Alberto Dandolo su Instagram:
beppe convertini patrizia de black giada drommi
Vorrei soffermarmi su questo passaggio sorprendente dell'intervista, a firma di Laura Rio, a Beppe Convertini apparsa oggi su Il Giornale. Al di là delle sue opiniabili competenze televisive (per gli addetti ai lavori macchia indelebile sulla Rai di Salini), al di là delle simpatie pentastellate (rinnega le amicizie con Spadafora e Casalino?) parlo in quanto testimone diretto e persona informata sui fatti.
Fui io stesso anni orsono, in quanto responsabile dell'ufficio stampa (area celebrities) di una seria e blasonata fondazione internazionale a tutela dei diritti dei minori, a coinvolgere l'attore nella promozione del numero di solidarietà (nome tra i tanti artisti di primo livello coinvolti) e nelle missioni umanitarie. Fui io stesso a scegliere, proporre e ad accompagnare Convertini in Libano per documentare i progetti della fondazione che coinvolgevano i minori siriani nella terra dei cedri durante il noto conflitto.
beppe convertini il libro sui viaggi in siria
Vorrei ricordargli quanto segue: 1) Dopo una sistemazione inziale non di suo gradimento, utilizzata sempre da tutti i testimonial, pretese di alloggiare in un albergo "pentastellato" (Hotel Cavalier in Hamra Street) nel centro di Beirut a spese (non previste) della fondazione. A differenza di Selvaggia Lucarelli e di molti che altri che pagarano per la stessa missione albergo e volo di tasca propria. 2) Spesso la sua permanenza nei campi, almeno in mia presenza, si riduceva giusto al tempo delle foto e dei video di rito. 3) Viaggi che ha scelto di mostrare con frequenza, per molti osservatori con un approccio personalistico. 4) Mi sono sempre chiesto cosa facesse durante le tante ore libere a Beirut, probabilmente provini per qualche serie araba. A volte è solo una questione di stile.
Commento di Selvaggia Lucarelli:
beppe convertini patrizia de black giada drommi
Più che altro mi colpisce la pertinenza della risposta “sono abituato ad andare nei campi profughi” a domanda sulla De Santis. Della serie: sono stato scelto perché sono un uomo buono. Bah. A sto punto Sanremo diamolo a Gino Strada, altro che Amadeus.
INTERVISTA A BEPPE CONVERTINI
Laura Rio per “il Giornale”
E’ stato bollato come conduttore a Cinque Stelle. Nel senso politico del termine. Poi, però, dopo settimane di polemiche e di giudizi negativi via stampa, è arrivato su Raiuno e ha mostrato di avercela per davvero qualche stelletta... ma da showman.
beppe convertini il libro sui viaggi in siria
Beppe Convertini, da Martina Franca, 47 anni, un passato da modello, attore, regista, conduttore, all' inizio della carriera noto al pubblico per la soap Vivere, da metà giugno è al timone di La Vita in Diretta Estate. E fin da subito ha mostrato quel lato del suo carattere che, al netto delle critiche sulla sua scelta, conferisce un senso alla sua presenza nell' importante programma pomeridiano del primo canale: simpatia, garbo, empatia, professionalità. Accanto alla giornalista Lisa Marzoli divide lo studio senza sgomitare, cercando di infondere un po' di calore in mezzo a tanti drammi raccontati. E, a settembre, come annunciato pochi giorni fa, passerà alla conduzione di Linea verde, sempre sul primo canale, in continuità con l' esperienza estiva...
beppe convertini
Beppe, gli ascolti positivi del programma (media del 16,5% di share, con puntate che hanno superato il 18%) la rinfrancano rispetto alle critiche preventive?
«Io non le ho neppure ascoltate né lette. Per me parlano la mia storia, il mio lavoro trentennale, i tanti anni passati sui palcoscenici e nelle piazze a presentare spettacoli accanto alla gente e il grande affetto che il pubblico ci sta dimostrando».
Si è detto che la direttrice di Raiuno Teresa De Santis l' abbia voluta per accontentare l' area politica pentastellata...
«Sono stato scelto per quello che sono, ho le mie idee che sono solo mie, di nessun altro. Tutto il resto non conta. Io sono abituato ad andare nei campi profughi, in Siria, in Birmania, ho visto bambini orfani e spesso mutilati, donne che muoiono di fame, villaggi distrutti, figuriamoci se mi impressionano queste polemiche».
IL CALENDARIO DI BEPPE CONVERTINI E SARA RICCI
Ma quale è il valore aggiunto per cui Lei è stato scelto?
«Penso il rispetto e la sensibilità che cerco di mettere in tutte le cose.
Il mio obiettivo è raccontare ogni singola storia con educazione, immergendomi nell' anima di chi viene intervistato. Ho combattuto tanto nella mia vita, sono un guerriero, ma resto un uomo che sa ancora emozionarsi, che sa piangere. E penso che il pubblico lo abbia capito».
Viste le premesse, come è stato accolto quando è arrivato?
«C' è una squadra fantastica, dagli autori alle maestranze: spero abbiano apprezzato il mio garbo e la mia umanità. Cerco sempre di dare importanza alle persone che lavorano con me».
Da cosa deriva questo suo spirito zen?
«Dal fatto che mi piace la vita, mi piace sorridere. Quando si perde il padre a 17 anni come è successo a me per un tumore che gli aveva devastato la faccia, tanto che è morto perché ha smesso di mangiare e bere e quando ti devi rimboccare le maniche per aiutare tua madre e le tue due sorelle, capisci le cose per cui val la pena soffrire. Con la morte di mio padre ho perso non solo il suo affetto ma anche la guida nella vita».
IL CALENDARIO DI BEPPE CONVERTINI E SARA RICCI
Comunque, nonostante queste difficili premesse è riuscito a diventare prima un modello e poi un attore...
«Per questo devo ringraziare mia madre che, oltre a farmi anche da papà, mi ha lasciato libero di scegliere e di andare via da casa nonostante le difficili condizioni della famiglia.
Mi sono trasferito a Torino, dove ho vinto una borsa di studio».
Ma i primi passi nella recitazione li ha mossi a Martina Franca...
«Ho cominciato nel Festival della Valle d' Itria, fondato da Paolo Grassi, dove facevo la comparsa. Poi ho iniziato a fare il modello e a presentare piccoli festival in piazza, così ho realizzato il mio sogno di bambino quando guardavo in tv Corrado, Costanzo, Baudo e vedevo i film con Giannini, Manfredi. Alle scuole medie abbiamo messo in scena per due mesi tutte le sere una commedia di De Filippo, curavo anche la regia...
beppe convertini e lisa marzoli
insomma questa passione ce l' avevo nel sangue».
E cosa ha detto sua mamma quando l' ha vista alla Vita in diretta?
«Beh, si è messa a piangere, era molto emozionata, è la persona più importante della mia vita. Io ho presentato tanti altri programmi, ma quando mi ha visto in uno show su Raiuno è scoppiata di gioia».
Quanto le umili origini e la sofferenza familiare hanno inciso sulla formazione del suo carattere?
«Mi definisco come l' Ulivo, l' albero della mia terra, mi piego ma non mi spezzo. Ho una grande pazienza, una pazienza che non finisce mai. Nonostante abbia passato tanti dolori, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, sorrido alla vita, perché già affrontare una nuova giornata tutti i giorni è una gioia. Le porte sbattute in faccia ti fanno imparare ad andare avanti, a capire gli errori, a prepararti meglio.
beppe convertini foto di bacco
E poi a darmi la forza sono mia madre, le mie sorelle e i miei sette tra nipoti e bisnipoti. Li raggiungo spesso a Martina Franca, dove stanno tutti e dove ancora abbiamo i trulli e facciamo il vino e le conserve. Tutto questo ha fatto di me l' uomo e il professionista che sono oggi. Ed è ciò che voglio trasmettere al pubblico, perché la tua sofferenza ti fa capire quella degli altri».
Ed è anche il motivo per cui si dedica alle missioni umanitarie?
beppe convertini all evento sul suo viaggio in siria
«Ho cominciato quando è morto papà: dopo aver visto le sue sofferenze sentivo di dover aiutare altri nelle sue stesse condizioni, andavo soprattutto negli ospedali pediatrici oncologici e nelle mense dei poveri, mi occupavo dei ragazzi con la sindrome di down, della lotta all' Aids. Poi è venuto naturale andare nei paesi in guerra, sono stato nei campi profughi al confine tra la Siria e il Libano e tra Siria e la Giordania con Terre Des Hommes. Ho visto bambini profughi, mutilati, senza più un futuro e bambine spose. Io non potevo far altro che giocare con loro e questo per loro era già fantastico. La mia prossima missione sarà in Mauritania, per una campagna di sensibilizzazione contro la barbarie dell' infibulazione delle donne».
beppe convertini e valeria marini
Come fa a passare dall' intervista a una cantante al massacro della guerra?
«La vita è fatta di tanti ingredienti. Io mi sento utile aiutando gli altri. Quando torno dalle missioni organizzo delle mostre e ho scritto un libro, I bambini di nessuno, perché voglio tener accesi i riflettori su queste tragedie».
Insomma, nonostante i momenti difficili, Lei ha realizzato i suoi sogni e desideri. Anche la Vita in diretta è una compensazione di tutto ciò?
«Forse semplicemente è capitata al momento giusto.
Forse prima mi dovevo occupare di tante altre cose. Ne sono onorato e mi ci dedico con tutto il cuore».
beppe convertini
E a settembre arriverà Linea verde...
«Amo viaggiare e conoscere nuovi borghi della nostra splendida penisola alla scoperta di usi, tradizioni, costumi, cucina e bellezze paesaggistiche oltre che artistiche e storiche. Sarà un bel viaggio nella tradizione italiana e nel mondo agroalimentare raccontando le eccellenze dell' Italia».
beppe convertini in siria beppe convertini foto di bacco beppe convertini versione torero