Francesco Persili per Dagospia
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“Premier già vinta? Assolutamente no, mancano 14 partite e può succedere di tutto”. Kantè? Un giocatore straordinario ma può migliorare ancora. Il siparietto col mio vice Alessio? In quei momenti, potrei ammazzare chiunque”. E’ Conte Premier show.
L’allenatore del Chelsea che sta dominando il campionato inglese ha seguito le partite del City (“ha vinto alla fine ma per noi sarebbe stato meglio un pareggio”) e del Manchester United (che ha rifilato tre gol al Leicester) e poi è intervenuto nella trasmissione “Di Canio Premier Show” su Sky Sport.
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Con l’ex calciatore della Lazio e Gianluca Vialli il tecnico salentino ha parlato della cavalcata Blues iniziata dopo le due sconfitte con Liverpool e Arsenal un girone fa: “Chi mi ha aiutato? Il mio lavoro. Abbiamo cominciato la stagione con gli stessi calciatori di un anno fa. Un brutto anatroccolo non si può trasformare subito in cigno…”. Nessun compromesso: “In quel momento difficile non ho guardato in faccia nessuno: “Se devo morire – ho pensato – muoio con le mie idee. Ho fatto le mie scelte e apportato i cambiamenti che volevo”.
Difesa a tre, cultura del lavoro, cura dei dettagli, agonismo ad alto voltaggio: “Questo sistema di gioco esalta tutti i singoli: da Kantè, "che mi somiglia come caratteristiche”, ad Hazard che “ha dimostrato di essere un giocatore completo”, il Chelsea è una squadra forgiata a immagine e somiglianza del suo tecnico: “Ho vinto una Champions ma ho perso anche tanto: 3 finali di Champions e una di Coppa del Mondo. Per questo sono molto ‘cattivo’ nella ricerca della vittoria”, spiega Conte che invita i suoi a tenere alta la guardia:
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“Le avversarie? Le temo tutte. Basti vedere quello che è successo a noi. Eravamo a meno otto dalla vetta dopo sei giornate adesso abbiamo 9 punti di vantaggio sulla seconda. E’ importante restare davanti e non avere cedimenti. Ricordo alla Juve i primi anni alla Juve e in testa c’era il Milan che vinceva sempre e ci dava continue mazzate psicologiche…”.
L’ex ct azzurro torna anche sullo sfogo nei confronti del vice Alessio: “Lui è il mio braccio destro, ogni tanto me la prendo con lui. E se ci fosse stato Diego Costa? In quei momenti sono capace di ammazzare chiunque. Mors tua, vita mea. C’è da vincere e basta”. Vincere. La missione, e l’ossessione, di Conte.
MOURINHO DA' TRE SCHIAFFI AL LEICESTER - RANIERI, VOCI DI ESONERO
Stefano Boldrini per La Gazzetta dello Sport
Numeri e classifica sono impietosi: il Leicester sta affondando. I campioni d’Inghilterra perdono la quarta gara di fila in Premier, incassando un indiscutibile 0-3 in casa con il Manchester United. Partita senza storia, anche se la squadra di Ranieri ha retto nel primo tempo l’urto di un Manchester United in ascesa – in campionato quindici gare senza incassare k.o. – e con il solito Ibrahimovic protagonista.
ESULTANZA DI PAOLO DI CANIO PER LA VITTORIA DEL SUNDERLAND CONTRO IL NEWCASTLE
Al primo errore, uno svarione incredibile di Huth in uscita, il Leicester è stato punito. A stretto giro di posta, il 2-0 del centravanti svedese e, a quel punto, match saldamente nelle mani dei Red Devils. Il 3-0 di Mata in apertura di ripresa ha messo il sigillo.
Il Leicester non ha avuto neppure la forza di trovare il gol dell’orgoglio. Ranieri ha vissuto tutta la partita in piedi e nessuno degli assistenti si è mai degnato di avvicinarlo: è l’immagine di uomo che, improvvisamente, si sta scoprendo solo in quel di Leicester, collaboratori italiani a parte. Il più affettuoso nei suoi confronti è stato l’antico rivale, José Mourinho. Ranieri merita un monumento per quello che ha fatto a Leicester, ma il calcio è impietoso e non ci sarebbe da sorprendersi se nelle prossime ore dovesse accadere qualcosa. L’aria è pesante.
Dopo quattro sconfitte di fila, e senza aver ancora segnato un gol in Premier nel 2017, il Leicester ha ora solo un punto sopra la linea rossa della retrocessione. In questi casi l’esonero dell’allenatore è la ricetta più semplice.
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Lo United ha subito mostrato i muscoli, con un affondo di Rojo. La prima occasione è passata al 23’ sui piedi di Rashford: cross di Mata e conclusione al volo del giovane attaccante inglese. Bell’azione Ibrahimovic-Pogba-Rashford al 34’: parata di Schmeichel. Al 42’, United avanti. Errore clamoroso di Huth e fuga di Mkhitaryan, inutilmente inseguito da Morgan: la sassata dell’armeno è stato appena toccata da Schmeichel. Due minuti e 2-0 per i Red Devils: cross di Valencia e destro al volo impietoso di Ibrahimovic.
Nell’intervallo, Ranieri ha cercato di ridisegnare la squadra, inserendo Gray e King al posto di Musa – un flop totale – e Okazaki. Mata dopo appena 4’ ha però chiuso in modo perfetto un triangolo con Mkhitaryan e il 3-0 ha tolto qualsiasi speranza al Leicester. Lo United ha gestito il risultato senza problemi. Mourinho si avvicina sempre di più alla zona Champions: l’Arsenal, quarto, è lontano appena due punti. dal nostro inviato Stefano Boldrini
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