Walter Rauhe Francesca Sforza per "la Stampa"
conte merkel
Su Carola Rackete è in corso un braccio di ferro tra Italia e Germania che rischia di allargarsi a livello europeo, in una fase in cui i rapporti tra il nostro Paese e Bruxelles presentano vari fronti ancora aperti. La condanna del presidente della Repubblica Federale tedesca Frank-Walter Steinmeier è irrituale e precisa: non è in questione solo il fatto giudiziario, ma entrano in gioco i valori.
«Può darsi che esistano in Italia leggi specifiche su quando una nave può entrare in un porto e quando no - ha detto in un' intervista alla rete tv ZDF - Ma l' Italia è un Paese costituente della Ue, ed è per questo che possiamo aspettarci che in un caso come quello della Sea Watch 3 agisca in modo differente». Dopo che sabato il capo della diplomazia tedesca Heiko Maaß aveva lasciato intendere il disappunto per l' arresto della capitana, il capo dello stato rincara la dose: «Il salvataggio di vite umane in mare è un dovere e non un reato».
GIUSEPPE CONTE E ANGELA MERKEL
La parola che circola a Berlino - tra la gente, sui giornali e anche in una scritta apparsa nei pressi della nostra ambasciata - è "Schande", vergogna, a dimostrazione di come la vicenda stia prendendo i contorni di un risentimento anti-italiano. I tedeschi ne fanno una questione di valori, più che un caso giudiziario, e se le parole del ministro degli Esteri Maaß potevano fare ancora pensare a un messaggio prevalentemente a uso interno, in una fase in cui il governo ha bisogno di riagganciare l' opinione pubblica, le parole di Steinmeier alzano il livello dello scontro. Non il governo, ma lo Stato tedesco entra in campo per ribadire l' importanza dei valori - tutti europei, è stato sottolineato - di solidarietà e accoglienza.
Secca la risposta del premier italiano Giuseppe Conte, che ha subito riportato la vicenda entro i binari di una questione giudiziaria, in capo a una magistratura indipendente. All' obiezione sui valori, la risposta è stata il caso ThyssenKrupp: «Se parlerò con Merkel di Carola?
conte merkel
- ha detto Conte da Bruxelles- Io personalmente ho poco da dire al riguardo: se la Merkel mi parlerà, sarà l' occasione per chiedere a che punto è la Germania con l' esecuzione della pena dei due manager della Von Thyssen che sono stati condannati in Italia dopo regolare processo che si è esaurito in tutti i gradi di giudizio». Il riferimento è ad Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, condannati in via definitiva in Italia rper l' incendio nello stabilimento Thyssenkrupp nel 2007 in cui morirono 7 operai. Devono scontare rispettivamente 9 anni e 8 mesi e 6 anni e 10 mesi: il provvedimento non sarà eseguito prima di una pronuncia della Corte di appello di Hamm, alla quale si sono rivolte le difese in febbraio. «Da noi Carola è fermata a norma di legge - spiegano fonti di governo - mentre quelli di ThyssenKrupp sono a piede libero benché con una condanna passata in giudicato».
steinmeier salvini carola rackete
La linea italiana è chiara: tenere il caso Carola entro i confini di una vicenda giudiziaria ed evitare di farne un simbolo della solidarietà europea. Una linea piuttosto fragile agli occhi di fonti diplomatiche tedesche.
In una fase in cui l' Europa deve mostrare la sua forza, imporre una riflessione sui valori appare una prospettiva molto più efficace. Lo dimostra la discesa in campo della Francia, ieri, dopo che il vicepremier Salvini aveva invitato i tedeschi a farsi i fatti propri - «evitino di infrangere le leggi italiane, che a processare e mettere in galera i delinquenti ci pensiamo noi».
CAROLA RACKETE
«L' Italia rende tutto più isterico - ha detto la portavoce del governo Macron Sibeth Ndiaye - Francia e Ue sono state solidali con l' Italia in questi ultimi anni, Salvini strumentalizza politicamente traiettorie ed episodi che sono dolorosi spiegando che la Francia e la Ue non sono solidali, io gli rispondo con le cifre». Pronta la risposta del vicepremier: «Vorrà dire che i prossimi barconi li manderemo a Marsiglia». Quello che si profila è uno scontro Italia-Germania, con grandi possibilità di allargamento ad altri Paesi, non solo politico, ma tra opinioni pubbliche. Non sarebbe la prima volta.
CAROLA RACKETE - VIGNETTA DI MANNELLI SUL FATTO CAROLA RACKETE CAROLA RACKETE CAROLA RACKETE steinmeier carola rackete 6