Alberto Gentili per “il Messaggero”
Gualtieri Conte
Il taglio del cuneo fiscale a luglio, l'ipotesi di sforbiciare l'Iva e un probabile nuovo scostamento di bilancio. Sono questi, oltre alla conferma del gelo con Confidustria, i piatti forti del menu servito da Giuseppe Conte in chiusura degli Stati generali.
Il premier, con alle spalle il Casino del Bel Respiro di Villa Pamphili, traccia anche un bilancio politico: «Qui non c'è stata alcuna passerella come qualcuno aveva ironizzato, qui ha sfilato un Paese intero, abbiamo avuto 82 incontri, rivelando tanto entusiasmo, tanta energia e voglia di reagire per reinventare e rilanciare il Paese. Questo dialogo ci rafforza, rafforza me e tutti i ministri. Ci rafforza negli obiettivi, nelle linee di intervento per un Paese più moderno, sostenibile, inclusivo, verde».
conte gualtieri
Conte, insomma, si mostra sicuro di sé. Talmente sicuro da parlare, quando gli viene chiesto delle tensioni dentro la maggioranza, di un orizzonte «fine legislatura». Fino al 2023. «Perché alcune misure hanno un orizzonte pluriennale. Non si può fare tutto in qualche settimana o mese». E questo perché il premier è certo di poter portare a casa i 172 miliardi del recovery plan Ue ed è dunque convinto che sarà il suo governo «a metterlo a terra, a renderlo operativo».
SPONDA AL PD E CAREZZA A FI
giuseppe conte roberto gualtieri mes
Con un approccio insolitamente politico, Conte poi rinsalda l'asse con il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, la cui leadership negli ultimi giorni è stata messa in discussione da Giorgio Gori: «Sono assolutamente fiducioso, lavoriamo in un clima produttivo e positivo. Che ci sia stata qualche fibrillazione ci sta, avviene in tutte le famiglie. Nel Pd trovo una forza consapevole del momento che stiamo attraversando, Zingaretti è un segretario che ha le idee molto chiare ogni volta che abbiamo un confronto».
E leader dem, che alla vigilia non aveva nascosto qualche critica e aveva chiesto «concretezza», ricambia a stretto giro: «Dagli Stati generali esce un lavoro utile per costruire la nuova agenda di governo per la rinascita del Paese».
Roberto Gualtieri e Giuseppe Conte al lavoro sul Def
Altro passaggio è dedicato a Forza Italia. Con i numeri in bilico in Senato e con il rischio che serva il soccorso di Silvio Berlusconi per approvare il Fondo salva Stati (Mes), Conte apre ai forzisti proponendo (ma già c'è il niet della Lega) incontri separati con le opposizioni: «Per evitare confusione e passerelle credo potremo avere maggiore tranquillità in un incontro con ciascuna forza» del centrodestra. «Confido di farlo questa settimana. Forza Italia sembrerebbe predisporsi ad un confronto più dialogico, spero ci sia un confronto improntato alla franchezza anche con Lega e Fdi».
La stessa franchezza riservata a Confindustria, con la quale il gelo non accenna a sciogliersi. Anzi: «Abbiamo chiesto agli industriali di farci arrivare le loro proposte, ma il governo deve farsi carico degli interessi di tutto il Paese. È normale che si punti su alcune misure su cui Confindustria possa non convergere o essere meno interessata, ma noi abbiamo una responsabilità ad ampio raggio».
roberto gualtieri giuseppe conte 2
Conte lancia inoltre l'idea di sforbiciare l'Iva, apprezzata dai 5Stelle: «E' una delle ipotesi che abbiamo discusso, ma non abbiamo deciso anche perché è una misura costosa. C'è però preoccupazione sul fatto che non sia ripartito appieno quel clima di fiducia che fa innescare il circuito dei consumi. È una misura allo studio, questa settimana sarà già decisiva per una prospettiva del genere».
Stesso discorso per il taglio del cuneo fiscale, misura gradita a Pd e Italia Viva: «Dobbiamo dare impulso alla riduzione del cuneo fiscale con beneficio per i lavoratori. Già a luglio avevamo predisposto una misura. È una direzione giusta che dobbiamo perseguire». Di fronte a queste nuove spese in arrivo, assieme ad altre per aiutare «i settori più colpiti come il turismo», è inevitabile fare altro deficit: «Sarà probabilmente necessario intervenire con un ulteriore scostamento di bilancio».
Poi, dopo aver garantito il decreto semplificazioni al prossimo Consiglio dei ministri «in settimana» ed essere tornato a definire «inaccettabile» la proposta di Autostrade per l'Italia («ci avviamo verso una soluzione obbligata, nei prossimi giorni adotteremo una soluzione chiara»), il premier lancia il voucher da 35mila euro per pagare a 500 donne l'anno un master «per diventare manager», promette l'Alta velocità Roma-Pescara e Roma-Ancona, il piano per la lotta ai pagamenti in nero con l'uso della moneta elettronica e i «distretti industriali per l'economia circolare».
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2 - MA IL TESORO FRENA IL PREMIER "VALUTARE COSTI E BENEFICI"
Alessandro Barbera e Ilario Lombardo per “la Stampa”
Se fossimo la Germania e avessimo affrontato la crisi coi conti in ordine, avremmo già imitato la loro ricetta: cinque punti in meno sulle due aliquote principali per sei mesi. Ma siamo l'Italia, e abbiamo il debito da tenere sotto controllo. Ecco perché al Tesoro - dove dell'ipotesi del taglio dell'Iva si ragiona da un po' - la prudenza è molta. Prima di prendere qualunque decisione, Roberto Gualtieri vuole attendere l'assestamento di bilancio di fine mese. C'è da monitorare l'andamento delle entrate, se sono rimasti fondi inutilizzati da altri capitoli, se e quanto sarà necessario stanziare a luglio per altre misure di emergenza. Il ministro ha spiegato la sua linea al premier a margine degli incontri a villa Pamphili.
laura castelli con mascherina
Giuseppe Conte, di fronte ad un ristoratore di Cesena che lo incalzava, aveva detto una parola di troppo. Gualtieri ci ha tenuto a metterlo in guardia. Primo: c'è un problema di risorse. Angela Merkel si è potuta permettere di stanziare 20 miliardi di euro, e di far digerire ai tedeschi un nuovo innalzamento delle aliquote dal 1° gennaio. Una delle ipotesi tecniche fatte in questi giorni è ridurre le aliquote su alcuni categorie, quelle più in difficoltà, dalla ristorazione agli spettacoli turismo.
E però siamo sicuri - questo il ragionamento di Gualtieri al premier - che avrebbe un effetto significativo sui prezzi e sui consumi? Il ministro e i suoi collaboratori non ne sono convinti, e per questo prima di prendere impegni hanno chiesto tempo. Il 30 giugno il Tesoro avrà fra le mani un quadro aggiornato delle entrate e delle spese dello Stato. Solo dopo si potrà fare una valutazione più precisa. Per luglio è già in cantiere una manovra da oltre 10 miliardi che darà nuove risorse ai Comuni, al fondo di garanzia per i prestiti delle banche, al finanziamento della cassa integrazione.
laura castelli sum #03
Non è detto che ci sia lo spazio per la riduzione dell'Iva. E non è detto non si scelga una strada diversa. Spiega una fonte del Tesoro: «Occorre una valutazione precisa di costi e benefici. Di misure a sostegno della ripresa ce ne sono molte: una riduzione selettiva dell'imposta sui consumi, ma potrebbe essere altrettanto efficace un'operazione di decontribuzione del costo del lavoro». Se taglio dell'Iva deve essere, allora meglio tornare al progetto messo nel cassetto nei mesi scorsi per mancanza di fondi: far pagare un'aliquota più bassa a chi paga con strumenti elettronici, il cosiddetto cashback.
Ne aveva già parlato la vice dei Cinque Stelle al Tesoro Laura Castelli. In questo caso il vantaggio sarebbe duplice: oltre a dare una qualche spinta ai consumi, aumenterebbe l'incentivo a non evadere l'imposta. Già, perché in Italia le tasse sono alte anche perché sono in troppi ad evaderle: dei cento miliardi e più sottratti ogni anno all'erario, un terzo sono mancati versamenti dell'imposta sui consumi.
GUIDO TABELLINI
Gualtieri non nega che la riduzione dell'Iva potrebbe avere comunque un effetto positivo sulla fiducia delle famiglie e delle imprese. La settimana scorsa era stato proprio lui - incalzato dall'economista Guido Tabellini in collegamento con il festival di Trento dell'economia - a non scartare l'ipotesi . Ma le ragioni per le quali oggi la gente consuma meno di ieri sono molte, e non dipendono dai prezzi.
Spiega sempre la fonte del Tesoro: «C'è chi ha ancora paura di andare al ristorante, chi di frequentare gli alberghi, e chi preferisce comprare i vestiti on line, un regalo a Jeff Bezos e un torto al negoziante sotto casa». Una delle tante incognite dei previsori è capire quanto male andrà la stagione turistica in Italia: la convinzione dei più ottimisti è che l'assenza degli stranieri sarà ampiamente compensata dalla presenza di italiani dentro i confini. Anche in questo caso il fattore paura vale quanto la possibilità di spendere.