GIUSEPPE CONTE
DiMartedì, Giuseppe Conte risponde alle domande di Floris e dei suoi ospiti "Sui giornali inchieste su di me?
Non sono più presidente del Consiglio, valuterò. Perché, è chiaro, da premier non ho mai mosso un dito contro la libertà di stampa, ora sono molto più libero: non diciamo fesserie, mi hanno accennato che le questioni sono sempre ricollegabili alle dichiarazioni di tal avvocato Amara e su questo io sono uscito subito, in piena trasparenza. Perché non potrei parlare di etica pubblica, se non chiarissi subito eventuali posizioni, eventuali insinuazioni. L'ho chiarito più volte: che nessuno si azzardi a parlare di questioni che mi riguardano illecite, perché non tollero più"
CONTE
luca di donna
Un fascicolo al momento senza indagati e ipotesi di reato è stato aperto dalla Procura di Roma in relazione alle attività di consulenza svolte negli ultimi anni con la pubblica amministrazione dall'avvocato Luca Di Donna, collega di studio dell'ex premier Giuseppe Conte e da quest' ultimo voluto al proprio fianco anche nella sua attività politica, tanto da affidargli la stesura del nuovo statuto del Movimento 5 Stelle. La notizia è trapelata ieri sui quotidiani La Verità e Il Domani .
Discordanti le versioni sulla genesi dell'indagine affidata ai carabinieri del Comando provinciale della Capitale.
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Secondo il primo quotidiano, gli accertamenti sarebbero partiti da alcune dichiarazioni fatte dall'avvocato Piero Amara, già al centro di numerose altre vicende penali. Secondo l'altro giornale, ci sarebbe invece a monte una segnalazione di operazione sospetta (ossia meritevole di approfondimento) da parte di Bankitalia. Nel biennio 2016-18 Di Donna è stato consigliere giuridico del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi e titolare di due società, la Persefone immobiliare srl e la Samsara srl, rimaste però inattive. La segnalazione - riporta Il Domani - evidenzia che il conto di Di Donna «è alimentato da due società bulgare e una lussemburghese». Su questi movimenti di denaro si concentrerebbero gli accertamenti.
Allievo come Conte del professore Guido Alpa, il 43enne cassazionista ha ottenuto negli anni, prima che il futuro premier venisse chiamato in politica, incarichi di consulenza da Monte dei Paschi, controllata dal Tesoro, e dalla partecipata statale Leonardo tramite sue società. In seguito, secondo le anticipazioni di stampa, potrebbe aver speso il nome dell'ex socio divenuto presidente del Consiglio per accrescere la propria capacità relazionale. Il reato di traffico di influenze, così come quello di millantato credito sono però al momento solo ipotesi sullo sfondo.
conte folla ai comizi
In ogni caso, l'emergere della vicenda, pur con i suoi contorni ancora incerti, avrebbe avuto una eco anche in Parlamento, come riporta l'agenzia di stampa Adnkronos , che cita fonti anonime interne al Movimento 5 Stelle. Le perplessità nascerebbero, secondo questa ricostruzione, attorno all'ipotesi circolata di recente in base alla quale Di Donna potrebbe essere coinvolto nella futura scuola di formazione del Movimento, sulla quale proprio Conte starebbe lavorando. «Il progetto per il nuovo M5S richiede un approccio basato sui criteri di trasparenza, chiarezza e correttezza», è la sintesi del pensiero raccolto dall'Adnkronos alla Camera, dove alcuni deputati sarebbero pronti a invitare Conte «a chiarire al più presto questa vicenda».