Estratto dell’articolo di Matteo De Santis per lastampa.it
di maria
Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport-Stadio, domenica sera, durante la trasmissione “Pressing” di Sport Mediaset su Italia 1, ha detto che Pogba e Di Maria sono due «cadaveri calcistici».…
«Ho detto che sono cadaveri calcistici, in senso atletico. Non si possono discutere la classe, la carriera e i trofei di Di Maria, così come per Pogba. Ho già spiegato che parlavo di usura fisica. Dopotutto, nel caso dell'argentino, parliamo di un giocatore che l'anno scorso al Psg aveva messo insieme 26 presenze in totale.
Il "Polpo Paul" al Manchester United, invece, aveva collezionato solo 20 apparizioni. Insomma, sostenevo che l'uno e l'altro rappresentano due scommesse a parametro zero che finora sul campo non hanno pagato quanto sperava la Juve, Allegri in testa. Magari la mia matrice emiliana è venuta fuori con l'utilizzo di un vocabolo come “cadavere”, ma ho subito spiegato il senso di quella parola».
Lo ridirebbe?
ivan zazzaroni
«Tralasciando il discorso sugli acciacchi fisici di Pogba, finora Di Maria ha giocato in media una partita su tre. Ha indiscutibilmente fatto vedere cose belle e lampi del suo indiscutibile talento. Ma ribadisco che tutti e due, a livello di quantità delle prestazioni, non hanno alzato il livello della Juve.
E Allegri, secondo sul campo, sta facendo comunque un capolavoro con i due acquisti più di nome, ma a parametro zero, a mezzo servizio. D'altronde se la scorsa estate due superpotenze come il Psg e il Manchester United li avevano lasciati liberi, magari proprio per valutazioni inerenti agli aspetti di integrità fisica, tenuta atletica e continuità di rendimento, qualche motivo ci sarà stato».
Come giudica la reazione sui social, con una risata, di Di Maria?
pogba
«Carinissima, spiritosa ed educata. Anzi, ho chiesto alla Juve di girare i miei complimenti direttamente a Di Maria. Dovrebbe essere sempre così».
Sul web, invece, le reazioni alle sue esternazioni non sono state tutte come quelle del “Fideo”…
«Non mi interessa niente delle cavolate sparate da tanti “webeti”. So benissimo come funziona la legge del web e dei social: per nove anni sono stato sulla rete, tanto che per alcuni anni sono stato il “most engaged” tra i giornalisti sportivi . Posso aggiungere una cosa? Non me ne frega niente di quello che pensano di me o dei messaggi che mi mandano persone senza volto. Non esistono perché non avendo social non ho riscontri, non possono ferirmi. In qualche modo sono contento di averli fatti divertire un'altra volta, senza neanche aver compreso il senso del mio discorso».
(…)
ALLEGRI DI MARIA