finito anche l'ambasciatore italiano a Londra, Raffaele Trombetta. Lo scorso 3 dicembre il diplomatico è stato eletto nel comitato dei creditori di una delle società del broker di Capua, la Tiber Capital, finita in liquidazione per insolvenza. Persino il socio di Tiber Rodolfo Errani, ex patron del gruppo Cisa, sarebbe stato truffato.
Nel comitato ci sono anche l'ex calciatore di Milan e Roma Stephan El Shaarawy o la società londinese di Luca Bascherini, procuratore di Claudio Ranieri, allenatore della Sampdoria. Chi frequenta gli avvocati di Londra sa bene che sarà difficile recuperare i fondi perduti, anche perché da quelle parti non esiste l'obbligatorietà dell'azione penale. Per questo motivo Conte avrebbe già iniziato a sondare alcuni legali in Italia. Con la speranza, questa volta, di riportare a casa il maltolto.
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