1 – CONTE DECLAMA IL «DE GIUSEPPI» PER ASSOLVERSI SUL DISASTRO COVID
Carlo Tarallo per “La Verità”
giuseppe conte luigi dei
Parlateci di Bibbona, anzi no: Beppe Grillo, furioso per la fuga di notizie, fino a ieri sera non aveva né confermato né annullato ufficialmente il vertice del M5s convocato per domenica prossima nella sua casa di Marina di Bibbona, in Toscana. «Era già deciso», spiega alla Verità una fonte autorevole del M5s, «ma la notizia è uscita e Beppe si è arrabbiato. Vedremo cosa succederà nelle prossime ore. In ballo c'è il tema dell'ingresso di Giuseppe Conte nel M5s».
BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE
Al summit dovrebbero partecipare, oltre allo stesso Giuseppi, anche Luigi Di Maio, Roberto Fico, Vito Crimi e qualche altro big o presunto tale pentastellato. Alcune indiscrezioni aggiungono alla lista degli invitati anche Davide Casaleggio, che però smentisce: «Davide Casaleggio», fa sapere l'associazione Rousseau, «sabato e domenica parteciperà alle due nuove tappe del tour La base incontra Rousseau e non ha altri impegni previsti».
A proposito di Rousseau: secondo l'Adnkronos, Casaleggio ha inviato una mail ai parlamentari italiani e europei del M5s chiedendo di mettersi in regola con i versamenti all'associazione. «Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere», scrive Grillo su Facebook, citando il filosofo Ludwig Wittgenstein.
È il segnale della arrabbiatura del fondatore per la fuga di notizie sul summit in Toscana, la cui convocazione scatena la rabbia di moltissimi parlamentari: «A cosa è servito», scrive su Twitter il deputato Francesco Berti, «fare un anno di stati generali del M5s, se poi la linea cambia sui giornali o nel fine settimana a Bibbona?».
giuseppe conte a firenze per la lectio magistralis su se stesso 6
In ogni caso, la giornata di ieri, per i grillini, sembra quella dedicata alla filosofia: oltre a Rousseau e Wittgenstein, spuntano anche Popper, Gadamer e addirittura Hegel. Merito di Giuseppi, che cita i tre pensatori nel fluviale, estenuante, tautologico, autocelebrativo «pippone» (il prof ci perdonerà la franchezza) mascherato da lectio con il quale ieri Conte è tornato ad affacciarsi nell'aula magna dell'ateneo fiorentino.
eugenio giani giuseppe conte
La lezione dal titolo «Tutela della salute e salvaguardia dell'economia. Lezioni dalla pandemia» è in realtà una casalinata indigeribile, un lungo elenco dei (presunti) successi di Conte nell'affrontare la pandemia, costellato di banalità degne di un comizietto elettorale. Qualche esempio? «Era impossibile pensare di tutelare la nostra economia senza tutelare il bene primario della salute»; «Durante il periodo della pandemia è tornato prepotente il problema dei rapporti tra scienza e politica»; «Le sfide del tempo presente sono complesse e presuppongono consapevolezza della nostra missione nel mondo»; «La storia dell'Europa moderna e contemporanea è stata segnata da profonde divisioni e lacerazioni».
giuseppe conte a firenze per la lectio magistralis su se stesso 1
«Quando è scoppiata la pandemia, da subito, sono riandato con la mente a pagine lette molti anni addietro, alle pagine della Peste di Camus, dei Promessi sposi di Manzoni, alle pagine di Cecità di Saramago».Potremmo andare avanti all'infinito, ma non ci sembra giusto infliggere un castigo così severo ai nostri lettori: in sostanza, Conte è tornato alla vita da docente universitario tenendo una lectio su Conte e su quanto è stato bravo a gestire la pandemia. Praticamente il De Giuseppi.
di maio conte
Resta irrisolto il dilemma di Grillo: che ne facciamo, dell'ex premier? A quanto apprende la Verità da fonti di primissimo piano del M5s, la soluzione ancora non c'è, anche perché Conte non è iscritto al Movimento, e quindi non potrebbe neppure candidarsi per entrare a far parte del Comitato direttivo a 5 che gli iscritti hanno scelto come guida al posto del capo politico (bisogna essere iscritti da almeno 6 mesi).
conte speranza
L'idea di catapultarlo al vertice come segretario unico o come componente del direttivo dunque dovrebbe passare attraverso una nuova modifica dello statuto. Inoltre, c'è il tema del dualismo con Luigi Di Maio, che ha riallacciato buoni rapporti con Giuseppi, ma non accetterebbe di essere un «colonnello» dell'ex premier: le nomine dei ministri e dei sottosegretari hanno ampiamente dimostrato che Giggino è al momento il dirigente pentastellato che ha maggior influenza sui parlamentari, e quindi è complicato mortificarlo in termini politici.
Roberto Fico, che tra qualche mese lascerà la presidenza della Camera per candidarsi come sindaco di Napoli, da parte sua, immagina per sé un ruolo da «padre nobile», e vede di buon grado una leadership di Conte. Grande la confusione sotto le 5 stelle, dunque, mentre continua anche il braccio di ferro dei dissidenti: «È arrivata la mail», scrive su Facebook la senatrice Barbara Lezzi, «da parte del collegio dei probiviri nella quale mi si comunica la sospensione dal M5s fino a quando non sarà conclusa tutta la procedura. Ho qualche giorno di tempo per presentare le mie controdeduzioni e lo farò puntualmente ripercorrendo tutte le fasi che mi hanno condotto alla scelta di votare no al governo Draghi.
giuseppe conte a firenze per la lectio magistralis su se stesso 2
Conosco lo statuto in tutte le sue parti», aggiunge la Lezzi, «conosco bene tutte le regole sottostanti alle diverse procedure e ho agito e agirò rispettando il tutto». Infine, continua la fibrillazione post-nomina dei viceministri e sottosegretari. Vito Crimi è attaccato praticamente da tutti, ma non manca chi punta il dito contro il capogruppo alla Camera, Davide Crippa, nel mirino soprattutto dei parlamentari meridionali: «Dalila Nesci e Carlo Sibilia», dice alla Verità un deputato del Sud, «sono stati indicati come sottosegretari solo e soltanto per la loro vicinanza a Crippa, senza nessun tipo di confronto».
Matteo Bolle
2 – CONTE PARLA DA LEADER M5S A RISCHIO IL VERTICE DA GRILLO
Barbara Acquaviti per “il Messaggero”
Il ritorno al passato è solo un'illusione ottica. Giuseppe Conte torna in cattedra a Firenze per una lectio magistralis ma è altrove che si gioca la partita del suo futuro. Un futuro da leader del M5s, secondo i voleri di Beppe Grillo. Domani a Bibbona si sarebbe dovuto tenere il vertice decisivo, ma la fuga di notizie ha fatto irritare il garante talmente tanto che l'appuntamento potrebbe saltare.
ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE
«Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere» scrive in mattinata su Twitter: la citazione di Ludwig Wittgenstein è un messaggio a chi non ha saputo tenere la bocca cucita. All'incontro, oltre all'ex premier, dovrebbero partecipare i big del Movimento, tra cui Luigi Di Maio, Roberto Fico, il reggente Vito Crimi e forse anche i capigruppo di Camera e Senato. Non Davide Casaleggio che, per prendere le distanze dall'incontro, ha fatto sapere di essere impegnato con due tappe del tour digitale della piattaforma Rousseau.
IL CAOS
beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3
Ma le voci dell'incontro sono l'ennesima occasione per dare la stura al malcontento che serpeggia tra i pentastellati: l'idea che in un caminetto ristretto si decidano le sorti del Movimento e della futura leadership manda in subbuglio i gruppi parlamentari già scossi dal sì al governo Draghi e dalle scissioni.
«A cosa è servito fare un anno di Stati generali del Movimento 5 Stelle, se poi la linea cambia sui giornali o nel fine settimana a Bibbona?», chiede per esempio il deputato M5s, Francesco Berti. Per i vertici del partito, e Beppe Grillo in testa, l'unica strada per evitare che la barca vada alla deriva è proprio affidare la leadership a Giuseppe Conte, in quale forma esattamente è oggetto di discussione, bisogna decidere se cambiare o meno lo Statuto.
Alberto Airola, Barbara Lezzi, Beppe Grillo, Giorgio Sorial, Laura Castelli - referendum contro l euro - 2014
L'INTERVENTO
L'ex premier non ha ancora sciolto ufficialmente la riserva e sebbene definisca la lectio magistralis all'Università come un «ritorno nella comunità accademica fiorentina», il suo intervento ha un sapore in tutto e per tutto politico. L'argomento su cui è chiamato a discettare è un piatto d'argento per rivendicare il lavoro fatto da premier e togliersi qualche sassolino dalle scarpe: Tutela della salute e salvaguardia dell'economia. Lezioni dalla pandemia. Conte ripercorre i mesi a palazzo Chigi.
MATTEO RENZI ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO – AMICI MIEI
«L'emergenza che stiamo vivendo è, oggettivamente, la sfida più severa e pervasiva che il nostro Paese è chiamato ad affrontare dal secondo dopoguerra ad oggi». Ma è ai posteri che affida l'ardua sentenza sul suo operato. «Con lo scorrere del tempo, uscendo dall'orizzonte fortemente condizionante della cronaca ed entrando nella dimensione ampia e dilatata della storia, saranno possibili bilanci esaustivi e valutazioni ponderate».
grillo conte casaleggio
L'ex premier ricorda le difficoltà che «sono apparse subito evidenti» e si sofferma sulla complessità di stabilire «se lasciare correre il virus o intervenire con misure restrittive» e di farlo come primo Paese europeo colpito. Rivendica le sue scelte: «E' ingannevole il dilemma che prefigura un'alternativa tra tutela della salute e tutela dell'economia». Inevitabilmente difende la scelta di ricorrere ai Dpcm, «uno strumento particolarmente agile» che ha consentito di «intervenire prontamente in base all'evoluzione del contagio», che era ed è «imprevedibile».
IL SERVIZIO DI STRISCIA SUL GELO TRA GIUSEPPE CONTE E OLIVIA PALADINO
LE FRECCIATE
Ma il Conte più politico della lezione è quello che parla di Europa e che non risparmia stoccate a Matteo Salvini. «C'è euforia per le professioni di fede europeiste che si sono moltiplicate, in Italia, in queste ultime settimane, tanto più che alcune di queste sono giunte inopinate. Ma l'europeismo non è una moda» e serve per controbattere i nazionalismi, perché «uno Stato, ove ripiegato su se stesso, non può essere in grado di rispondere alle sfide più complesse».