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    CONCIATI MALISSIMO! IL FIUME BURIGANGA E’ INQUINATO DALLE INDUSTRIE CHE TINGONO I PELLAMI E LUNGO LE SUE RIVE, IN BANGLADESH, A MIGLIAIA SI AMMALANO OGNI GIORNO. AL POSTO DELLA VITA, SOLO RIFIUTI


     
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    Tante piccole imbarcazioni attraversano il fiume ogni giornoTante piccole imbarcazioni attraversano il fiume ogni giorno Migliaia gli intossicati dal fiume BurigangaMigliaia gli intossicati dal fiume Buriganga

    Dhaka, la capitale del Bangladesh, sorge sulle rive del fiume Buriganga ed è una metropoli in espansione. E' una delle più grandi e popolate città del mondo e sta crescendo a vista d'occhio. Inizialmente è nata sulle rive del fiume perché, attraverso le imbarcazioni, si poteva facilmente raggiungere zone dell'India ed è così diventata un importante centro di commercio.

    Da Dhaka a ChandpourDa Dhaka a Chandpour Bambini negli slam di HararibaghBambini negli slam di Hararibagh

    Il Buriganga un tempo dava anche acqua potabile, ma oggi è molto inquinato in quanto, ogni giorno, vi vengono riversati circa 21.000 metri cubi di scarichi industriali, acidi, grassi animali, coloranti chimici, cromo e piombo. Scarti soprattutto delle concerie, delle centinaia di industrie che tingono i pellami di Hazaribagh. Il rapporto di Human Rights Watch fa impressione. Gli abitanti degli slum circostanti soffrono di febbre, malattie della pelle, problemi respiratori e diarrea e sul fiume non c'è quasi più vita, solo rifiuti.
    Il contrasto fra la forza vitale che il fiume un tempo rappresentava e ciò che rappresenta oggi, ha ispirato il fotografo italiano Ugo Borga (dell'Agenzia Echo), che ha trascorso un lungo periodo nella zona e ha realizzato il fotoreportage «Living on the Death River», documentando la catastrofe che si va delineando.

     

     

     

     

     

     

     

    Cerimonia Hindu nel BurigangaCerimonia Hindu nel Buriganga
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