Conte Speranza
Estratto dell’articolo di Riccardo Luna per “la Repubblica”
Il 12 febbraio 2020 era il primo giorno in cui abbiamo iniziato a chiamare Covid-19 la malattia portata dal nuovo coronavirus. (…) E alle nove era in programma una importante riunione del Comitato tecnico scientifico il cui contenuto è rimasto segreto fino ad oggi. L'oggetto della riunione era la presentazione di uno studio intitolato "Scenari di diffusione di 2019-NCOV in Italia e impatto sul servizio sanitario, in caso il virus non possa essere contenuto localmente".
STEFANO MERLER
Era stato realizzato da un ricercatore della Fondazione Bruno Kessler: Stefano Merler, 51 anni, più della metà dei quali passati a costruire modelli matematici applicati alle pandemie. (…)
Lo studio si basa sui (pochi) dati arrivati fino a quel momento dalla Cina per provare a capire cosa sarebbe potuto accadere in Italia: l'impatto sul sistema sanitario (va ricordato che l'11 febbraio nel mondo c'erano 43 mila casi, di cui 42 mila solo in Cina).
(…) I due scenari considerati plausibili dallo studio sono R0 1.3 e 1.7. Questi i risultati. Nel primo scenario i casi di contagio in Italia sarebbero stati circa un milione, nel secondo, addirittura due. Di questi, i casi gravi che richiedono cure, oscillano fra 200 e 400 mila.
ITALIA Coronavirus
Il fabbisogno totale di letti in terapia intensiva varia fra 60 e 120 mila. Nel momento di picco, dice lo studio, ci sarebbe stato un gap di circa 10 mila letti nei reparti di terapia intensiva. Il documento non fa stime sul numero di morti, ma secondo Merler, il tasso di letalità registrato in quel momento in Cina applicato agli scenari italiani, produceva un risultato spaventoso: fra 35 e 60 mila morti da Covid-19.
(…) Questo documento è stato ottenuto dopo oltre cento giorni di intenso dialogo con il ministero della Salute e la Protezione Civile.
andrea urbani
Dialogo iniziato il 13 maggio quando abbiamo richiesto un "accesso agli atti" in seguito a una intervista del direttore generale della programmazione del ministero della Salute Andrea Urbani (…)
(…) La richiesta del 13 maggio - tecnicamente, un Foia - dal ministero è stata dirottata sulla Protezione civile che a stretto giro ha replicato di non avere il documento che cercavamo.
giuseppe conte roberto speranza
A seguito di una ulteriore richiesta di riesame, il 20 agosto il ministero della Salute ci ha fornito alcune informazioni importanti: 1) non è vero che a gennaio c'era un piano pandemico, si tratta di un travisamento giornalistico; 2) Urbani faceva riferimento agli scenari sulla diffusione del virus presentati dalla Fondazione Bruno Kessler al Comitato tecnico scientifico il 12 febbraio; 3) quello studio era effettivamente riservato, se non segreto, visto che la nota di Salute concludeva dicendo che «la presidenza del Consiglio sta valutando se e come renderlo pubblico».
ANGELO BORRELLI CON LA MASCHERINA
Morale: chiedete alla Protezione civile, presso cui è insediato il CTS. Il 28 agosto dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli è arrivato il documento. Che però non chiude la vicenda, ma semmai apre la strada a nuove domande. Ne citiamo alcune.
Italia coronavirus
Perché, sapendo che il virus sarebbe arrivato in Italia e che era probabile che contagiasse oltre un milione di persone facendo 35 mila morti, tre giorni dopo abbiamo mandato alla Cina 18 tonnellate di materiale di protezione sanitaria? E poi. Cosa abbiamo fatto dal 12 febbraio al 9 marzo, quando inizia il lockdown, per preparare il sistema sanitario al probabile arrivo del virus? Abbiamo comprato mascherine, tamponi, predisposto protocolli di protezione del personale sanitario?
PIERPAOLO SILERI GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA
Infine. Quando e come si è arrivati ad avere finalmente un vero piano pandemico? A metà marzo, dicono alcuni. È possibile conoscerne il contenuto? (…)
Italia, seriate - coronavirus