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Erica Orsini per il Giornale
Al tempo aveva molti più capelli, ma la stessa faccia smunta e un po’ triste. Il suo nome in codice, non particolarmente fantasioso, era Cob ed era un informatore dei servizi segreti cechi.
Il ritratto di un Jeremy Corbyn, segreto alleato del regime comunista lo ha offerto ieri il tabloid britannico The Sun che ha sbattuto il leader laburista in prima pagina accusandolo di aver avuto, tra il 1986 e il 1987, degli incontri con degli agenti di Praga e di averne incontrato uno di persona, almeno tre volte, due delle quali proprio alla Camera dei Comuni.
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Il quotidiano ha pubblicato anche un file proveniente dagli archivi dei servizi cechi, che menzionerebbe Corbyn come fonte da cui i sovietici potevano ricevere informazioni riservate nel pieno della Guerra Fredda. Sempre secondo i file pubblicati dal Sun, il leader dell’opposizione avrebbe passato del materiale riguardante l’arresto di un uomo della Germania dell’Est e di conseguenza sarebbe stato poi inserito nella lista degli agenti e degli informatori dei servizi di sicurezza cecoslovacchi. Ieri mattina, subito dopo la pubblicazione del pezzo del Sun, un portavoce di Corbyn ha dichiarato che nel 1987 l’allora deputato, che faceva parte dell’ala più a sinistra del partito, «incontrò un diplomatico, ma non ha mai saputo che questi fosse una spia».
Il diplomatico-agente invece scrive sul meeting con Cob una relazione abbastanza dettagliata facendo presente data, ora e contenuto del colloquio avuto con Corbyn. Il politico avrebbe messo al corrente i sovietici delle mosse di Londra nei confronti dei servizi dell’Europa dell’Est. Corbyn ha replicato affermando di non aver mai «offerto nessun informazione riservata a questo o ad altri diplomatici».
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Anthony Glees, un docente di Oxford, esperto di Guerra Fredda ha però dichiarato al Sun che i documenti mostrano chiaramente come Corbyn fosse stato contattato dai servizi segreti di Praga. «Mister Corbyn dice di non aver mai saputo che si trattasse di spie – ha spiegato Glees – rivelando un’ingenuità abbastanza clamorosa da parte di qualcuno che si propone ora per guidare il Paese». In base a quanto emerge dai documenti, il leader laburista sarebbe stato contattato nel 1986 attraverso due attivisti del movimento di Liberazione dell’estrema sinistra, Tony Gilbert e Sandra Hodgson.
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I tre avrebbero incontrato l’agente cecoslovacco Jan Dymic ai Comuni il 25 novembre. Il segretario alla Difesa Gavin Williamson ha accusato il leader laburista di «aver tradito il proprio Paese. «Non ci si può più fidare di Corbyn – ha dichiarato all’Evening Standard – troppe volte ha preso le parti di coloro che intendono distruggere tutto ciò che c’è di grande in questo Paese». Immediata la replica del portavoce di Corbyn. «Williamson farebbe meglio a concentrarsi sul proprio lavoro invece di dare credibilità a insinuazioni completamente false».
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