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    VOLANO GLI STRACCI TRA GOVERNO E REGIONI SUL DIFFONDERSI DEL CONTAGIO DA CORONAVIRUS. J’ACCUSE DI CONTE: "IL FOCOLAIO NASCE PERCHÉ UN OSPEDALE (CODOGNO) NON HA SEGUITO I PROTOCOLLI. PRONTI A INTERVENIRE SUI POTERI DEI GOVERNATORI. NON È POSSIBILE CHE TUTTE LE REGIONI VADANO IN ORDINE SPARSO”. IL PRESIDENTE DELLA LOMBARDIA FONTANA AL CONTRATTACCO: "PAROLE IN LIBERTA’, IDEE IRRICEVIBILI E OFFENSIVE". DALLA LEGA: "IL PREMIER DICE COSE DA FASCISTA". SOSPESO IL PAGAMENTO DELLE TASSE NELLE ZONE ROSSE


     
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    Da repubblica.it

     

    Se il coordinamento tra i sistemi sanitari nazionali non riuscisse a contenere il coronavirus, il governo "è pronto a misure che contraggono le prerogative dei governatori". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una intervista a Frontiere che andrà in onda su Rai1.

     

    "Il sistema sanitario - ha osservato Conte - in Italia è di competenza regionale e non è predisposto per una emergenza nazionale. Per questo un coordinamento è necessario. Se non siamo coordinati non riusciremo a contenere il virus in modo efficace. Per questo domani mattina parlerò con tutti i governatori in videoconferenza, anche quelli delle Regioni che non sono coinvolti. Tutti dobbiamo perseguire un coordinamento. Se non ci riuscissimo saremmo pronti a misure che contraggano le prerogative dei governatori. Ma non dobbiamo arrivare a questo. Anche perché per ora la collaborazione è accentuata. il coordinamento funziona Ci aspettiamo un impatto sul contenimento. Ma se fosse necessario occorreranno misure centralizzate efficaci. Misure straordinarie", ha concluso Conte.

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    È tensione tra governo e Regioni sul diffondersi del contagio e sulle misure da adottare: "Sono ingiustificate azioni autonome" da parte dei governatori, aveva già detto Conte in serata arrivando nella sede della Protezione civile: "Non è possibile che tutte le regioni vadano in ordine sparso perché le misure rischiano di risultare dannose", ha aggiunto, annunciando che domani incontrerà tutti i governatori.

     

    E poi: "Non prendiamo nulla sotto gamba altrimenti non avremmo adottato misure di estremo rigore. Non possiamo prevedere l'andamento del virus: c'è stato un focolaio e di lì si è diffusa anche per una gestione di una struttura ospedaliera non del tutto propria secondo i protocolli prudenti che si raccomandano in questi casi, e questo ha contribuito alla diffusione. Noi proseguiamo con massima cautela e rigore".

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    Ma è il presidente della Regione  Lombardia, Attilio Fontana, a replicare subito al premier bollando le sue parole come "irricevibili e, per certi versi, offensive". Fontana giudica così l'ipotesi tracciata, seppure come extrema ratio, da Conte di avocare a sé e quindi al governo i poteri in materia sanitaria. "Parole in libertà - aggiunge Fontana in una nota - che mi auguro siano dettate dalla stanchezza e dalla tensione di questa emergenza. Domani riferirò al presidente Conte che la Lombardia sta dimostrando di essere all'altezza della situazione e sta gestendo con competenza cio' che sta accadendo. E tutto cio' - conclude il governatore - alla faccia dell'autonomia e dei pieni poteri".

     

     

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    "Sarà meglio che il presidente del Consiglio si riposi un po'. Troppo stress gli fa dire cose inconcepibili, forse quasi da fascista, direi. Togliere competenze alle Regioni? È irricevibile. Siamo per l'autonomia e per la libertà. Pensare di tornare all'anno zero, ai pieni poteri con l'alibi della crisi è una strada impercorribile. Sarà meglio che Conte se ne faccia una ragione. Può sempre dimettersi, che sarebbe la cosa migliore per tutto il paese". Lo dichiara il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari.

     

     

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    Il governo prepara le misure per imprese e famiglie necessarie ad affrontare l'emergenza del coronavirus. Verso lo stop a versamenti e adempimenti tributari negli 11 Comuni della "zona rossa". Allo studio indennizzi alle imprese. Rinvio per le bollette di luce e gas. Moratoria per gli scioperi fino al 31 marzo, rinviata ad aprile l'astensione di domani per il traffico aereo. Si ferma lo sport, verso un decreto per consentire lo svolgimento a porte chiuse delle partite di calcio. Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha firmato il decreto ministeriale per la "sospensione degli adempimenti e i pagamenti dei tributi e delle ritenute fiscali per cittadini e imprese della cosiddetta zona rossa che stanno subendo conseguenze più pesanti" dell'emergenza coronavirus. Una misura, ha detto al Tg1, "doverosa per cittadini ai quali siamo tutti vicini".

     

    il centro di milano durante l'emergenza coronavirus 11 il centro di milano durante l'emergenza coronavirus 11

    Gualtieri ha annunciato anche di avere "già concordato con Abi la sospensione delle rate dei mutui per i residenti della zona rossa". In particolare, vengono sospesi i versamenti delle imposte e delle ritenute e gli adempimenti tributari per i contribuenti e le imprese residenti o che operano negli undici comuni interessati dalle misure di contenimento del contagio da Coronavirus.

     

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    La sospensione riguarda anche le cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione e quelli conseguenti ad accertamenti esecutivi. Il decreto, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, riguarda i versamenti e gli adempimenti scadenti nel periodo compreso fra il 21 febbraio e il 31 marzo 2020.  I Comuni interessati sono: in Lombardia Bertonico (Lodi) Casalpusterlengo (Lodi) Castelgerundo (Lodi) Castiglione D'Adda (Lodi) Codogno (Lodi) Fombio (Lodi) Maleo (Lodi) San Fiorano (Lodi) Somaglia (Lodi) Terranova dei Passerini (Lodi); in Veneto Vò (Padova).

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