alberto vacchi
DAGONEWS
Come mai Marchionne, Montezemolo e Marcegaglia, nei giorni scorsi, hanno presato al telefono Renzi? Tutti e tre stanno cercando di sponsorizzare i loro candidati al vertice Confindustria e il premier cazzone, avendo piazzato direttamente i Descalzi, Starace, Mastancini, etc, ha in mano i voto delle partecipate di Stato: Eni, Finmeccanica, Enel, Terna, Ferrovie.
SERGIO MARCHIONNE EMMA MARCEGAGLIA
Dei quattro candidati, solo due solo industriali doc: Vacchi e Bonometti, metallurgia. Gli altri due, Boccia ha una tipografia a Salerno. Regina è un “cacciatore di teste” e azionista dell’Antico Toscano. Pur essendo campani, l’ex direttore Antonio Damato tifa il bresciano Bonometti. La Marcegaglia appoggia invece Boccia mentre Gianfelice Rocca appoggia il bolognese Vacchi anziché Bonometti che gode dell’appoggio di Marchionne. Insomma, Confindustria babilonia.
Rita Querzè per il “Corriere della Sera”
alberto vacchi montezemolo
Corsa a due per Confindustria: Vincenzo Boccia versus Alberto Vacchi. Parte il gioco delle alleanze. Regina può garantire a Boccia i voti del Lazio. Bonometti appare più vicino a Vacchi. Ma la sua non è una convergenza scontata.
Fin dall’inizio aveva fatto sapere: «Non tratto sulle poltrone: niente compromessi». Sabato, però, Marco Bonometti è stato visto parlare fitto fitto con Alberto Vacchi poco prima dell’udienza degli industriali dal papa. Dalla parte di Bonometti i voti di Brescia e di un pezzo di Campania.
Ieri i Giovani di Confindustria si sono schierati formalmente per Vincenzo Boccia (era nell’aria da venerdì, sei i voti a disposizione sui 196 del consiglio generale). La stessa cosa aveva già fatto la piccola impresa (16 voti).
Per quanto riguarda i territori, il Veneto rimanda la presa di posizione ufficiale. Anche se dopo l’incontro di ieri con i candidati all’hotel Sheraton di Padova qualcosa si comincia a capire.
BOCCIA
I candidati hanno iniziato a parlare alle 10.30. Otto domande. I temi principali: formazione e giovani, gestione dell’associazione, Europa. Ma la questione centrale restano le relazioni industriali. Su questo Vacchi ha preso una posizione chiara: il punto di riferimento è il modello di Federmeccanica. Per Vincenzo Boccia le relazioni industriali devono essere un fattore di competitività per il Paese e devono ispirarsi al modello tedesco, impostato su uno scambio tra salario e produttività.
L’incontro è terminato a fine mattinata e dopo pranzo i 33 elettori del triveneto presenti in consiglio generale si sono visti di nuovo. Dopo il round di ieri la situazione era la seguente: Confindustria di Vicenza pro Boccia, Verona non pervenuta (rappresentanti assenti all’incontro del pomeriggio) il resto della regione per Vacchi.
squinzi prodi vacchi
Entro la settimana l’obiettivo del presidente di Confindustria Veneto, Roberto Zuccato, è fare un punto per verificare la possibilità di convergere su una posizione comune in vista dell’arrivo dei saggi a Verona l’8 marzo per le consultazioni.
Ma come va nel resto del Nord? Il tempo stringe per i piemontesi (che vedranno i saggi già il 3 marzo, giovedì prossimo). Ma qui gli schieramenti non sono ancora chiari. Per quanto riguarda la Lombardia, dopo Assolombarda ieri anche Varese e Bergamo si sono ufficialmente schierate per Vacchi.
Mantova parteggia per Boccia come la Confindustria di Legnano (quest’ultima, però, senza voti in consiglio). Si devono ancora posizionare Lecco-Sondrio e Como. L’Emilia Romagna si è allineata a Vacchi. Il Sud con il salernitano Boccia. Passaggio cruciale sarà la presentazione dei programmi il 17 marzo.
Nell’attesa, per farsi un’idea, bisogna accontentarsi di quanto trapela dagli incontri a porte chiuse come quello di ieri a Padova. Delle relazioni industriali si è detto poco sopra.
BOCCIA
Per quanto riguarda la struttura di Confindustria, secondo Alberto Vacchi andrebbe riorganizzata sull’esperienza dei territori più significativi (meno romanocentrica?). Per Regina i temi legati all’Europa andrebbero seguiti dal presidente in prima persona. Boccia, invece, preferirebbe delegare.
VACCHI