Francesco Malfetano per “il Messaggero”
ENRICO LETTA GIUSEPPE CONTE BY OSHO
Traiettorie incrociate. Sono quelle di Pd e M5s man mano che la campagna elettorale per le amministrative del 3 e 4 ottobre entra nel vivo. Un destino diviso ma accomunato dalle urne che si compirà non solo nelle grandi città in cui è stata trovata da tempo l'intesa con tanto di candidati comuni, come Napoli e Bologna, ma anche dove il patto per il primo turno non è stato raggiunto.
A Roma e Milano però, pare non sia neppure necessario arrivare davvero al ballottaggio perché il velo caschi.
IL TOUR
enrico letta giuseppe conte
Così mentre il segretario Dem Letta chiede una moratoria sul Quirinale per concentrare le energie sulle elezioni e non distrarre il governo (Draghi ha il «nostro sostegno convinto e pieno. Questo è un momento delicato per la vita del Paese. Io faccio un appello a tutti i colleghi che sono in politica per una moratoria sul Quirinale: se ne parli a gennaio») è partito il grand tour dei big nei centri al voto. Non solo Salvini sarà a Torino nel weekend mentre Meloni presidia Roma tentando il rilancio di Michetti e lo stesso Letta si spende per sé a Siena, quanto soprattutto Giuseppe Conte questa sera salirà sul palco della Festa dell'Unità a Bologna.
E non è escluso che gli venga chiesto conto proprio di questo avvicinamento prematuro ai candidati dem della Capitale e della città lombarda. Tra i gazebo allestiti a Milano ad esempio, arrivato per sostenere Layla Pavone (Romano per Conte in una gaffe a favor di telecamera), il leader del 5s ha aperto all'alleanza con Beppe Sala al ballottaggio.
goffredo bettini gianni letta giuseppe conte
A domanda precisa la risposta dell'avvocato è stata indiretta ma netta: «Per l'orizzonte politico che stiamo coltivando anche a livello nazionale è chiaro che per noi dialogare con una politica di destra è un po' difficile». D'altro canto l'avvocato ha posto la parola fine sulla vicenda di Mario Socrate, il candidato pentastellato di Busto Arsizio (Varese) al centro delle polemiche per gli insulti alla presidente di FdI Giorgia Meloni.
Nonostante le scuse, «per quanto ci riguarda è fuori dalla nostra lista» ha spiegato ieri. Paragonabile la situazione della Capitale. Se nei sondaggi di questa settimana la sindaca uscente Virginia Raggi non è poi così lontana dal candidato Pd Gualtieri o dal leader di Azione Calenda, i 5S vanno già oltre. «Qualcuno deve pensare al dopo Raggi» ha spiegato ai suoi Roberta Lombardi, assessore grillino nel Lazio da sempre in contrasto con la sindaca.
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E pazienza se ora a sostegno della Raggi - pronta a partire in tour nella Capitale, a bordo di un camper - è sceso in campo anche Alessandro Di Battista. «Oltre il fatto che Virginia si meriti un secondo mandato, credo che Roma si meriterebbe un secondo mandato di Virginia Raggi come sindaca della città» ha pontificato l'ex 5s alla presentazione della campagna elettorale della lista civica a sostegno del mandato bis Roma Ecologista.
Se a Napoli sul fronte del centrosinistra le cose vanno a gonfie vele, con l'ex ministro Manfredi e il ticket Pd-M5s in testa nei sondaggi, nel centrodestra le acque sembrano abbastanza agitate. Non solo per le 3 liste pro Catello Maresca rigettate per un ritardo nella presentazione, quanto perché oltre ai sondaggi non decolla neppure l'amore tra il candidato scelto dalla Lega e gli esponenti locali di FdI. Non siamo alla resa dei conti, ma il gelo è palese: «Non doveva impuntarsi - hanno spiegato al Mattino alcuni dei volti noti di FdI in Campania - avevamo un buon candidato con Sergio Rastrelli e ha fatto di tutto per imporre l'ex pm».
virginia raggi e giuseppe conte 1 ENRICO LETTA E GIUSEPPE CONTE