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    “QUESTA È LA TERZA GUERRA MONDIALE” – IL FONDATORE DELL'AGENZIA 'LAPRESSE' MARCO DURANTE: “L’INFORMAZIONE HA PERSO UN’OCCASIONE, NON PER COLPA SUA MA DELLA POLITICA CHE LA TIENE AL GUINZAGLIO - IL GOVERNO HA AVUTO PAURA DI DIRLO AI CITTADINI. SI SONO PREOCCUPATI DELL’ECONOMIA E HANNO PERSO TEMPO. MA QUESTA GUERRA PLANETARIA COSTRINGERÀ GLI EUROPEI A SEDERSI INTORNO A UN TAVOLO E CERCARE MISURE COMUNI"


     
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    Anticipazione da “Oggi”

     

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    «Voglio essere chiaro: questa è la Terza guerra mondiale… Qui non ci sono le bombe, le sirene e i rifugi antiaerei, ma c’è un nemico enorme e invisibile, il Coronavirus, e potrebbe essere proprio il nostro vicino a trasmettercelo, senza sirene e senza avvisi. L’unica arma che abbiamo per difenderci è restare in casa. Il capo dello Stato ha avuto subito chiara la situazione, la politica invece ha tardato, ha preso la situazione sottogamba».

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    Lo dice in un’intervista al settimanale OGGI Marco Durante, proprietario e presidente di LaPresse, una delle più importanti agenzie di stampa italiane, di recente associata con l’americana Ap. Dal suo osservatorio privilegiato spiega: «Il governo ha avuto paura di dirlo ai cittadini. Si sono preoccupati dell’economia, dello spread, dei tassi, dei posti di lavoro, e hanno perso tempo».

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    E aggiunge: «Attraverso l’Agenzia e attraverso Ap ho molti contatti con l’Europa e con gli Stati Uniti…. Se c’è un elemento di speranza è proprio nel fatto che questa guerra planetaria costringerà gli europei a sedersi intorno a un tavolo e cercare misure comuni per affrontare e risolvere i problemi. Dopo le prime gaffe, come quella della Lagarde, ci sono segnali che ciò possa avvenire. E noi italiani siamo in vantaggio: prima derisi, ora modello per gli altri. Questa situazione potrebbe addirittura portare a un’unità dell’Italia che da tempo manca nel nostro Paese».

     

    MARCO DURANTE MARCO DURANTE

    Poi, come frutto di tanti colloqui, azzarda una previsione: «Se saremo fortunati, se tutti rispetteranno le regole, se davvero il caldo contrasterà il virus, ragionevolmente non ne usciremo prima dell’estate. Le scuole non riapriranno. Il campionato di calcio non ripartirà… Poi a settembre-ottobre dovremo assolutamente avere un vaccino, perché quando ricominceranno i malanni stagionali scoppierà il panico. La gente si chiederà: è influenza o Coronavirus?».

     

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    E sulla reazione al coronavirus nel mondo della comunicazione dice: «Ha perso un’occasione. Però non per colpa sua, ma della politica che la tiene al guinzaglio. Devo dire che la tv, in generale, è andata al traino della carta. Con una menzione particolare per il Corriere della Sera, che ha lanciato allarmi fin da subito, ha raccontato le verità anche scomode, non si è nascosto dietro a nulla. Chapeau».

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