boris johnson
1 – COVID: NUOVI PICCO IN GB, OLTRE 1000 MORTI E 62000 CONTAGI
(ANSA) - LONDRA, 06 GEN - Nuovo record assoluto di morti e contagi da Covid nel Regno Unito, alle prese con il dilagare di varianti più virulente del coronavirus emerse in queste settimane. Secondo i dati odierni, i casi censiti nelle ultime 24 ore sono stati 62.322 (seppure su quasi 500.000 tamponi) e i decessi 1041.
Ieri il governo ha stimato, sulla base dei dati statistici dell'Istat britannico, che un 2% dell'intera popolazione (oltre un milione di persone) s'è infettato di Covid nella sola settimana fra il 27 dicembre e il 2 gennaio. Una quota che sale addirittura a un residente su 30, circa il 3%, a Londra.
emmanuel macron
Si tratta di numeri che superano i picchi giornalieri fatti segnare in primavera, durante la prima ondata della pandemia. Mentre salgono anche i ricoverati negli ospedali del Regno, stabilmente al di sopra dei 3000 al giorno nell'ultima settimana, con minaccia crescente di sovraffollamento in diversi reparti e un quota di ricoverati per Covid salita a circa il 30% del totale dei pazienti fra i nosocomi del Paese.
L'isola, dopo le ultime giornate, torna a superare l'Italia in Europa come Paese con la somma più alta di decessi per coronavirus in cifra assoluta dall'inizio dell'emergenza: 77.346, contro 76.877. In rapporto alla popolazione, Belgio, Spagna e Italia continuano tuttavia ad avere al momento un tasso complessivo di morti per Covid peggiore del Regno Unito.
2 – POCHI VACCINATI (E MILLE SOSPETTI): L’IRA DI MACRON
Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”
Medici inglesi protestano contro Rishi Sunak e Boris Johnson
La Francia cerca di recuperare e di imprimere una svolta alla finora lentissima campagna di vaccinazione (è all'ultimo posto tra i grandi Paesi occidentali, lunedì mattina 516 persone vaccinate contro 114 mila in Italia, 238 mila in Germania e un milione nel Regno Unito). Ieri il ministro della Sanità, Olivier Veran, ha annunciato un cambio di strategia per rimediare a un disastro cominciato sin dal primo giorno, con il primo paziente, e non solamente per colpa delle autorità.
Domenica 27 dicembre un pool molto ristretto (per ragioni sanitarie) di giornalisti è convocato all'ospedale René-Muret di Sevran, alla periferia di Parigi, per seguire la prima vaccinazione anti-Covid di Francia. La prescelta è Mauricette M., 78 anni, ex collaboratrice domestica, ospite del reparto lunghe degenze, che si è fatta avanti per prima, dicono i medici.
La direzione dell'ospedale assicura che Mauricette ha dato il suo consenso informato: le sono state spiegate le caratteristiche e i possibili effetti collaterali del vaccino Pfizer-BioNTech, ha avuto modo di riflettere per cinque giorni così come prevede la (adesso contestata) procedura, ha confermato la scelta e finalmente ci siamo, le telecamere sono pronte, parte la diretta.
La signora è seduta, indossa la mascherina, il suo sguardo si volge verso l'infermiera che avvicina il carrello con siringa, garze e disinfettante. « Ah, il faut faire avec ça? », dice Mauricette con un filo di voce, oltretutto coperta dalla mascherina. «Ah, bisogna usare queste cose?», suonerebbe più o meno in italiano.
l appello di angela merkel ai tedeschi per il natale
Solo che molti telespettatori sono convinti di udire invece « Ah, il faut faire un vaccin? », «Ah, bisogna fare un vaccino?». La signora ha detto « avec ça », ma molti capiscono « un vaccin », dal suono quasi identico. Partono subito le teorie di complotto: altro che consenso informato! La povera signora è stata ingannata! Non sapeva nulla del vaccino, glielo impongono all'ultimo momento come vogliono imporlo a tutti i francesi!
Pochi attimi dopo la signora dice che «è un onore» essere la prima vaccinata e sembra perfettamente consapevole, ma ormai i numerosi «no vax» francesi sono scatenati. L'ex candidato all'Eliseo François Asselineau parla di «circonvenzione di incapace», Jean Messiha del Rassemblement National (il partito di Marine Le Pen) definisce Mauricette «la prima di una lunga serie di cavie della terza età», e il fatto che i giornalisti presenti in ospedale siano pochi si trasforma da ragionevole precauzione sanitaria in prova di una macchinazione del potere.
boris johnson
Per capire i tentennamenti del governo e l'improvvisa collera del presidente Macron, che due giorni fa ha chiesto un'accelerazione, occorre tenere presente un generico scetticismo anti-vaccini che viene da lontano, e la diffidenza in particolare verso le fiale anti-Covid, sospettate di essere insicure perché messe a punto in tempi troppo rapidi. Il 58% dei francesi non vuole vaccinarsi contro il coronavirus, indica il sondaggio Franceinfo/Le Figaro pubblicato domenica, e questo spiega in parte la prudenza iniziale delle autorità.
Ora però si deve cambiare, e in attesa della conferenza stampa del premier Jean Castex prevista domani il ministro Veran ha annunciato che ieri sono state vaccinate 5000 persone, che verrà anticipata entro fine gennaio la vaccinazione degli over 75, saranno aperti entro la fine del mese «500 o 600 nuovi centri», e che tutti i cittadini desiderosi di vaccinarsi potranno pre-iscriversi su Internet o al telefono. «Il ritmo si allineerà a quello dei nostri vicini nei prossimi giorni», assicura il ministro, sperando che i francesi facciano la loro parte.
3– GERMANIA ANCORA IN LOCKDOWN RECORD DI CASI IN GRAN BRETAGNA
Antonello Guerrera per “la Repubblica”
metro chiusa a oxford street
«È assolutamente necessario ». Dopo l'annuncio di Boris Johnson lunedì, anche per Angela Merkel non c'è alternativa. «Altrimenti », spiega la Cancelliera tedesca alla nazione, «dopo qualche piccolo rilassamento saremo sempre condannati a tornare in lockdown».
Così Regno Unito e Germania segnano la strada: la serrata dei due Paesi contro il coronavirus continua, e almeno per tutto gennaio. Ieri è arrivata l'ufficialità anche in Germania, dopo una lunga teleconferenza di Merkel con i governatori locali dei Länder. «Dobbiamo riprendere il controllo dei contagi», ha spiegato la Cancelliera.
E quindi la chiusura di ristoranti, bar, scuole e negozi non essenziali dal 10 gennaio è stata prolungata almeno fino al 31. Non solo: spostamenti limitati nel raggio di 15 chilometri per chi vive nelle aree con più di 200 casi su 100 mila persone in una settimana e possibilità di incontrare una sola persona al di fuori del proprio nucleo familiare.
ANGELA MERKEL EMMANUEL MACRON
A differenza dei vaccini (317 mila dosi di Pfizer-BioNTech somministrate in una settimana), la Germania ha un problema con i tamponi, sia come numeri che come ritardi dei risultati. Di certo, ieri sono stati registrati dai tedeschi 944 decessi per Covid, un numero enorme in un Paese che sinora non ha raggiunto gli spaventosi picchi di mortalità di Italia e Regno Unito.
parchi affollati a londra nonostante il lockdown
Sebbene siano stati registrati pochi casi, Merkel è spaventata anche dalla ultra-contagiosa "variante inglese", che nelle ultime settimane ha messo in ginocchio il Regno Unito. Da ieri il Paese è tornato ufficialmente in lockdown totale, come la scorsa primavera, e lo sarà almeno fino a fine febbraio 2021: tutto chiuso, scuole incluse, ed esami di stato cancellati. Ieri Johnson è tornato a parlare alla nazione in una conferenza tv, insieme ai suoi massimi esperti, per rassicurare i cittadini.
VARIANTE INGLESE CORONAVIRUS VIRUS COVID
Ma la situazione resta inquietante: solo ieri 60.916 nuovi contagi, record di sempre, e 830 morti. Ma ci sono altri dati, resi noti dal primo ministro, che preoccupano. Gli esperti hanno calcolato che al momento una persona su 50 in Inghilterra è infetta dal virus. E solo nella settimana dal 27 dicembre al 2 gennaio è stato contagiato un milione di persone. Una diffusione per cui la sanità britannica avrebbe potuto collassare in tre settimane senza il lockdown: «Non avevamo altra scelta», ha confermato ieri Johnson, il cui governo ha annunciato ulteriori 5 miliardi di euro a sostegno delle imprese, per quello che è indiscutibilmente un pacchetto di aiuti esemplare in Europa.
BORIS JOHNSON CORONAVIRUS
Il Regno Unito ha però una speranza: i vaccini, nella cui somministrazione sta correndo. Non siamo ai livelli di Israele, ma sinora sono state vaccinate 1,3 milioni di persone e il 23% di tutti gli over 80: «L'obiettivo è arrivare a 15 milioni entro la fine di febbraio», insiste Johnson. Perché, in questo momento, è l'unica via d'uscita per un Regno Unito travolto dal Covid.