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    FORZA XANAX! - SE NON CI UCCIDE IL CORONAVIRUS LO FARÀ IL PANICO. NON BASTANO GLI ANSIOLITICI, SI MOLTIPLICANO LE RICHIESTE DI AIUTO AGLI PSICOLOGI. L’80% DEGLI ITALIANI È SPAVENTATO E STRESSATO – NON È SOLO ANSIA DEL CONTAGIO, MA ANCHE PER L’ECONOMIA E PER LA QUARANTENA FORZATA – I CENTRI DI ASCOLTO E CONSULENZA FANNO CONSULENZE VIA SKYPE


     
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    Mario Ajello per “il Messaggero”

     

    ansia ansia

    Il premier Conte è molto preoccupato della «tenuta emotiva» del Paese. In queste ore non fa che ripetere, a chi nel governo e fuori vorrebbe regole più dure, che «non possiamo esagerare nella limitazione dei movimenti dei cittadini, anche perché metteremmo a rischio lo stato psicologico della popolazione». E in effetti la «tenuta emotiva» degli italiani, anche a causa degli errori iniziali del governo che hanno pregiudicato l'efficacia generale della terapia, si va facendo sempre più complicata. Lo si vede dalle richieste d'aiuto che si moltiplicano e che arrivano dalle case degli italiani ai centri specializzati degli psicologi.

    emergenza coronavirus milano 2 emergenza coronavirus milano 2

     

    Non bastano gli ansiolitici, ecco, ci si rivolge agli specialisti per le crisi di panico - lo sfogo più ricorrente: «Non ne usciremo più e a me sembra d'impazzire» - e del resto l'Istituto Piepoli, a cui l'Ordine degli psicologi si è rivolto per avere lo «stressometro» dell'Italia al tempo del Coronavirus, fornisce dati poco rassicuranti.

     

    coronavirus, il mondo vuoto 19 coronavirus, il mondo vuoto 19

    Nella prima settimana d'emergenza la paura per il virus era del 65 per cento tra gli italiani, nella seconda è salita al 75 per cento e adesso in progressione parallela a quella della pandemia sfiora l'80 per cento. Nicola Piepoli spiega: «Non c'è soltanto la paura del contagio ma a questa si sta aggiungendo sempre di più, a volte con punte di parossismo del tipo: finiremo tutti pezzenti come nell'Italia distrutta dalla guerra, il panico per l'economia che sprofonda al livello del 43, quando gli americani ci bombardavano».

     

    SKYPE, NON LETTINO

    roma deserta per l'emergenza coronavirus 4 roma deserta per l'emergenza coronavirus 4 ansia 2 ansia 2

    Il contagio non accenna a diminuire e per i cittadini provati da una clausura che sembra senza sbocchi la Società Psicoanalitica Italiana ha appena attivato, gratuitamente, attraverso i suoi 11 centri in tutto il Paese, un servizio di ascolto e consulenza - via Skype, via telefono, via mail e non più il lettino freudiano - per chi in questi giorni vivendo una situazione di stress sente il bisogno di un aiuto competente. Iniziative così, da parte dell'Ordine nazionale degli psicologi e di centri qualificati (basti pensare che da Shanghai sono arrivati a Wuhan 150 psicoterapeuti negli ospedali e collegati on line nella fase d'emergenza), stanno aumentando negli ultimi giorni.

     

    psicologo psicologo

    Per poter accedere al servizio dello Spi, ad esempio, occorre andare sul sito (spiweb.it) e inviare una mail ad uno dei referenti indicati con la richiesta di attivazione del servizio. Le risposte poi vengono fornite entro 24 ore per definire la modalità di colloquio a distanza più adatta alle specifiche esigenze, nel rispetto della privacy dei singoli pazienti.

     

    I quali, come aspetto della sintomatologia depressiva, confessano in molti casi la tendenza alla ruminazione: ovvero la difficoltà a distrarsi da un pensiero angosciante, che in questo caso è quello del Coronavirus.

     

    La «tenuta emotiva», come nelle guerre, è fondamentale per vincere contro il nemico. Il morale dei cittadini, se si abbassa, offre spiragli nei quali l'avversario - in questo caso invisibile - può muoversi.

    ospedale wuhan ospedale wuhan

     

    coronavirus strade vuote coronavirus strade vuote

     Ora il problema sono gli stati d'ansia o depressivi, l'irritabilità (contro condomini rumorosi e familiari con cui si è costretti a dividere h24 lo spazio domestico spesso molto piccolo e comprensivo di suocera), l'insonnia e gli attacchi di panico che, per effetto di immagini choccanti come quelle della colonna di camion militari che portano via centinaia di bare da Bergamo, sui soggetti più deboli possono essere devastanti.

     

    Spiega Anna Maria Nicolò, neuropsichiatra e presidente della Società psicoanalitica: «Le problematiche stanno crescendo, come il senso di persecuzione, la claustrofobia, la tensione, sostenuta anche dai media. Ci sono situazioni di coppia esplosive. Gli adolescenti si sentono braccati, scappano, dal virus e da casa».

     

    Cantare sui balconi insomma può essere una bella cosa, ma la «tenuta emotiva» del Paese è un fatto anche clinico molto più che canoro.

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