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    RIPRENDONO I VOLI PER LA CINA? – DA PECHINO DICONO CHE L’ITALIA È PRONTA A RIATTIVARE I COLLEGAMENTI AEREI, MA SPERANZA SMENTISCE - L’APPELLO DI VINCENZO BOCCIA: “SIAMO L’UNICO PAESE CHE HA INTERROTTO I VOLI. EVITIAMO DI FINIRE ISOLATI NOI”, E LA FORTISSIMA IRRITAZIONE DEL GOVERNO CINESE PER LA DECISIONE DI CONTE-CASALINO NEL PANICO DA CORONAVIRUS – LA MAPPA DEI CONTAGI


     
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    VIRUS CINA: BOCCIA AL GOVERNO, RIPRENDERE I COLLEGAMENTI AEREI

    VINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIA VINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIA

    (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 06 feb - C'e' una "grande vicinanza al popolo cinese per ragioni umane ed economiche. Siamo l'unico Paese che ha interrotto i collegamenti aerei con la Cina". Lo ha sottolineato Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, in occasione di un convegno a L'Aquila. "Facciamo - ha detto - un appello al Governo perche' riprendano i voli e si eviti che a finire isolati siamo noi".

     

     

     

     

     

     

    CORONAVIRUS, CINA: "ITALIA PRONTA A RIAPRIRE I VOLI". NAVE GIAPPONESE, 60 INFETTI, TOKYO: "MISURE STRAORDINARIE"

    Filippo Santelli per www.repubblica.it

     

    GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

    L'Italia sarebbe pronta a riattivare alcuni voli con la Cina. A riferirlo è il governo cinese, dopo un incontro tra il vice ministro degli Esteri e il nostro ambasciatore a Pechino, Luca Ferrari. Dopo il blocco dunque, che siamo stati l'unico Paese Ue a introdurre, il nostro esecutivo sarebbe dunque disposto a una parziale marcia indietro di fronte alla "grande irritazione" espressa dalla Cina. Ma dal ministero della Salute arriva la smentita di un possibile ripristino dei collegamenti aerei: "Notizia infondata", dice il portavoce di Roberto Speranza a Repubblica.

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    Al momento la Farnesina si limita a confermare che è avvenuto, ma senza entrare nel dettaglio. Intanto si aggrava la situazione sulla Diamond Princess, la nave da crociera in quarantena nel porto di Yokohama. Altri 41 dei 3700 passeggeri, provenienti da sei Paesi diversi, sono risultati positivi ai nuovi test fatti dalle autorità giapponesi, portando il totale dei contagiati a 60.

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    Tra di loro, al momento, non risulta nessuno degli italiani presenti sulla nave, 25 membri dell'equipaggio, compreso il comandante della nave Gennaro Arma, e dieci turisti. Ieri in Cina sono stati registrati 73 nuovi decessi legati al coronavirus, tra cui quello di Li Wenliang, il dottore che tra i primi aveva avvertito sulla pericolosità del contagio ed era stato messo a tacere dalla polizia.

     

    Pechino: "Italia disposta a riaprire i voli"

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    L'Italia sarebbe disposta a riaprire alcuni collegamenti aerei con la Cina, chiusi dal governo una settimana fa. A dirlo è il ministero degli Esteri di Pechino, dopo un incontro avvenuto ieri tra il vice ministro Qin Gang e il nostro ambasciatore Luca Ferrari. Repubblica aveva scritto dell'irritazione cinese per la decisione italiana, unico Paese in Europa e primo al mondo a introdurre un blocco completo degli aeroporti, andando oltre le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità.

     

    GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

    La "grande insoddisfazione per la reazione eccessiva", messa in atto senza contattare la Cina e con "grossi inconvenienti" per i cittadini del Dragone è stata esplicitata durante l'incontro di ieri dal vice ministro Qin. Secondo quanto riporta la parte cinese l'ambasciatore Luca Ferrari avrebbe espresso la disponibilità dell'Italia a approvare alcune delle applicazioni presentate dalle compagnie cinesi per riattivare i voli.

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    L'Italia conferma l'incontro, ma non ne dà al momento una sua versione. Quella di riattivare parte dei collegamenti si presenta come una marcia indietro politicamente difficile da motivare, se è vero che l'obiettivo del blocco era soprattutto tranquillizzare l'opinione pubblica. La decisione era stata presa direttamente da Palazzo Chigi, cogliendo di sorpresa, oltre alla Cina, anche la Farnesina.

     

    cinesi si proteggono come possono dal coronavirus 2 cinesi si proteggono come possono dal coronavirus 2

    Erano stati fermati anche i voli cargo, un potenziale danno per le nostre imprese, poi riattivati. Nei giorni successivi è scattata un'operazione di ricucitura, con la vicinanza dimostrata da Sergio Mattarella e l'incontro di Luigi Di Maio con l'ambasciatore cinese a Roma. Al momento però la matassa pare ancora difficile da sbrogliare.

     

    In mezzo al mare

    Intanto la situazione sulla Dimond Princess appare particolarmente grave: il continuo contatto tra le persone durante la crociera sembra aver favorito la trasmissione del virus. Per il momento le autorità giapponesi hanno sottoposto a test solo 273 passeggeri su 3700, quelli che presentavano sintomi come tosse o febbre, oppure che erano entrati a stretto contatto con loro, e ben 60 sono risultati infetti, uno è in condizioni critiche.

     

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    Tutti gli altri, compresi gli italiani, restano in quarantena a bordo, in attesa di capire se svilupperanno sintomi. L'isolamento è stato deciso lunedì, quindi per esaurire le due settimane di incubazione mancano ancora dieci giorni, da passare chiusi dentro le cabine, alcune senza balcone, con un'ora d'aria a rotazione sul ponte. Le testimonianze che arrivano dalla nave sono le più diverse, tra noia e apprensione. "Siamo tutti un po' in ansia, ma sereni. Mi sento con mio marito", ha detto la moglie del comandante Marianna Arma. Il governo giapponese ha spiegato di essere pronto ad adottare nuove misure per prevenire la diffusione del coronavirus, attingendo anche ai fondi di emergenza.

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    Rallentano i nuovi contagi

    Ancora una volta, la giornata di ieri è stata la più pesante per quanto riguarda il numero delle vittime: sono state 73, di cui 69 nella provincia dello Hubei, per un totale di 636. Tra di loro c'è anche Li Wenliang, l'oftalmologo di Wuhan che tra i primi aveva messo in guardia amici e colleghi sulla pericolosità nella nuova epidemia, salvo essere punito con l'accusa di diffondere il panico e silenziato dalla polizia.

    il coronavirus cinese il coronavirus cinese

     

    La sua scomparsa, ieri notte, ha provocato una ondata di rabbia senza precedenti sui social network cinesi, con critiche molto esplicite verso le autorità che la censura non è riuscita a tenere a bada. La notizia incoraggiante invece è il leggero calo, per il secondo giorno consecutivo, del numero dei nuovi contagi rilevati: sono stati 3.143, per un totale di 31.161. È possibile sia l'indizio di un rallentamento dell'epidemia, ma solo i dati dei prossimi giorni lo potranno confermare. In una telefonata con Donald Trump, Xi Jinping ha ribadito "la piena fiducia e la capacità della Cina di superare l'epidemia".

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