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    CONDANNATA PER TORTURA LA BADANTE CHE COSPARSE DI FECI IL VOLTO E IL CORPO DEL 90ENNE CHE ASSISTEVA AD ALGHERO: DUE ANNI CON LA CONDIZIONALE - LA FIGLIA DELL’ANZIANO: “MIO PAPÀ ERA PARALIZZATO DALLA PARTE SINISTRA A CAUSA DI UN ICTUS, ERA SEMINUDO SUL LETTO E QUELLA DONNA GLI PREMEVA IL PANNOLONE SPORCO SULLA FACCIA E SUL CORPO FINO A RICOPRIRGLI GLI OCCHI, LA BOCCA, TUTTO CON I SUOI ESCREMENTI. E UN’ALTRA VOLTA GLI HA…”


     
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    Brunella Bolloli per “Libero quotidiano”

     

    È stata condannata per tortura la badante che cosparse di feci il volto e il corpo dell' anziano che assisteva. Due anni con la condizionale oltre al pagamento delle spese legali e al risarcimentp. Tortura aveva chiesto il pubblico ministero, Maria Paola Asara, confermata dal gip del tribunale di Sassari nella sentenza di primo grado con rito abbreviato.

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    Si tratta di una decisione storica, visto che il reato di tortura (613 bis del codice penale) è stato introdotto solo a luglio 2017, più che altro per fermare i metodi violenti delle forze dell' ordine nei confronti dei detenuti, e mai prima d' ora aveva riguardato una badante cioè una persona che assiste gli anziani.

     

    Ma questa 66enne di Osilo, Francesca Gaspa, si è resa una sorta di mostro nei confronti di Gerolamo Pirisi, novantenne ex impiegato dell' Inps, invalido a causa di un ictus e dunque fragile, bisognoso di cure. Gerolamo non c' è più perché si è spento due mesi fa nella sua casa di Alghero, con la moglie Giovanna da una parte e la figlia Maria Vittoria dall' altra, mano nella mano. È morto senza sapere che la sua aguzzina è stata riconosciuta colpevole del male che gli ha fatto.

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    Maria Vittoria, suo padre è stato torturato, ha stabilito il gip. Sa cosa significa?

    «Non sono pratica di questo reato, so che è più del maltrattamento e ringrazio la pm che ha avanzato questa richiesta e il giudice che le ha dato ragione perché mio padre ha subìto veramente una tortura. È una cosa che non si deve neanche pensare nei confronti di nessuno, figurarsi di un anziano che non può difendersi».

     

    Quel giorno di novembre del 2017 cosa è accaduto a suo papà?

    «Mio padre è stato umiliato, ferito, torturato dalla persona che avevamo pagato per assisterlo. È una scena che non dimenticherò mai e che non auguro a nessuno di vivere. Mio papà, che era paralizzato dalla parte sinistra a causa dell' ictus che lo aveva colpito nel 2014, era seminudo sul letto e quella donna gli premeva il pannolone sporco sulla faccia e sul corpo fino a ricoprirgli gli occhi, la bocca, tutto con i suoi escrementi».

     

    Cosa ha fatto di fronte a tale atrocità?

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    «Ero sconvolta, ho gridato: cosa stai facendo? Come ti permetti? Mia mamma, che ha 80 anni, era nella camera senza parole, mio padre intanto si lamentava, chiedeva aiuto, era un uomo di una dignità estrema e stava subendo un trattamento disumano! È stata una fortuna che io sia scesa dai miei in quel momento: abito al piano di sopra ma lavoro, sono una docente, e non sempre riuscivo a passare».

     

    Vada avanti.

    «Un altro l' avrebbe picchiata, forse, io no. Non so da dove mi sia venuta la freddezza, ma avevo il telefonino in mano, ho chiamato il 113, venite vi prego, e ho fatto le foto a mio padre in quello stato, per avere una prova. Poverino, sarà stato così un' ora. Poi l' ho pulito tutto io. Quando sono arrivati i poliziotti ho detto: portatela via da casa mia».

     

    La badante come si è giustificata?

    «Non si è giustificata. Non ha detto niente. E, mi faccia dire, non si è mai scusata in tutto questo tempo, non è intervenuta alle udienze mentre noi c' eravamo con il nostro avvocato, Giuseppe Tiana. E pensare che è madre e nonna».

     

    Era una persona fidata?

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    «Lavorava da noi da circa 8 mesi. Godeva di vitto e alloggio, giocava quasi sempre con il telefonino e usciva spesso».

     

    Perché l' avete tenuta?

    «A me non piaceva, ma mia mamma, ottantenne, temeva di rimanere sola, di non trovare una sostituta. La Gaspa, poi, ci era stata segnalata da un' amica di famiglia. Avevamo avuto un' esperienza negativa con una badante precedente che ci aveva rubato un computer, di questa avevamo avuto delle referenze. Mai avremmo immaginato che fosse capace di tale malvagità nei confronti del nostro caro».

     

    Pensa che suo padre abbia subìto altre vessazioni?

    «Io so soltanto di una volta in cui l' ha legato mani e piedi al letto per non farlo muovere.

    Come si fa? Un uomo invalido a causa di un ictus! Già allora volevo lasciarla a casa, ma lei aveva terrorizzato mia mamma: non trovate nessun' altra, le diceva».

     

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    Suo papà Gerolamo che conseguenze ha avuto dopo quel giorno?

    «È stato malissimo. Non mangiava più. Era diventato inappetente. Ci abbiamo messo tutto il nostro amore per risollevarlo, non l' abbiamo mai lasciato solo. Alla fine, è morto nel suo letto, sereno».

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