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    LAZIO E MILAN NON SI FANNO MALE – LA SEMIFINALE D’ANDATA DI COPPA ITALIA FINISCE SENZA RETI: TUTTO RIMANDATO AL RITORNO (24 APRILE) -  PISTOCCHI TWEET: “PARTITA BRUTTA E GIOCO MEDIOCRE, BRUTTO SPOT PER IL CALCIO, QUASI PEGGIO DELLA REGIA RAI CHE MANDA IN ONDA IL NERO..." – BUFERA SULL’ATTRICE MICHELA ANDREOZZI INSULTATA SUI SOCIAL PER LA GAG SULLA LAZIO DURANTE LA NOTTE DEGLI OSCAR NEGLI STUDI “SKY”, LEI: "MI SCUSO CON TUTTI MA…" - VIDEO


     
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    1. TWEET PISTOCCHI

    Partita veramente brutta, con pochi spunti tecnici e gioco mediocre da entrambe le squadre. Leggermente meglio la Lazio, Milan stanco in troppi uomini e quasi mai pericoloso. Brutto spot per il Calcio ( quasi peggio della regia RAI, che manda in onda il “nero” )

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    2. LAZIO-MILAN

    Nicola Berardino per gazzetta.it

    Porte serrate tra Lazio e Milan nell’andata delle semifinali di Coppa Italia, che riproducono la sfida della scorsa stagione. E all’Olimpico finisce senza reti come nel primo atto di un anno fa, a San Siro. Una gara ad alta intensità emotiva e tattica. I biancocelesti di Inzaghi producono di più ma i rossoneri di Gattuso sono sempre in guardia. Si deciderà tutto il 24 aprile nella gara di ritorno a Milano. Bello l’abbraccio finale tra i due tecnici dopo una partita con tanto orgoglio e personalità da parte delle loro formazioni.

     

    ATTENTI E COPERTI — Inzaghi recupera Bastos che rileva lo squalificato Radu sulla sinistra della difesa. In mediana, si rivede Parolo e Romulo viene preferito a Marusic per la corsia sinistra. In avanti, c’è Correa al fianco di Immobile: Luis Alberto e Caicedo partono dalla panchina. Gattuso ripropone la mossa di Coppa-Italia che si è rivelata felice contro Napoli. Cambiati tutti e quattro gli esterni rispetto all’ultima di campionato: ecco, dal via Calabria e Suso a destra, mentre Laxalt e Borini entrano sull’altra fascia. Squadre subito determinate e aggressive.

     

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    Si gioca a tutto campo, ma i varchi in area sono sorvegliatissimi su entrambi i fronti. Parolo tenta la soluzione di testa: Laxalt si oppone. Brividi in area laziale: da Piatek per Paqueta, Acerbi sbroglia. Ansia per Kessie alle prese con fastidi alla coscia destra: Gattuso fa scaldare Biglia e Calhanoglu. Al 25’ Patric tenta la conclusione dalla distanza: palla di poco a lato. Al 27’, Romulo in profondità, al centro per Immobile, botta fuori bersaglio che fa imprecare l’Olimpico. Al 29’ Kessie esce: Calhanoglu va sulla sinistra mentre Paqueta cambia fascia. Proteste laziali per un intervento di area di Paqueta su Correa. Al 38’, si gira Milinkovic: rasoiata vicina al palo. Un minuto dopo tentativo di Parolo da fuori area senza però inquadrare la porta. Lazio sempre più all’attacco. Al 40’ prima parata di Donnarumma che sventa su Leiva. Replica del Milan: Strakosha blocca su Calhanoglu.

     

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    PORTE CHIUSE A CHIAVE — Dopo l’intervallo, i biancocelesti riannodano la manovra offensiva. Ma al 5’ scatta Piatek e Patric rimedia in angolo. Due minuti dopo, si affaccia Leiva in area milanista: Laxalt vigilia. I rossoneri guadagnano metri. Al 15’, incornata di Milinkovic, fuori dallo specchio della porta. La Lazio si affanna nella trequarti. Il Milan allarga la manovra. Al 21’ ancora Milinkovic: botta da fuori parata da Donnarumma. Che poi si ripete su Correa. Al 28’ Gattuso inserisce Castillejo al posto di Suso. Inzaghi avvicenda Parolo con Luis Alberto. La Lazio avanza. Il Milan si blinda. Al 35’ scatto bruciante di Immobile che colpisce il palo ma è in fuorigioco. Inzaghi fa entrare Caicedo al posto dello stesso Immobile. L’ecuadoriano subito pericoloso: Musacchio devia in angolo. Fischi dell’Olimpico sull’ex Biglia che sostituisce al 41’ Paquetà. Va sopra la traversa una capocciata di Bastos. Stesso destino per un colpo di testa di Piatek. Al 45’ Marusic dà il cambio a Romulo. I tre minuti di recupero non riservano colpi di coda. Per i gol tutto rinviato a Milano.

     

    3. MICHELA ANDREOZZI

    Simone Zizzari per www.corrieredellosport.it

     

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    Michela Andreozzi e il calcio sono due entità distanti e separate. E' venuta ospite al Corriere dello Sport-Stadio tre volte e in tutte e tre le circostanze ha sempre ammesso di non conoscere bene l'argomento, anzi di non saperne proprio nulla. Non è romanista, non è juventina. Lei è un'attrice e una regista (bravissima in entrambi i campi) di commedie brillanti. Questo è il suo lavoro. Ieri sera era ospite negli studi Sky per commentare la lunga notte degli Oscar e durante questa maratona televisiva ha dispensato battute divertenti, allegria e commenti sui film in gara, intrattenendo il pubblico con la sua solita ironia pungente.

     

    Ad un certo punto, però, ha commesso una leggerezza, un'ingenuità (perché di questo si tratta, di nient'altro): ha voluto raccontare a modo suo la potenziale sceneggiatura (sì, fa anche questo di mestiere Michela) di un film di Matteo Rovere intitolato "Lazio". Una storia inventata per fare i versi a "Roma", il film di Cuaròn, quello sì reale e vincitore di molte statuette. «La trama? Storia della colf di Sora di Chinaglia che lo molla e va a lavorare per Bruno Conti. Una faida ambientata nel mondo della Lazie», ha raccontato Michela con il sorriso sulle labbra, ignara di ciò che sarebbe scoppiato da lì a breve nella terribile era dei tribunali social

     

    Passa pochissimo e arrivano i primi tweet di laziali furiosi contro l'attrice/regista che di calcio si interessa poco o nulla. «Pensate a noi anche quando si parla degli #Oscar. Mi fate pena», scrive un fan biancoceleste. E fin qui ci potrebbe anche stare, non conoscendo il personaggio attaccato. 

     

    Poi però la mattina si svegliano i leoni da tastiera e i toni cambiano drasticamente. La Andreozzi finisce nel mirino di una tifoseria per una semplice quanto ingenua battuta e su di lei piovono commenti irripetibili. Ma irripetibili davvero, roba da querela. Ne riportiamo alcuni solo perché è giusto che si sappia fino a che punto si può arrivare nascondendosi nell'anonimato di una tastiera: «lurida», «ridicola», «soffri male», e non sono nemmeno i peggiori. Così, via dicendo, in un susseguirsi di insulti senza senso e minacce di morte. 

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    La Andreozzi si è scusata subito su tutti i social possibili e ha provato a spiegare che lei di calcio non sa nulla, che la sua era solo una ironica presa in giro del film di Cuaròn (ora ci aspettiamo la levata di scudi da parte dei fan del pluripremiato regista messicano): «Ho un fratello laziale, io simpatizzo per il Napoli. La mia è stata una battuta leggerissima, fatta senza pensare troppo e non pensavo che potesse essere presa così sul serio. Chiedo scusa di cuore a tutti coloro che si sono sentiti offesi, non era assolutamente mia intenzione», ha raccontato la Andreozzi. La sua battuta era riferita al film, non al calcio. E le vecchie interviste ripescate in mattinata nelle quali lei sembrava potesse essere tifosa della Roma non rispondono al vero: c'è una gag nella quale lei urla "Totti gol" ma anche lì si trattava di una performance comica. Ah, e prima che qualcuno lo dica: l'immagine "Lazio" con le pecore davanti al Colosseo apparsa in studio al momento della 'presa in giro' che ha scatenato i tifosi laziali sui social non era farina del suo sacco, né era stata scattata dalla Andreozzi.  

     

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