Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
GIUSEPPE CONTE E VLADIMIR PUTIN
«Sono state preparate brigate mediche con impianti e attrezzature necessarie per prestare assistenza d’urgenza e curare gli ammalati. Si prevede di inviare i mezzi speciali per la disinfestazione di strutture e centri abitati nelle località infette».
Sono le 8.48 del 22 marzo 2020. Dalla Farnesina viene trasmessa una nota verbale inviata dall’ambasciata russa. Comunica ai funzionari del ministero, del governo e della Protezione civile il contenuto della missione in arrivo da Mosca.
gli aiuti russi all'italia
E così svela che i russi avevano avvisato il governo italiano dell’intenzione di «bonificare» dal virus le strutture pubbliche ottenendo il via libera. Ma anche che l’Italia aveva accettato di sostenere tutte le spese per l’arrivo di 130 persone.
Le mail per l’accordo
Sono proprio le mail e gli altri documenti raccolti durante l’indagine del Copasir a rivelare nuovi e clamorosi retroscena di quella missione cominciata nel marzo del 2020, poche settimane dopo che l’Italia era entrata in pandemia e durata due mesi.
militari russi in italia
Svelando come i termini dell’accordo tra l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte e quello della Federazione russa Vladimir Putin fossero ben diversi da quanto è stato poi rivelato. Certamente il materiale sanitario era insufficiente rispetto alle esigenze e questo alimenta il sospetto che l’obiettivo dei russi fosse l’attività spionistica e non — come era stato dichiarato — l’aiuto umanitario.
SALVINI PUTIN CONTE DI MAIO
Anche perché sin dalla prima mail la loro condizione era ultimativa: «Attendiamo risposte alle domande entro tre ore sui canali diplomatici a Roma o a Mosca». Risposte che sono state evidentemente affermative, visto che poi sono atterrati in Italia i primi 11 velivoli militari.
E l’Italia ha fornito un programma così come era stato concordato sin dall’inizio visto che nel testo si sottolinea come «per programmare il volo e svolgere i lavori umanitari servono le informazioni sugli aeroporti di arrivo e le località in cui saranno inviati gli specialisti russi».
LE MAIL INVIATE DALL AMBASCIATA DI MOSCA SULLA MISSIONE DALLA RUSSIA CON AMORE
I voli pianificati
Il documento trasmesso per via diplomatica rivela dettagli di un’operazione impossibile da pianificare in poche ore. Viene infatti specificato che «secondo le intese raggiunte durante il colloquio telefonico tra il presidente della Federazione russa Vladimir Putin e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ai fini di prestare aiuto nella lotta contro il coronavirus, la parte russa pianifica di effettuare quotidianamente dal 22 marzo al 15 aprile sulla rotta Soci-Pratica di Mare-Soci i seguenti voli speciali».
gli aiuti russi all'italia 1
Viene indicato l’elenco degli aerei e il nome dei comandanti. Poi si specifica che «gli aerei trasportano il personale medico, i dispositivi di protezione, l’attrezzatura medica e i mezzi per la lotta contro il coronavirus» evidenziando anche che «i voli sono quotidiani dal 22 marzo al 15 aprile 2020».
MILITARI RUSSI IN ITALIA PER IL CORONAVIRUS
E ancora: «Il decollo del primo aereo è programmato per le ore 14 di Mosca poi a seguire a distanza di un’ora altri quattro aerei. Attualmente si stanno preparando alla partenza 123 persone e 7 mezzi. Fra gli specialisti russi ci saranno 12 interpreti di lingua italiana per poter assicurare la comunicazione immediata con gli esperti italiani».
La lista della spesa
giuseppe conte vladimir putin
Ufficialmente l’operazione era stata accettata per ottenere mascherine e ventilatori, all’epoca introvabili in Italia. Una missione umanitaria, secondo la versione fornita all’epoca dal governo italiano. Il testo dell’accordo rivela invece che sin dall’inizio l’Italia sapeva di dover pagare tutte le spese.
Un conto, si è scoperto adesso, di oltre tre milioni di euro. Scrivono i russi: «L’ambasciata sarà grata a codesto ministero se vorrà provvedere ad ottenere dell’autorità competenti italiane l’autorizzazione per il sorvolo del territorio italiano e lo scalo sull’aeroporto di Pratica di Mare.
il generale kikot insieme a militari russi e italiani
Si prega altresì di provvedere al servizio terrestre aeroportuale nonché al refueling fino a 50 tonnellate di combustibile a titolo di cortesia. Contiamo sul rifornimento gratuito degli aerei russi presso gli aeroporti italiani per il volo di ritorno e sull’esenzione dalle tasse di aeronavigazione, pagamento del parcheggio e altri servizi aeroportuali».
sputnik e la spedizione dei militari russi in italia 2
Non solo. Nell’accordo viene specificato che anche tutte le altre spese relative alla permanenza dei russi nel nostro Paese saranno a carico del governo italiano. Nella lettera all’ambasciata se ne parla come un auspicio, ma il tono non lascia adito ad altre opzioni: «Ci auguriamo che le questioni di vitto alloggio e supporto alla vita dei medici russi siano risolte dalla parte italiana, come pure la messa a disposizione di materiali consumabili necessari, per esempio per il funzionamento degli apparecchi di ventilazione artificiale dei polmoni che saranno portate dalla Russia».
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