Tommaso Ciriaco e Carmelo Lopapa per “la Repubblica”
jean claude juncker
Una lettera di sei pagine per evitare il peggio. Il governo italiano promette a Bruxelles che l' Italia «rispetterà i vincoli», ma allo stesso tempo farà in modo di abbassare le tasse fin dal prossimo anno, perché «le politiche di austerità hanno ingenerato insofferenza». Sferra un attacco ai paradisi fiscali e all' Olanda sul dumping, ma anche uno (indiretto) alla Germania sul surplus commerciale.
jean claude juncker giuseppe conte 3
E ancora, assicura che Roma «non reclamerà deroghe o concessioni rispetto alle regole che, finché non saranno modificate, è giusto che siano tenute in conto dai governi ». Ma nega che i rilievi della Commissione sui conti italiani del 2019 siano corretti: le risorse ci saranno, assicura, «per l' anno in corso il saldo di bilancio è sensibilmente migliore rispetto alle previsioni».
Parte dopo le 22 la missiva firmata dal premier Giuseppe Conte e indirizzata agli altri 27 capi di Stato e di governo, a Tusk e a Juncker, poche ore prima del Consiglio europeo che si apre oggi a Bruxelles. Ci vuole una giornata intera di trattative con Salvini e Di Maio prima di mettere gli impegni nero su bianco. Alla fine, risulteranno assai generici.
Occorre «aprire una fase costituente », è la premessa iniziale di Conte in questo inizio legislatura europea. L' Italia è pronta al «dialogo aperto e costruttivo».
In realtà, l' atto d' accusa nei confronti dei vertici europei è esplicito: «Non mi appare comprensibile esporre l' Italia - scrive il premier - al rischio di una nuova procedura di infrazione sulla base di una discutibile valutazione della sua condizione ciclica da parte della Commissione». Parole ambigue che non faciliteranno le trattative nei prossimi giorni. Anche perché Conte non specifica a quali risorse attingerà per evitare la procedura di infrazione.
CONTE MERKEL
Uno dei punti chiave della lettera, preteso da Salvini, è proprio il riferimento - anche solo generico - alla flat tax: «Il Parlamento ha invitato il governo a riformare l' imposta sul reddito alle persone fisiche nel rispetto degli obiettivi del disavanzo per il periodo 2020-2022». La tassa piatta non viene nominata solo per non spaventare le cancellerie. E ancora: Roma si impegna a evitare «gli aumenti delle imposte indirette (cioè l' Iva, ndr ) per il 2020, individuando misure alternative».
giuseppe conte angela merkel
Nella missiva tuttavia non viene indicato come coprire questi interventi: «Il governo sta elaborando un programma complessivo di revisione della spesa corrente e delle entrate anche non tributarie». Sembra un accenno alla mai compiuta spending review e alle dismissioni immobiliari rimaste sempre sulla carta. Poi il governo Conte passa al contrattacco. Prima, attaccando «i partner che si adoperano per attrarre base fiscale» (paradisi e zone franche). Ma soprattutto la Germania, cioè «quei grandi partner» che puntano a «conseguire ampi surplus di parte corrente e di bilancio». Infine l' Olanda, nel passaggio in cui si mettono nel mirino «stati membri che si affidano al dumping fiscale e sociale».
matteo salvini e giuseppe conte approvazione decreto sicurezza bis 2
Sulla base di queste considerazioni, il premier conclude assicurando che «l' Italia è pronta a fare la propria parte», ma invita «l' Unione a riformare se stessa: oppure è destinata a un lento ma irreversibile declino ». La disponibilità di Roma rischia tuttavia di risultare una scatola vuota per la Commissione Ue. Tanto più che al Consiglio europeo di oggi Conte si presenterà a mani nude. Privo dell' unico vero scudo che aveva tentato di costruire per l' intera giornata di ieri pur di schivare la procedura di infrazione: l' anticipo dell' assestamento di bilancio di metà anno. Una mossa che Matteo Salvini, spalleggiato da Luigi Di Maio, gli nega. In serata infatti salta l' approvazione in cdm.
Ma di Europa si è parlato anche al Colle, nel corso del consueto pranzo che precede il Consiglio Ue. Il vicepremier leghista resta ostentamente in silenzio, destando i sospetti dei commensali sulle sue reali intenzioni nelle prossime settimane. Come se non bastasse, nei 5 stelle esplode lo scontro interno.
CONTE SALVINI DI MAIO MOAVERO MATTARELLA
Colpa di Alessandro Di Battista, che colpisce sul vivo Luigi Di Maio, annunciando che in caso di crisi di governo non dovrà valere il limite dei due mandati. Un colpo basso per sottrarre al capo politico l' unico argomento con cui finora ha convinto i suoi parlamentari a sostenere un governo a trazione leghista. E infatti il vicepremier si infuria. «Se l' avesse sentito Casaleggio si rivolterebbe nella tomba - si ragiona nello staff del ministro - Così indebolisce Di Maio. È un tana libera tutti che rischia di far cadere il governo».