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    CONSIP: INVECE DI INVESTIGARE LA FUGA DI NOTIZIE, SI INDAGANO I GIORNALISTI - DOPO WOODCOCK E SCIARELLI, ORA NEL MIRINO C’È GIACOMO AMADORI DE ‘LA VERITÀ’, CHE CHIESE AL CARABINIERE SCAFARTO SE IL PADRE DI RENZI TEMESSE L'ARRESTO. MA CHI AVEVA DETTO A TIZIANO CHE ERA INDAGATO? - IL PM NAPOLETANO E LA CONDUTTRICE DI ‘CHI L’HA VISTO?’ VERSO L’ARCHIVIAZIONE, SCAFARTO NON SI PRESENTA ALL'INTERROGATORIO


     
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    1.NUOVA ACCUSA A SCAFARTO: "NOTIZIE A UN CRONISTA". L' UFFICIALE NON PARLERÀ AI PM

    Vincenzo Iurillo e Valeria Pacelli per il “Fatto quotidiano

     

    La nuova accusa al capitano del Noe Gianpaolo Scafarto, l' investigatore del caso Consip nel frattempo promosso maggiore, apre un nuovo capitolo sul versante "fughe di notizie ai giornalisti". L' ufficiale dei carabinieri avrebbe passato a Giacomo Amadori, giornalista de La Verità, il contenuto dell' interrogatorio del 3 marzo 2017 del sindaco Pd di Rignano Sull' Arno Daniele Lorenzini, con annesse le notizie sui timori di Tiziano Renzi di essere arrestato.

    scafarto scafarto

     

    L' invito a comparire della Procura di Roma fa riferimento a un articolo di Amadori del 26 aprile 2017. Quel giorno La Verità apre con il titolo: "Temo che mi arrestino, mi confessò Babbo Renzi". È un virgolettato di Lorenzini. Un paio di giorni prima Amadori avrebbe inviato a Scafarto un whatsapp così: "Ma è vero che Tiziano ha paura di essere a."?

     

    GIACOMO AMADORI GIACOMO AMADORI

    Il messaggio è stato estratto dal telefonino dell' ufficiale insieme alle chat tra Scafarto e i carabinieri del suo gruppo investigativo durante le indagini su Consip, ed è alla base della nuova contestazione di violazione del segreto d' ufficio. I pm vorrebbero interrogare Scafarto oggi alle 15. Quasi certamente l' ufficiale, difeso dagli avvocati Giovanni Annunziata e Attilio Soriano, si avvarrà di nuovo della facoltà di non rispondere.

     

    Scafarto è indagato anche per falso e rivelazione di segreto. È accusato di essere l' autore di un' informativa in cui avrebbe accreditato erroneamente la tesi della presenza dei servizi segreti nel corso degli accertamenti e di aver attribuito all' imprenditore Alfredo Romeo e non all' ex parlamentare Italo Bocchino una frase intercettata: "Renzi l' ultima volta che l' ho incontrato". Inoltre, avrebbe rivelato segreti d' ufficio inviando via mail pezzi delle sue informative ad ex carabinieri del Noe poi passati all' Aise, i servizi segreti esteri.

    TIZIANO RENZI MATTEO RENZI SERRACCHIANI TIZIANO RENZI MATTEO RENZI SERRACCHIANI

     

    In un altro filone di indagine, i pm romani hanno indagato il collega di Napoli Henry John Woodcock - insieme alla conduttrice di Chi l' ha visto Federica Sciarelli - perché avrebbe rivelato notizie coperte da segreto a Marco Lillo.

     

    Il nostro vicedirettore ha smentito la circostanza: "Non è lui la mia fonte, hanno preso un granchio". La posizione del pm napoletano e della giornalista vanno verso l' archiviazione.

     

     

    2.CONSIP:SALTATO INTERROGATORIO SCAFARTO PER INDISPOSIZIONE

     (ANSA) - E' saltato l'interrogatorio del maggiore dei Carabinieri Gianpaolo Scafarto, già ufficiale del Noe ed ora al Comando Regionale di Napoli, sotto inchiesta per falso e rivelazione del segreto istruttorio nell'ambito dell' inchiesta su Consip. A provocare l'annullamento dell'atto istruttorio, sollecitato dalla procura di Roma a fronte di un nuovo episodio di rivelazione del segreto d'ufficio, una indisposizione di Scafarto.

     

    TIZIANO RENZI TIZIANO RENZI

    Il difensore dell'indagato, Giovanni Annunziata, ha comunque fatto presente al pm Paolo Palazzi, titolare dell'inchiesta sulla centrale acquisti della pubblica amministrazione insieme con il procuratore aggiunto Paolo Ielo, che il suo assistito si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. La nuova contestazione verte su rivelazioni del contenuto di alcuni interrogatori fatte ad un giornalista. L'ufficiale, intanto, che dal Noe è stato trasferito al Comando regionale dei Carabinieri di Napoli, nei mesi scorsi è stato promosso: da capitano è diventato maggiore.

     

    marco lillo marco lillo

    Un atto dovuto, spiegano al Comando generale dell'Arma. la promozione, infatti, dicono da viale Romania, "è avvenuta in attuazione di una norma di legge entrata in vigore nel luglio scorso, che ha previsto per tutti gli ufficiali del ruolo speciale dei Carabinieri il recupero di due anni dell'anzianità di servizio maturata in precedenza". L'applicazione di questa norma "è dovuta ed automatica, senza alcuna possibile discrezionalità o deroga dell'Amministrazione, in quanto la posizione di indagato rivestita dall'ufficiale in questione non costituisce motivo ostativo all'avanzamento di grado (costituisce impedimento alla promozione solo il rinvio a giudizio)".

     

    Scafarto è entrato nell'inchiesta di piazzale Clodio in quanto ritenuto l'autore di un'informativa in cui avrebbe, da un lato, accreditato erroneamente la tesi della presenza dei servizi segreti nel corso degli accertamenti e, dall'altro, di aver attribuito ad Alfredo Romeo e non a Italo Bocchino una frase intercettata: "...Renzi l'ultima volta che l'ho incontrato".

     

     

    1. CONSIP, ANZICHÉ SULLA FUGA DI NOTIZIE INDAGANO SUGLI ARTICOLI DELLA «VERITÀ»

    Fabio Amendolara per “la Verità

     

    Il reato di rivelazione del segreto d' ufficio su Consip questa volta sarebbe stato commesso quando il capitano del Noe Gianpaolo Scafarto, che nel frattempo è stato promosso a maggiore, era già indagato dalla Procura di Roma per falso e aveva comunicato da qualche giorno ai magistrati napoletani che avrebbe lasciato la squadra investigativa coordinata dai pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano.

    sciarelli sciarelli

     

    Gli atti dell' inchiesta napoletana sull' imprenditore Alfredo Romeo e quelli sulle fughe di notizie che coinvolgono il Giglio magico, inoltre, erano già depositati a Roma da tempo. «In data prossima al 24 aprile 2017», così è scritto nel capo d' imputazione provvisorio (del quale al momento non si conosce altro) che il procuratore aggiunto di Roma, Paolo Ielo, e il sostituto Mario Palazzi hanno notificato all' ufficiale dell' Arma per convocarlo per un nuovo interrogatorio (fissato per oggi pomeriggio negli uffici della Procura), l' investigatore avrebbe fornito notizie riservate o comunque ancora coperte da segreto al giornalista della Verità Giacomo Amadori.

     

    Il giorno seguente, però, La Verità non si è occupata di Consip. Il primo servizio in prossimità di quella data risale al 26 aprile e riporta i contenuti di un interrogatorio - non secretato - del sindaco di Rignano (paese della famiglia dell' ex premier), Daniele Lorenzini, che confermava la paura di Tiziano Renzi di essere arrestato. Il racconto del sindaco era anche stato anticipato, sempre dalla Verità, in esclusiva, il 5 marzo, proprio due giorni dopo l' interrogatorio.

    woodcock woodcock

     

    In quel servizio veniva ricostruita una chiacchierata a margine di una grigliata, poco prima della Leopolda, tra il generale Emanuele Saltalamacchia, comandante della Legione Toscana, indagato nel filone per le fughe di notizie su Consip (insieme ad altre 11 persone), e babbo Tiziano Renzi, al quale il generale, stando al racconto dell' ex sindaco, avrebbe detto «di stare lontano da certa gente» (per gli investigatori il riferimento era all' imprenditore napoletano Alfredo Romeo).

     

    Pochi giorni dopo (il 9 marzo), Amadori riesce a intervistare il sindaco, ancora una volta in esclusiva. Nell' intervista Lorenzini conferma che babbo Renzi sapeva dell' indagine napoletana a ottobre e ammetteva con i suoi confidenti di aver incontrato solo una volta Romeo. Un' affermazione non di poco conto se si pensa che Romeo dal carcere ha fatto sapere di non aver mai incrociato babbo Renzi (versione condivisa dal genitore dell' ex premier che oggi è segretario del Pd). In prossimità del 24 aprile non ci sono altre pubblicazioni a firma di Amadori.

     

    ALFREDO ROMEO ALFREDO ROMEO

    «Ci presenteremo davanti ai magistrati per questo nuovo interrogatorio», dice alla Verità l' avvocato Giovanni Annunziata (che insieme al collega Attilio Soriano difende Scafarto), «ancora una volta con una grande serenità». Scafarto è già sotto inchiesta per cinque accuse di falso. In una informativa sul caso Consip avrebbe attribuito a Romeo una frase che indicava il generale Fabrizio Ferragina, un ex della Guardia di finanza, come fonte di informazioni confidenziali riferite dall' imprenditore napoletano al suo ex consulente Italo Bocchino.

     

    In quella telefonata (del 27 settembre 2016) invece Romeo e Bocchino non parlarono del generale, ma di un' altra persona. Le altre contestazioni riguardano la frase attribuita a Romeo su un incontro con babbo Renzi, pronunciata invece da Bocchino, e altri errori su un presunto coinvolgimento dei servizi segreti.

    italo bocchino al telefono italo bocchino al telefono

     

    L' altra rivelazione del segreto d' ufficio contestata all' ufficiale è nei confronti di agenti dell' Aise (il servizio segreto che si occupa di minaccia estera): avrebbe inviato via mail pezzi di un' informativa dell' inchiesta Consip a ex carabinieri del Noe poi passati nei servizi segreti. Nelle prossime settimane i pm romani potrebbero chiedere l' archiviazione per il colonnello Alessandro Sessa, vicecomandante del Noe, a cui è contestato il reato di depistaggio. Scafarto invece dovrà difendersi da questa nuova accusa: la rivelazione di notizie riservate (al momento imprecisate) alla Verità.

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