• Dagospia

    CORRIERE DELLA VALLE - MEDIOBANCA DI NAGEL PRO-SCARPARO ALLA FACCIA DI KAKY ELKANN - MA SIAMO SICURI CHE SGANCERA' UNA BARCA DI EURI PER LA QUOTA ROTELLI?


     
    Guarda la fotogallery

    Giovanni Pons per "La Repubblica"

    ALBERTO NAGEL E SIGNORAALBERTO NAGEL E SIGNORA

    «Tutti gli azionisti che si impegnano e mettono capitali in Rcs devono poter esprimere la propria opinione e partecipare al tavolo senza steccati tra soggetti del patto e fuori patto», ha detto l'ad di Mediobanca Alberto Nagel; quindi «ben venga il contributo di azionisti come Diego Della Valle a piani attuali o futuri». Ecco la conferma che si aspettava da qualche settimana.

    to05 dellavalle al elkann rosi grecoto05 dellavalle al elkann rosi greco

    Il fondatore della Tod's ha riallacciato i rapporti con piazzetta Cuccia e con Intesa Sanpaolo, le banche azioniste di Rcs che hanno promosso l'aumento di capitale da 400 milioni senza il quale la casa editrice sarebbe entrata in procedura concorsuale. E ora sia Nagel che Giovanni Bazoli sono d'accordo affinché Della Valle assuma una posizione di primo piano nell'azionariato in modo da pilotarne il rilancio.

    MARCO TRONCHETTI PROVERA E ALBERTO NAGEL FOTO BARILLARIMARCO TRONCHETTI PROVERA E ALBERTO NAGEL FOTO BARILLARI

    Il patto di sindacato, inoltre, è in via di scioglimento: «Prima lo si rivede meglio è - ha detto ancora Nagel - la tipologia dei patti tipo quello di Rcs mettono un pò a disagio i partecipanti, perché hanno bardature concepite nel passato».

    JOHN JAKI ELKANN A BAGNAIAJOHN JAKI ELKANN A BAGNAIA

    E anche la revisione del piano industriale messo a punto dall'ad Pietro Scott Jovane è un passo su cui ormai si è coagulato un certo consenso, se si esclude il presidente della Fiat John Elkann. Lo si farà ad aumento concluso, come ha ricordato ancora Nagel: «Non ci sono i margini temporali durante un aumento di capitale per cambiare il piano, ma c'è tutta la disponibilità a ragionare appena finito l'aumento di capitale».

    Fatto sta che la mappatura dell'azionariato non è ancora chiara e la si avrà soltanto il 6 luglio quando tutti i diritti saranno stati sottoscritti. L'incognita maggiore riguarda i diritti di opzione in mano a Giuseppe Rotelli, che ieri in risposta alle richieste della Consob ha dichiarato di averne venduti una parte, 4,6 milioni su un totale di 18 milioni. Ma è buio fitto su chi li abbia acquistati.

    il Presidente de La Stampa e di Fiat John Elkann e lAd di RCS Pietro Scott Jovaneil Presidente de La Stampa e di Fiat John Elkann e lAd di RCS Pietro Scott Jovane

    Non sono sicuramente le banche partecipanti al consorzio dell'aumento, potrebbe essere un broker indipendente che poi li girerà a Della Valle se esiste un accordo già fatto tra quest'ultimo e Rotelli. I Benetton, titolari di un altro 4,9%, hanno a loro volta fatto sapere che non eserciteranno i diritti ma allo stesso tempo non li hanno ancora venduti.

    Berlusconi e RotelliBerlusconi e Rotelli

    Anche questa quota potrebbe essere stata opzionata dal patron della Tod's. Al contrario Pirelli ha ribadito che sottoscriverà tutta la sua quota parte mantenendo la partecipazione al 5,3 o 5,4%. Lo stesso farà Mittel per la sua quota di pertinenza, pari all'1,3% delle azioni ordinarie.

    Se Della Valle riuscirà a raccogliere e poi sottoscrivere almeno una parte dei diritti in mano a Rotelli e Benetton potrebbe il 6 luglio prossimo diventare il primo azionista della casa editrice con una quota vicina al 22%. E poi trattare con Mediobanca e Intesa Sanpaolo da una posizione di forza la revisione del piano industriale che potrebbe non essere più farina del sacco dell'attuale amministratore delegato.

    Nella fase 2 potrebbe poi scendere in campo anche Andrea Bonomi con il fondo Investindustrial per rilevare parti o asset messi in vendita, ma ogni discorso al riguardo è oggi prematuro.

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport