Matteo Pucciarelli per repubblica.it
conte trump
In altri tempi per un endorsement così ci sarebbe stato da festeggiare, ora la cosa è un po' diversa. Con una campagna elettorale in corso tutta schiacciata su temi di sinistra, l'esibita simpatia di Donald Trump per Giuseppe Conte e la sua corsa alle elezioni raccontata da Repubblica è un dettaglio a cui sarebbe meglio non far troppa pubblicità. Il presidente dei 5 Stelle decide di contrattaccare, annuncia querela a Repubblica perché nell'articolo era presente un collegamento con il caso Barr. "Insulto gravemente diffamatorio", dice Conte.
conte trump
La prima reazione nel quartier generale del Movimento era quella di non commentare, lasciar cadere la cosa. Ma il timore - che si è rivelato non poi così infondato - è che questo strano appoggio, questo moto di simpatia reso pubblico, venisse cavalcato da Pd e sinistra, impegnata nella caccia di voti indecisi, ha prevalso. "Vorrebbero dimostrare che la nostra agenda non è progressista, smettetela con queste balle mal congegnate. Progressista è chi progressista fa", continua Conte.
trump conte
Se agli sgoccioli del Conte I il famoso tweet di Trump pro-'Giuseppi' ebbe un ruolo non da poco nel facilitare la creazione del Conte bis con il centrosinistra, stavolta di effetti benefici sulla corsa al voto non ce ne dovrebbero proprio essere. Oggi un minimo di imbarazzo però c'è, specie ora che il magnate è semplicemente un possibile candidato repubblicano del futuro, macchiato però dai fatti e dall'inchiesta su Capitol Hill. La soluzione trovata, alla fine, è quella di tentare di cavalcare la vicenda, ma alla rovescia: il Movimento vittima della 'macchina del fango'.
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