Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
«Non possiamo più permetterci errori. L'Inps non può sbagliare. E tu devi garantirmi che non sbaglierà », dice Giuseppe Conte guardando negli occhi Pasquale Tridico. Minaccioso forse no, arrabbiato però senza dubbio. E in questa frase secca, contenuta a fatica dalle mura spesse di Palazzo Chigi, c'è tutto il risentimento del premier per quello che doveva funzionare e non ha funzionato. Per i clamorosi ritardi nell'erogazione della Cassa integrazione. Per le lungaggini che hanno reso impossibile l'appropriazione della Cig e dei bonus stanziati dall'esecutivo nel pieno dell'emergenza.
conte casalino
È il vero boomerang che sta colpendo l'esecutivo durante queste settimane. Perché c'è una sola cosa peggiore di non erogare denaro per i cittadini in difficoltà: è erogarlo, ritardando però il loro "approdo" nelle tasche di chi ha più bisogno. Conte lo sa. Lo considera un doloroso autogol. Tutti i sondaggi riservati segnalano due tendenze, infatti. Primo: gli italiani approvano l'agire del governo nella fase critica del Covid. Secondo: pensano che i mesi trascorsi senza ricevere il sussidio - o ricevendolo con un ritardo imbarazzante - siano uno schiaffo a chi si trova in difficoltà. Il danno d'immagine per il governo è immenso.
«Ottanta miliardi», ricorda spesso il premier, «ottanta miliardi stanziati solo nei primi tre mesi dell'emergenza ». Possibile allora che in tanti siano così insoddisfatti? «Lo so - dice a Tridico - che la principale responsabilità non ricade sulle spalle dell'Inps». Che è colpa soprattutto di una burocrazia che va necessariamente disboscata. Ciononostante, l'avvocato si dichiara, in privato, «insoddisfatto ».
PASQUALE TRIDICO
E imputa al Presidente dell'istituto di essersi esposto troppo, di non aver «previsto i problemi che si sarebbero presentati». In altri termini, di aver parlato troppo prima di essere certo che i risultati avrebbero soddisfatto un Paese in difficoltà. Anche perché i numeri parlano chiaro: 25 mila lavoratori aspettano ancora i soldi della Cig da febbraio, altri 130 mila sono in attesa di quelli di giugno. Per non parlare delle critiche taglienti di Confindustria, che ha ricordato al governo di aver anticipato in molti casi le risorse che spettano ai lavoratori. Tridico si difende.
ROCCO CASALINO GIUSEPPE CONTE
E prova a convincere il premier scegliendo il terreno meno accidentato: «È colpa della macchina infernale della burocrazia - dice - di un sistema malato. Noi abbiamo dato il massimo, Presidente ». Vanta di aver raggiunto tra Cig, bonus e congedi 11 milioni di persone con 15 miliardi di euro, durante la pandemia. Conte non nega lo sforzo, ma è comunque duro. E vuole soprattutto assicurarsi che d'ora in avanti le cose funzionino meglio.
PASQUALE TRIDICO E IL CASINO SUL SITO DELL'INPS
Per questo chiede dettagli sul funzionamento della nuova cassa Covid, quella che non richiede l'accordo con i sindacati e taglia molto i tempi di attesa affidando all'Inps l'erogazione immediata del 40% della Cassa. «Il sistema non deve fallire si raccomanda Conte - . Sta a te garantire che non accada». Prova a mettere un po' di distanza tra i ritardi e Palazzo Chigi, insomma. E spera che Tridico si dimostri all'altezza del compito. Con lui, ragiona anche di come riformare la Cig. «Lo strumento di una cassa integrazione unica - ammette il presidente Inps - sarebbe migliore». Per ora, dovrà occuparsi di far funzionare meglio l'esistente.
GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO