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    TUTTI AL MARE, AD ASSEMBRARE! – DA CAMAIORE A MONDELLO FINO A CAPOCOTTA: SPIAGGE AFFOLLATE IN TUTTA ITALIA – SE LE PERSONE NON INDOSSANO LA MASCHERINA PER STRADA ALL’OMBRA COME SI PUÒ PRETENDERE CHE LO FACCIANO SOTTO IL SOLE? – IL VIROLOGO PREGLIASCO: “VALE LA PENA INDOSSARLA SEMPRE PER ARRIVARE E PER ANDARSENE. QUANDO SI È TRANQUILLI E CON LA GIUSTA DISTANZA NON SERVE”


     
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    Elvira Serra per il “Corriere della Sera”

     

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    C'è chi non la indossa per strada in Lombardia, dove è ancora obbligatoria. Figuriamoci in spiaggia, sotto il sole, con la convinzione (non supportata scientificamente) che il caldo uccida il virus.

     

    Di sicuro, non avevano la mascherina i bagnanti accalcati come sardine nel Lido di Camaiore, verso Pietrasanta. Difficile pensare che fossero tutti parenti e quindi stessero rispettando le «indicazioni» anti Covid dell'Istituto superiore di sanità pubblicate il 4 giugno. A Viareggio peggio ancora: capannelli di coetanei sotto l'ombrellone, per certo non gemelli, anche lì a meno di un metro.

     

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    A Jesolo un tappeto di ombrelloni spalancati. Non potevamo desiderare una compagnia migliore dell'anticiclone delle Azzorre, per questo ingresso nell'estate astronomica. Ma sembra che nessuno ricordi più i due mesi di lockdown, le settimane successive solo con gli affetti stabili, gli uffici semivuoti dove chi può lavora ancora in smart working.

     

    E dunque perché preoccuparsi se per l'Iss resta valida «per tutti» l'indicazione dell'«uso di mascherine, quando le misure di distanziamento di almeno un metro siano di difficile mantenimento»? Dobbiamo sperare che alle persone distese sui lettini a Capocotta, dodici chilometri da Ostia, sia stata misurata la temperatura e che avessero prenotato la fascia oraria per creare meno assembramento.

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    Però, anche qui, le immagini ci mostrano bagnanti troppo vicini, una ragazza sdraiata e un'altra seduta sullo stesso lettino, in una postura assolutamente naturale fino all'estate scorsa. Ma, adesso, niente è come prima. Dovrebbero bastare 34.610 morti e 238.275 positivi (dati della Protezione civile aggiornati a ieri) per convincere i negazionisti del Covid-19.

     

    E forse non sono bastati a Mondello e neppure a Napoli, dove dopo quello che hanno combinato per festeggiare la Coppa Italia, andare al mare senza mascherina o gel disinfettante sarà stata una forma di revisionismo storico. «Sono un ottimista, ma anche prudente. E ora più che mai dobbiamo tutti avere buon senso, al lavoro come al mare», avverte il virologo Fabrizio Pregliasco.

     

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    Che ammette un'imprudenza dei giorni scorsi: «Ero con un collega e gli ho passato al volo il mio telefonino. Quando me lo ha restituito ci siamo guardati e abbiamo concluso che una cosa così non ce la possiamo più permettere». Sulle mascherine in spiaggia, la sua risposta è inequivocabile: «Vale la pena indossarla sempre per arrivare e per andarsene, e nei momenti in cui si va al bar. Quando si è tranquilli e con la giusta distanza non serve». Resta l'app Immuni (e un suo uso responsabile). L'hanno scaricata 3,3 milioni di persone. Speriamo anche i nostri vicini di ombrellone.

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