Andrea D'Amico per “la Stampa”
DIEGO MARADONA E CORRADO FERLAINO
Sette anni e due scudetti. E la Coppa Uefa e la Coppa Italia e la Supercoppa e quell' amore frastagliato, e Barcellona e Marsiglia. «Ma lui è stato la mia vita e quella di Napoli».
E cos'altro ancora, ingegnere?
«La notte del secondo scudetto, su quella nave, a Castel dell' Ovo, mentre godevano lo spettacolo dei fuochi a mare. E le visite private, rimaste un segreto, che mi faceva, nei primi anni, fino a quando non arrivò Tapie che cercò di portarmelo via».
CORRADO FERLAINO E DIEGO MARADONA
Ma la prima volta, fu un incontro surreale.
«Jorge Cysterpiller, il suo manager, mi portò a casa di Maradona a Barcellona. Ci furono lunghi silenzi: lo sentivamo che stavamo per realizzare il colpo del Secolo, bastava vederlo giocare. E poi era sufficiente averlo di fronte, leggergli negli occhi quel desiderio sfrenato di mostrare chi fosse. Per questo dico: non si alimentino dualismi o paragoni: non c'è stato un altro Diego e mai ne nascerà uno che gli somigli».
DIEGO MARADONA E CORRADO FERLAINO
Lui e Napoli.
«Diego aveva deciso di andar via da Barcellona e volle venire da noi. Le settimane della trattative sono state raccontate nel dettaglio ma è su quell' attrazione che avvertiva, così quasi al buio, verso un'avventura che gli sembrava magica che bisogna soffermarsi. Lui ci scelse perché sapeva che sarebbe stato amato, era consapevole dell' esistenza di un filo invisibile che collegava Buenos Aires e l' Argentina a Napoli».
CORRADO FERLAINO E DIEGO MARADONA
Riusciste a rivoluzionare il calcio.
«L'addio di Maradona non è un lutto ma è una disgrazia per Napoli, nei suoi sentimenti, e più in generale per chi ama il calcio».
CORRADO FERLAINO E DIEGO MARADONA ferlaino maradona CORRADO FERLAINO E DIEGO MARADONA
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