roberta pierini e fabio giacconi
La 16 enne va in carcere. Il giudice delle Indagini preliminari del Tribunale Minorile di Ancona, Paola Mureddu, ha convalidato il fermo della ragazza, accusata di concorso nell'omicidio della madre, Roberta Pierini, e di aver ridotto in fin di vita il padre, Fabio Giacconi, ora in coma irreversibile, con il fidanzato, Paolo Tagliata. La minore, ha deciso il magistrato, verrà portata in un carcere minorile.
IL FIDANZATO
antonio tagliata con la ragazza
«La pistola l’ho comprata da un albanese, in piazza Cavour ad Ancona. L’ho pagata 450 euro». È quanto avrebbe detto nell’interrogatorio dopo il fermo Antonio Tagliata, reo confesso per l’omicidio di Roberta Pierini, madre della fidanzatina e il ferimento del marito di lei Fabio Giacconi, tuttora in coma. La donna è stata uccisa con tre colpi di pistola, ha rivelato l’autopsia. Intanto la ragazza si dice «sorpresa» dalla versione del fidanzato, di cui è stata informata solo adesso, affermando, tramite il suo legale, di «non avergli chiesto di sparare».
antonio tagliata
TRE CARICATORI
Con l’arma, Antonio ha detto di aver comprato anche i tre caricatori, per un totale di 86 proiettili, gettati in un cassonetto della spazzatura insieme alla pistola dopo la sparatoria. Il ragazzo, detenuto a Camerino (Macerata), ha anche chiesto di rimanere in cella da solo nonostante il magistrato non ne abbia disposto l’isolamento.
RAGGIUNTA DA TRE COLPI
Dall’autopsia effettuata sul corpo di Roberta Pierini è emerso che la donna è stata raggiunta da tre colpi di pistola esplosi da Antonio: uno mortale alla testa, nella regione parietale destra, un secondo al fianco destro e uno di striscio al braccio sinistro. La donna è morto sul colpo. Solo quando saranno completati gli accertamenti del Ris e le perizie balistiche sarà possibile stabilire con certezza da quale distanza Antonio abbia fatto fuoco, e se, come sembra, abbia colpito prima la donna e poi il marito Fabio Giacconi, riducendolo in fin di vita.
antonio tagliata
I TENTATIVI DI SUICIDIO E LE LETTERE AI GENITORI
Antonio Tagliata in passato aveva tentato il suicidio, ed è in regime di stretta sorveglianza. È seguito da uno psichiatra e da uno psicologo, ma al momento non segue una terapia farmacologica. Ha chiesto di poter tenere un’immagine sacra, e la direzione del carcere sta valutando la richiesta.
Potrebbe essere chiesta una perizia psichiatrica sul 18enne, figlio di un uomo con precedenti penali: Carlo Tagliata, quando era ancora minorenne, fu accusato a Siracusa di aver ucciso, in concorso con altri, un ragazzo che pensava insidiasse la sua fidanzata.
antonio tagliata
Lunedì erano stati sequestrati nella cameretta di Tagliata un biglietto con scritto «confesso l’omicidio di Roberta Pierini e Fabio Giacconi» e due lettere in cui chiedeva perdono ai propri familiari per quello che stava per fare. L’udienza di convalida del fermo è prevista per mercoledì.
LA 16ENNE AI CARABINIERI: «VOGLIO ANDARE VIA»
Contemporaneamente è emerso che il 28 ottobre scorso la sedicenne figlia delle due vittime era andata da sola nella stazione dei carabinieri di Brecce bianche ad Ancona chiedendo «aiuto» ai genitori. «Voleva andare via da quella casa, e andare a vivere con il fidanzato» osteggiato dalla famiglia, ha spiegato Luca Bartolini, difensore di Antonio Tagliata. Quello stesso giorno Roberta Pierini e Fabio Giacconi, maresciallo dell’aeronautica, in questura avevano appreso dei precedenti di giustizia del padre del ragazzo, Carlo Tagliata. Secondo il legale, avrebbero aumentato le pressioni sulla figlia perché troncasse la relazione.
antonio tagliata antonio tagliata