Vincenzo Nigro per “la Repubblica”
KHALIFA HAFTAR
Con una missione riservata a Tripoli, l' Italia ha insistito ieri con il governo libico affinché accetti al più presto un cessate- il- fuoco nella guerra civile esplosa il 4 aprile con la milizia di Khalifa Haftar. Il viaggio è stato chiuso alcune ore prima che la milizia di Haftar nella notte lanciasse una decina di razzi contro due quartieri popolari facendo 4 morti e una decina di feriti fra la popolazione. Conte ha inviato a Tripoli il vicedirettore dell' Aise, Gianni Caravelli che con l' ambasciatore Giuseppe Buccino ha incontrato il presidente Fayez Serraj e il ministro degli Interni Fathi Bishaga. Gli italiani si sono informati sulle condizioni del governo di Tripoli per una tregua immediata.
LIBIA - MILIZIE DI HAFTAR
Fonti della Farnesina spiegano che « in queste ore a New York la Gran Bretagna sta presentando una risoluzione che chiede il cessate-il-fuoco immediato: l' Italia ritiene che la cosa da fare sia innanzitutto bloccare la nuova guerra e poi riprendere a trattare a livello politico » . Caravelli, ex generale dell' Esercito, è il funzionario che da anni segue la Libia per l' agenzia di sicurezza esterna. Secondo fonti libiche, la delegazione Aise è stata in città per poche ore per incontrare la dirigenza del Governo di accordo nazionale su richiesta di Roma.
GIOVANNI CARAVELLI
La missione non viene confermata ufficialmente dall' Italia, ma Caravelli avrebbe ripetuto ai dirigenti tripolini quello che Conte l' altro ieri ha detto al vicepresidente libico Ahmed Maitig a Roma. L' Italia crede che la guerra civile scoppiata il 4 aprile debba essere fermata subito, perché rischia comunque di finire fuori controllo. Non c' è tempo per " punire Haftar", come vorrebbe fare adesso il Consiglio presidenziale, bisogna fermare gli scontri.
HAFTAR E GIUSEPPE CONTE
La risposta di Tripoli è netta: sia Maitig a Conte, che Serraj e Bishaga dicono che non può esserci cessate- il- fuoco se prima Haftar non ritira fino a Bengasi. « Deve ritirare le sue truppe fino in fondo alla Cirenaica, non è che può rischierarsi a Sud, dove era arrivato nel mese di febbraio», dice un dirigente libico.
al serraj haftar giuseppe conte
Bishaga conferma che su questo i 3 uomini forti di Tripoli ( Serraj, Maitig e lo stesso Bishaga) sono uniti: « Le condizioni che poniamo ad Haftar per una tregua sono il totale ritiro delle sue truppe». Non è chiaro se dopo la missione di ieri l' inviato di Conte volerà anche a Bengasi. Caravelli ha sempre tenuto aperti i ponti con le due fazioni. Una volta a Tripoli è stato oggetto anche di una campagna diffamatoria: sui social hanno fatto girare una fotocopia del suo passaporto, criticando i suoi rapporti con Bengasi. Fu l' ex generale, che ha svolto servizio anche in Afghanistan, ad aprire i contatti con Haftar per organizzare la visita di Marco Minniti a Bengasi.
giuseppe conte incontra fayez al serraj 2
Erano i tempi del governo Gentiloni, fu il primo incontro di un ministro italiano col generale della Cirenaica dopo i lunghi mesi di "gelo". Haftar continua a muovere i suoi uomini nel tentativo di entrare almeno lungo una direttrice verso il centro di Tripoli. Per giorni la milizia hanno lavorato su 5 linee diverse. Ieri gli attacchi più pesanti sono stati lungo la strada di Ain Zara: se Haftar sfondasse avrebbe accesso al centro cittadino in pochi chilometri. Ma le truppe alleate di Serraj in molti punti sono riuscite a recuperare terreno, come scrive l' Ansa: ieri i soldati del governo sono avanzati di altri 5 km verso Sud, verso la città di Aziziya, bastione di Haftar.
haftar serraj ALFANO SERRAJ giuseppe conte incontra fayez al serraj 1 GENTILONI SERRAJ GENTILONI SERRAJ MACRON HAFTAR