Valentina Dardari per www.ilgiornale.it
matteo bassetti in collegamento tv
Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e componente dell'Unità di crisi Covid-19 della Liguria, è sicuro che la terza ondata sia già iniziata e teme anche farà male.
Bassetti: "La terza ondata è arrivata e farà male"
Facendo il punto della situazione epidemioplogica, il professore ha spiegato all’Adnkronos Salute: "Purtroppo sembra iniziata la terza ondata, ieri abbiamo avuto un aumento significativo dei ricoveri in terapia intensiva e non mi pare quindi che ci si siano più dubbi.
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Questi numeri in risalita riguardano solo alcune Regioni e quindi sono ancora più gravi, ma se dovessero aumentare uniformemente in tutto il Paese la situazione sarebbe più complicata. Dobbiamo fare attenzione. Temo che questa terza ondata farà male e dobbiamo avere molta pazienza per tutto il mese di marzo, correre con le vaccinazioni e sperare che le misure di contrasto ci aiutino a ridurre il contribuito di vittime".
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Ecco, come ha tenuto a dire Bassetti, adesso si deve correre con le vaccinazioni in modo da poter tenere sotto controllo la diffusione del virus e soprattutto delle sue varianti che hanno raggiunto l’Italia. In particolare, a preoccupare adesso è quella inglese che ha una velocità di diffusione maggiore rispetto al virus finora conosciuto. Di ieri la notizia che a Brescia è stata individuata in un soggetto originario dell'Africa la variante nigeriana. Questo aiuterà gli studiosi a capire se è resistente ai vaccini che abbiamo adesso disponibili.
coronavirus terapia intensiva 1
Una sole dose e l'idea di ritardare il richiamo
Bassetti ha parlato anche della possibilità di inoculare una sola dose di vaccino nelle persone che hanno già avuto l’infezione. "Una sola dose di vaccino per chi ha avuto il Covid è una buona cosa e ci permette di risparmiare anche le fiale di vaccino. In Italia abbiamo avuto 2,5 milioni di persone colpite con certezza ma sicuramente saranno almeno il doppio, quindi potremmo risparmiare diversi milioni. È importante però che ci sia un'indicazione precisa in modo tale che tutti si comportino allo stesso modo". Questa ipotesi era stata avanzata ieri dal presidente del Css, Franco Locatelli, durante la conferenza stampa sul nuovo Dpcm.
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Bassetti ha affrontato anche l’idea di posticipare la seconda dose in modo da poter raggiungere con quelle a nostra disposizione un numero maggiore di cittadini. Come ha sottolineato, “non è che noi stiamo proponendo di non fare il richiamo, ma di spingerlo un po' più in là. Ad esempio per il vaccino AstraZeneca si può pensare di fare la seconda dose dopo 3, anche 4 mesi; per Pfizer e Moderna anziché farla tra la terza o quarta settimana, si può portarla a 6-8 settimane e si guadagna del tempo. Ci sono dei dati che avvallano questo e in emergenza si possono prendere delle iniziative per il bene pubblico: se due dosi non ci sono meglio avere un fascia di popolazione vaccinata ampia che una piccola con due dosi".
matteo bassetti non e' l'arena