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Fabrizio Corona, agli arresti domiciliari, diventa promoter di un negozio di cannabis light, quella legale.
Tra le sue storie Instagram, infatti, compare uno spot, con sottofondo la colonna sonora di “Narcos”, in cui lui (le sue mani tatuate sono inconfondibili) maneggia la marijuana con basso thc.
“Un business – si legge sul profilo social del negozio – per una buona causa. Infatti una parte del ricavato andrà in beneficienza ai carcerati”.
Fabrizio Corona, l’11 marzo il ritorno in cella, poi i domiciliari
Il Tribunale di Sorveglianza di Milano l’11 marzo scorso aveva revocato, per una serie di violazioni delle prescrizioni, il differimento pena ai domiciliari che era stato concesso a Corona nel dicembre 2019 per una patologia psichiatrica di cui soffre.
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Ora i giudici (un altro collegio della Sorveglianza), spiegano che il provvedimento di marzo non è adeguatamente motivato e per questo hanno deciso di sospendere lo stop al differimento pena in attesa che sul merito si pronunci la Cassazione.
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