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    LA SVIZZERA STA PRENDENDO UNA CANTONATA? – IL PAESE HA IL PEGGIOR INDICE NEL RAPPORTO TRA CONTAGI E ABITANTI (UNO OGNI 480 PERSONE) MA NON HA VARATO IL LOCKDOWN TOTALE. SONO STATE FERMATE LE ATTIVITÀ NON ESSENZIALI, MA LA GENTE PUÒ USCIRE E I LAVORATORI FRONTALIERI ARRIVARE DALLA LOMBARDIA. C’ENTRA L’ECONOMIA? SECONDO CREDIT SUISSE IL PIL CRESCERÀ (ANCHE SE DI POCO) NONOSTANTE L’EPIDEMIA…


     
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    Claudio Del Frate per www.corriere.it

     

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    Alla Svizzera potete togliere tutto ma non la democrazia. E così, mentre mezzo pianeta è in lockdown causa pandemia, domenica prossima a Ginevra si terrà regolarmente il secondo turno delle elezioni amministrative. L’immagine rende bene il paradosso del Paese elvetico, uno tra quelli colpiti più duramente dal coronavirus ma che fino a oggi ha messo in campo misure meno stringenti rispetto ad altri paesi europei, a cominciare dall’Italia. Si confida sul senso di responsabilità della popolazione e si tiene conto del fatto che, in vista di un ritorno alla normalità il motore della nazione, specie quello economico, non possa paralizzarsi del tutto.

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    I numeri del contagio

    Fino a giovedì sera in Svizzera 18,827 persone si erano ammalate di Covid-19 e 536 erano morte. Con una popolazione di appena 8,6 milioni si tratta del peggior indice nel rapporto tra contagi e abitanti, un malato ogni 480 individui: solo la Spagna fa peggio in questo momento. Il virus, tuttavia, si è diffuso in maniera molto irregolare sul territorio; il fatto che le zone più colpite (Ginevra, Zurigo, Canton Ticino) siano anche quelle dove maggiore è il viavai di frontalieri (i lavoratori pendolari provenienti da Francia, Germania, Italia) ha alimentato per l’ennesima volta le polemiche sul ricorso alla manodopera straniera.

     

    Freno e acceleratore

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    Per fronteggiare questa situazione il governo di Berna ha chiuso tutte le attività ritenute non essenziali (a cominciare da bar, ristoranti e strutture turistiche) e ridotto al minimo i trasporti. Ha inoltre vietato manifestazioni pubbliche e assembramenti superiori a 5 persone; non ha però chiuso in casa le persone e prevede per i trasgressori multe fino a 100 franchi ma non denunce penali.

    quarantena e posti di blocco a vo' euganeo 1 quarantena e posti di blocco a vo' euganeo 1

     

    Nella notte tra l’8 e il 9 marzo sono stati chiusi i confini nazionali (benché la Svizzera aderisca al trattato di Schengen) ma su esplicita richiesta del ministro degli esteri Ignazio Cassis è stato consentito l’accesso dei frontalieri dalla Lombardia, la regione più infetta d’Europa. Misura indispensabile, altrimenti l’economia del territorio si sarebbe fermata, a cominciare dal settore sanitario che fa ricorso a 5.000 addetti provenienti dall’Italia.

     

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    Come la Guerra Fredda

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    Tali restrizioni inizialmente dovevano rimanere in vigore fino al 19 aprile ma Alain Berset, ministro della sanità ha già dichiarato di ritenere illusorio il rispetto di quella scadenza. Guy Parmelin, suo collega al dicastero dell’economia si è detto invece soddisfatto di come la popolazione ha rispettato le prescrizioni.

     

    analisi del sangue coronavirus analisi del sangue coronavirus

    Alcuni cantoni però hanno ritenuto utile inasprire le misure nazionali: il Ticino ha vietato agli over 65 di uscire di casa. E’ stata rispolverata anche una vecchia norma risalente ai tempi della Guerra Fredda che invitava le famiglie svizzere, le cui abitazioni molto spesso sono dotate di bunker antiatomico) a fare scorte di eni essenziali (acqua, cibo a lunga conservazione, medicinali di base, utensili). Tuttavia è stato raccomandato di non dare l’assalto ai supermercati.

     

    La bufala di Salvini

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    «In Svizzera basta che compili un modulo e ti danno 500.000 euro» aveva dichiarato qualche giorno fa Matteo Salvini per accusare il governo italiano di immobilismo di fronte alla crisi economica avanzante. Una bufala talmente grossa da indurre la Rsi (il canale della tv pubblica di lingua italiana) a trasmettere un servizio ad hoc per smentirla. E’ vero dì’altra parte che il governo federale ha azionato un «bazooka» a difesa delle sue imprese: il provvedimento pubblicato sul sito ufficiale del consiglio federale parla di un pacchetto di 40 miliardi di franchi (poco meno la stessa cifra in euro) a sostengo delle azienda. Fondi che andranno in misure sociali a favore dei lavoratori o alle imprese. Una norma prevede prestiti a tasso zero (non a fondo perduto) e a seconda del fatturato fino a 500.000 franchi.

     

    Con il segno più

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    A proposito di economia, gli analisti non rinunciano a un cauto ottimismo. Anche se un sondaggio rivela che il 75% delle imprese elvetiche registrerà un brusco calo di fatturato nel secondo trimestre dell’anno, per la fine del 2020 l’ufficio studi di Credit Suisse a metà marzo vedeva ancora una crescita del Pil nazionale dell’1%. Più cauto è invece il politecnico di Zurigo che abbassa quel limite a un +0,3% .

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