Barbara Costa per Dagospia
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Uomini e donne fin dalla notte dei tempi hanno avuto lo stesso problema: sc*pare è bello, sì, ci piace e tanto, ma come fare a non fare figli? L’uomo – inteso come umanità – l’ha sempre saputo, che era inserendo il pene in vagina, che si ritrovava inguaiato! Sebbene prima del microscopio non avesse idea dell’esistenza degli spermatozoi, mica era scemo, e l’aveva intuito, che per non fare figli era il suo fluido orgasmico, che bisognava "bloccare"…! Era di questo maledetto, la colpa!!!
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E siccome va bene tutto, ma rinunciare al sesso proprio no, e ancora, va bene pure cambiare buco, ma la vagina dà la sua soddisfazione, da tempi lontani ha ideato "barriere" da porre sul pene che, dentro la vagina, si diano alla pazza gioia senza pensieri. Questa barriera è il preservativo, il più prezioso amico di uomini e donne. Ma il condom è nato con loro? Sì, però, accidenti, non abbiamo prove.
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Perché se è vero che in Francia, alle grotte di Combarelles, sono stati trovati disegni di peni in azione coperti, risalenti a 12 mila anni fa, e se è vero che "tracce" di preservativi sono in Antico Egitto, Antica Grecia e Antica Roma, gli storici frenano ogni bollore: non abbiamo prove spassionate che i peni preistorici e dei faraoni fossero coperti per non ingravidare, anzi, quelli dei faraoni più probabile che fossero coperti per significati religiosi, o per riparo da malattie tropicali, o per evidenziare il loro status sociale.
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Ma allora quel "coso" tipo condom nella tomba di Tutankhamon che ci stava a fare? Perché si portasse il pene nell’aldilà integro, e non morso dagli animali? I faraoni usavano lo sterco di coccodrillo come spermicida? Che lo sperma andasse imprigionato per non mettere incinta una donna lo avevano capito gli antichi greci, i quali ragionavano per miti, come quello di Minosse che introduce un antico greco condom di pelle di capra non sul suo pene ma nella vagina della moglie per difenderla da scorpioni e serpenti che lui eiaculava.
È vero che non abbiamo prove sicure dell’uso di antichi preservativi sui peni degli antichi romani, tuttavia, se non con la pelle dei nemici morti, e nemmeno coi peli di mulo, forse forse un antico romano condom di panno, o ricavato da budella di animale trattate con olio, o di intestino di pecora essiccato, sul glande e non su tutto il pene, se lo infilava. Comunque nel Medioevo le cose "migliorano", e come barriera sul pene mettono catrame, o succo di cipolla.
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La prima prova concreta della presenza di un "vero" preservativo su un pene è del 1564, nel libro "De Morbo Gallico" del medico Gabriele Falloppio. Ci scrive che il preservativo se lo è inventato lui, intriso di soluzione chimica, e era una "foderina" di seta o di lino a vestire il glande, da legare e fermare con un nastrino.
È la Chiesa, impicciona e con la fissa di vigilare su quello che a uomini e donne nell’intimità piace fare, la più torva nemica dei condom. La Chiesa si è opposta appena si è accorta che i condom stavano tra uomo e donna a farli divertire nel "peccato". Ma da sempre uomini e donne della Chiesa se ne sono fregati, e tanto e specie nel sesso, e l’uso dei preservativi è stata nei secoli passati una costante ma nelle classi elevate e istruite.
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Condom di lino (e pure con disegnini osé), e di pelle animale, e poi di cuoio, e poi di gomma quando nel 1839 gli USA se li inventano (e li producono per il mercato di massa) sono stati per anni e anni usati e pure lavati (nel latte caldo!?) per esser riutilizzati se non prestati agli amici. Dopo tre mesi però andavano buttati. Il condom di gomma aveva il difetto d’essere troppo spesso, sicché l’uomo godeva poco.
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Le femministe di oggi e di ieri si guardassero alle spalle, ai guai che hanno combinato: nei ruggenti anni '20 del '900 ma pure in seguito sono state loro le assurde acide rompicaz*i dei maschi col pene "gommato"! Esse andavano strillando che i condom erano il male, e che i condom erano prodotto e strumento del patriarcato!
Il primo condom in lattice è stato brevettato nel 1920. Da allora, e con elevate migliorie, risulta a oggi l’anticoncezionale preferito finanche dalle stabili coppie sposate. Dobbiamo alle riviste porno "Playboy" di Hugh Hefner e "Penthouse" di Bob Guccione, se gli spot per incitare all’uso del preservativo, per evitare malattie e/o figli, sono stati recepiti dalle persone. Sugli altri media sono stati vietati, in alcuni casi fino a pochissimi anni fa. Hefner lo offre al seno di una donna vogliosa: “Mettitelo prima di metterglielo!”.