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    OLÈ: LA SPAGNA HA SUPERATO LA CINA PER NUMERO DI MORTI A CAUSA DEL CORONAVIRUS E CON 3.434 DECESSI È SECONDA SOLO ALL’ITALIA. LE INFEZIONI NEL PAESE SONO AUMENTATE DEL 20% DA IERI ARRIVANDO A 47.610 – LA SITUAZIONE NEL PAESE È AL COLLASSO: NEGLI OSPIZI GLI ANZIANI DORMONO ACCANTO AI CADAVERI DEI COMPAGNI DI STANZA – VIDEO


     
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    Coronavirus, Spagna supera Cina per numero morti

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    (LaPresse/AP) - La Spagna supera la Cina nel numero complessivo di decessi a causa del coronavirus, ora è seconda solo all'Italia. Con 3.434 morti, la Spagna ha superato il bilancio delle vittime della Cina che è di 3.285 mentre l'Italia ha il maggior numero di vittime al mondo, 6.820. Anche le infezioni in Spagna sono aumentate del 20% dal giorno arrivando a 47.610.

     

    Negli ospizi al collasso gli anziani dormono accanto ai cadaveri

    Alessandro Oppes per “la Repubblica”

     

    in spagna i morti crescono piu' rapidamente che in italia in spagna i morti crescono piu' rapidamente che in italia

    Il centro commerciale Dreams Palacio de Hielo è chiuso, ad eccezione di una farmacia e un supermercato. Ma c' è uno slogan pubblicitario, "Divertimento assicurato!", che continua a suonare beffardo in quello che è diventato l' epicentro della sofferenza di Madrid, messa in ginocchio dalla pandemia di coronavirus.

     

    Qui, nel Distrito de Hortaleza a nord della capitale spagnola, la pista di pattinaggio conosciuta fino a pochi giorni fa solo per i weekend di svago di giovani e famiglie, è diventata un' enorme, spettrale morgue. Sono 1800 metri quadrati sui quali vengono adagiati i corpi chiusi in sacchi sigillati, separati dallo strato di ghiaccio solo da una superficie tecnica di materiale sintetico, 3 centimetri di spessore per evitare il congelamento.

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    «Non c' erano alternative», ha spiegato il sindaco José Luis Martínez Almeyda, che poche ore prima aveva deciso di chiudere per ragioni di sicurezza l' impresa municipale di pompe funebri: manca il materiale per garantire la protezione dei dipendenti, e in più non si riesce a seppellire i morti, tanto è rapido il ritmo dei decessi.

     

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    Sono già 1535 nella regione della capitale, oltre la metà dei 2696 registrati in pochi giorni in Spagna. Ieri la giornata più tragica sino ad ora, con 514 morti e un numero di contagi vicino ai 40mila. Un ritmo di crescita ancor più veloce rispetto a quello registrato in Italia, il Paese al quale da Madrid si guarda con maggiore attenzione: per le misure di contenimento del virus, seguite dal governo Sánchez quasi alla lettera, e per il primo barlume di speranza acceso dagli ultimi dati che da noi indicano una tenue inversione di tendenza.

    coronavirus spagna 2 coronavirus spagna 2 MADRID POTREBBE SORPASSARE LA LOMBARDIA MADRID POTREBBE SORPASSARE LA LOMBARDIA

     

    Ma per la Spagna la luce è ancora lontana e l' esecutivo, nel pieno della catastrofe sanitaria, non si stanca di ripetere che il peggio non è ancora arrivato. Questa è la settimana decisiva, fa sapere il coordinatore dell' emergenza, Fernando Simón: è quella in cui si spera che venga raggiunto il picco di contagi, ma il timore è che le strutture sanitarie già a durissima prova possano non reggere.

     

    pedro sanchez con la moglie pedro sanchez con la moglie

    Il premier Pedro Sánchez ha già chiesto al Parlamento di poter prorogare di 15 giorni lo stato d' allarme che gli garantisce poteri straordinari per gestire la crisi. A Madrid, la speranza di non essere sopraffatti dall' impetuosa impennata nella curva dei contagi è affidata all' ospedale da campo montato in appena 18 ore nei padiglioni del quartiere fieristico Ifema: i ricoverati sono già 300, entro oggi saranno disponibili 1300 posti letto e, se necessario, si potrà arrivare fino a 5500.

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    Ma avere lo spazio non basta, occorrono anche medici e infermieri attrezzati per affrontare la crisi. I tagli alla sanità decisi negli ultimi dieci anni dai governi di centro-destra hanno portato a una riduzione del personale. E, fatto più grave in questi giorni, almeno il 10 per cento dei contagiati da coronavirus in tutto il Paese sono medici e infermieri. A ciò si aggiunge la difficoltà a reperire in tempi rapidi apparecchi per la respirazione assistita e mascherine.

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    In questa corsa contro il tempo per frenare il virus, il governo ha messo in campo migliaia di soldati della Ume, l' Unità militare d' emergenza creata per affrontare catastrofi naturali ed epidemie. A loro è affidato il compito di disinfezione, in questi giorni indirizzato sempre più spesso verso le case di riposo, dove si sta consumando una strage silenziosa: centinaia di anziani morti (12 due giorni fa solo nell' ospizio di Capellades, in Catalogna) e - l' hanno scoperto i militari - scene raccapriccianti di degenti che dormono accanto ai cadaveri dei loro compagni di stanza.

     

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    «Sui responsabili di queste residenze cadrà tutto il peso della legge », annuncia la ministra della Giustizia, Margarita Robles. Il governo resta in trincea nella battaglia contro il nemico più difficile. Le squadre per la disinfezione sono entrate anche alla Moncloa, dove si attende con ansia il risultato delle analisi per la vicepremier Carmen Calvo, ricoverata da due giorni per un' infezione respiratoria. Il primo test ha dato negativo, ma i medici dicono che bisognerà ripetere la prova.

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