Estratto dell’articolo di M.M. per “Il Messaggero”
corrado rizza foto di bacco
«C'era gente che avrebbe fatto qualsiasi cosa per avere una sua C60», ricorda Fiorello nella prefazione. Ma cos'è una C60? E sua di chi, soprattutto? Forse ai millennials e alla Generazione Z quella sigla non dirà nulla, ma sbloccherà ricordi - come si dice - ai baby boomer, soprattutto a quelli che hanno vissuto gli anni d'oro della storia delle discoteche romane e ne sono stati protagonisti o spettatori: erano le musicassette che contenevano le ricette segrete dei dj, contenenti le selezioni musicali dei maghi delle consolle.
Marco Trani e Corrado Rizza
Quelle di Marco Trani, prematuramente scomparso nel 2013, a soli 53 anni, erano le più richieste in assoluto, come ricordano i tanti personaggi che hanno contribuito a Roma Disco Playlist 1965-1995, il libro dei dj romani Cristiano Colaizzi e Corrado Rizza - appena pubblicato da Vololibero edizioni, 288 pagine - che ripercorre il trentennio irripetibile nel quale la scena discotecara della Capitale si impose a livello internazionale. A partire dallo showman siciliano: «[...] Ricordo una volta un mio amico in Sicilia, che era tornato con la cassetta di Marco Trani ed era disperato, perché gli avevano fregato la macchina: ma non per la macchina, ma perché dentro c'era la cassetta di Marco Trani», racconta Fiorello.
roma disco playlist - corrado rizza
L'idea di raccogliere in un libro le playlist dei grandi protagonisti della scena è nata dopo il successo del gruppo Facebook Roma By Night: «È nato per gioco e alla fine è arrivato a superare i 40 mila iscritti, tutti nostalgici di quel periodo indimenticabile», dice Rizza, che oggi ha 62 anni e vive a Miami.
La storia parte con il boom del leggendario Piper: «E non è solo una storia delle discoteche romane, ma anche una storia del costume italiano: Milano era da bere, Roma da ballare - sottolinea il dj - non è un caso che il trentennio termini nel 1995, subito dopo Mani pulite: segnò un cambiamento epocale. Noi eravamo la parte finale della giornata di tutti. Con Mani pulite la magia svanì: finirono i soldi. E si ruppe un ecosistema, politico ma anche sociale».
jovanotti corrado rizza al gilda
L'Easy Going di via della Purificazione («Uno dei primi locali gay, con i disegni di Tom of Finland alle pareti che ritraevano marinai in atti sessuali»), aperto da Gilberto Iannozzi, già proprietario del Jackie O'. Il Much More di via Luciani, ai Parioli («Il nostro Studio 54, con la neve finta»). L'Hysteria.
Il Veleno («Lì suonava Jovanotti, il primo dj a parlare al microfono»). Sono solo alcuni dei nomi dei locali in cui sono ambientate le storie raccontate in un libro da leggere, ma anche da ascoltare (i codici qr, se inquadrati con il cellulare, rimandano alle playlist in rete). «Prima ci si divertiva con classe: oggi, come ha detto bene Roberto D'Agostino, è diventato tutto cafonal», sorride Rizza.
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