DAGOANALISI
FERRUCCIO DE BORTOLI
Cosa si cela dietro la proposta del gruppo di giornalisti più premiati dalla direzione e dall’azienda di proporre agli altri di comprare quote azionarie? Ad ascoltale le malelingue solo un regalo alla direzione e all’azienda (con ‘Machete’ Fontana separare direzione e azienda è impossibile).
John Elkann e Montezemolo
L’idea di sostenere l’azienda attraverso i soldi dei dipendenti non è mica un’idea che spunta oggi dai giornalisti. A proporla, in assemblea, fu niente di meno che quell’anima candida di De Bortoli, quello che stando all’intervista a Silvia Truzzi pubblicata ieri dal “Fatto” e riproposta da Dagospia, vuole un giornalismo “meno conformista” e più lontano “dai poteri aziendali” e dalla “comunicazione d’azienda” (sì, proprio lui, incredibile, no?).
libmaz 27 debortoli x suni agnelli
Mentre la Fiat si apprestava ad acquistare la maggioranza RCS, De Bortoli, nella lettera alla redazione del 6 aprile 2013, chiese ai giornalisti di prestare soldi agli Elkann e agli azionisti, quelli che, con l'affare Recoletas, avevano praticamente fatto fallire l’azienda. “La mia proposta – scrisse nella lettera ai redattori - si estende all'ipotesi di trasformare i sacrifici economici che saranno necessari in un prestito fruttifero all'azienda, le cui modalità potranno essere oggetto di approfondimenti tecnici. Prestito che dimostrerebbe l'attaccamento dei giornalisti alla testata e verrebbe restituito al raggiungimento di un certo livello di Ebitda”.
is73 debortoli corriere
Ora la direzione ci riprova, mandando avanti i suoi beneficiati. Ci si impegni ad acquistare quote di una possibile “azionariato giornalistico di base” e quando ci sarà da tirar fuori i danée l’azienda, bontà sua, troverà soluzioni per i meno abbienti: cessione delle ferie, cessione della liquidazione, conversione parte del contratto di solidarietà in azioni.