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    I PUSHER NON VANNO IN QUARANTENA – LO SPACCIO SOPRAVVIVE AI DECRETI DI CONTE: PER CONSEGNARE LE DOSI C’È CHI SI FINGE RIDER O USA LA SCUSA DI PORTARE FUORI IL CANE E FARE LA SPESA – MA C’È ANCHE CHI SI MUOVE IN TAXI O USA IL BUS PER FARE IL TOUR DI CONSEGNE A DOMICILIO…


     
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    Rory Cappelli per “la Repubblica – ed. Roma”

     

    viavai di pusher a torino nonostante l'emergenza coronavirus viavai di pusher a torino nonostante l'emergenza coronavirus

    Lo spaccio sopravvive alle strette da coronavirus con nuovi trucchi. Anche se i pusher hanno vita più difficile. Ne sanno qualcosa i due uomini di Napoli, padre di 52 anni, e figlio di 23, che domenica sera sono stati fermati dai carabinieri di Montesacro sul Grande Raccordo all' altezza della Cassia. Erano a bordo di un furgone all' interno del quale - nel cruscotto e sotto il sedile - erano nascosti due panetti di cocaina per circa 2 chili. Sono stati arrestati. Stessa sorte per un ventunenne bengalese che, a bordo di un taxi, percorreva via Casilina. Fermato il taxi e chiesto conto al giovane i motivi del suo spostamento, ai balbettamenti di quest' ultimo i carabinieri del nucleo radiomobile lo hanno fatto scendere e poi hanno ispezionato il suo zaino, trovando all' interno 10 panetti da 100 grammi di hashish.

     

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    Oltre all' arresto anche in questo caso, come in quello dei due napoletani, è partita una denuncia per inottemperanza al decreto per il coronavirus. La droga viaggia, dunque, nonostante i blocchi. Dal 12 marzo, giorno dell' inizio del lockdown, polizia e carabinieri hanno scoperto i trucchi più disparati messi in atto dai pusher. La signora che riceveva in casa i clienti con cane al seguito. Lo spacciatore in fila davanti al supermercato oppure in giro con le buste pronto a smerciare la sua mercanzia, magari lasciandola nei cespugli o nel vano del contatore della luce nei palazzi.

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    I pusher fermati a bordo dei bus mentre facevano il tour di consegna. A Tor Bella Monaca lo spaccio non si è mai fermato, anzi spacciatori e acquirenti si sono organizzati con guanti e mascherine: se la passano di casa in casa e « d' altra parte non potrebbe essere altrimenti: è la zona di smercio più importante, ha persino superato Scampia » spiega un investigatore. «Quello che ci preoccupa è cosa succederà quando le scorte finiranno, perché finiranno con il blocco di treni, navi e aerei. A meno di qualche ingegnosa trovata non ci sarà rifornimento».

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    A Tor Bella Monaca gli operatori di Villa Maraini distribuiscono 300 siringhe sterili al giorno. E ritirano quelle usate. « Che la droga stia girando è più che evidente » spiega Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini, che si occupa di cure e riabilitazione da droghe, abuso da alcol e gioco d' azzardo, « prova ne sono la decina di overdose che ci sono state dall' inizio della chiusura, tre solo negli ultimi giorni. Se ci fosse un deficit nel rifornimento avremmo la struttura invasa da gente in crisi di astinenza, cosa che non sta accadendo. Ritengo però che il vero pericolo non siano i tossicomani che sono abituati a vivere pericolosamente, a disattendere le regole e a trovare canali di approvvigionamento. Sono più preoccupato per l' impiegato o l' impiegata che si attacca alla bottiglia di cognac o il giovane che inizia a bere ».

    SPACCIO CORONAVIRUS SPACCIO CORONAVIRUS

     

    « Spero però, e per questo abbiamo anche lanciato petizioni a livello internazionale - conclude Barra - che il Covid non diminuisca l' attenzione nei confronti delle tossicodipendenze ma che anzi lo aumenti: chi fa uso di droghe è pur sempre una mina vagante per sé e gli altri.Ma se non curato è due volte di più pericoloso».

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