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Francesco Semprini per “la Stampa”
Dal cuore dei Caraibi spunta un nuovo legame «sinistro» che accosta il nome di Jeffrey Epstein a un altro potente della terra, Fidel Castro. Il finanziere 66 enne accusato di abusi, sfruttamento della prostituzione e traffico di minori, e trovato morto impiccato nella cella del Metropolitan Correctional Center di Manhattan, dove era recluso in attesa del processo, si recò nel 2003 a Cuba su invito del lider maximo.
Andres Pastrana
La rivelazione arriva dall' ex presidente colombiano Andrés Pastrana, il quale accompagnò Epstein in quel «viaggio segreto» a bordo del «Lolita Express», il jet che il finanziere usava per trasportare le ragazzine da New York a Palm Beach e a Little St. James, nella sua magione delle Us Virgin Islands. «Epstein ha lasciato Cuba un giorno o due dopo, io sono rimasto sull' isola», racconta Pastrana in una dichiarazione rilasciata il 14 agosto, poco dopo il presunto suicidio in carcere dell' amico milionario.
Nella nota sottolinea poi di non aver messo mai piede sull' isola dei pedofili. Pastrana, inoltre, non specifica il motivo dell' incontro con Castro e se si è verificato, ma conferma che entrambi erano stati invitati dal presidente cubano.
JEFFREY EPSTEIN CON BILL CLINTON
Il giornale di bordo del velivolo US-N-900JE, ovvero il Lolita Express, mostra che Pastrana ed Epstein, insieme ad altri passeggeri, lasciarono l' aeroporto di Teterboro, nel New Jersey, il 20 marzo 2003. Lo stesso giorno l' aereo atterrò a Palm Beach e quello dopo fece rotta sulle Bahamas.
Nel documento non vi è traccia di voli in arrivo o in partenza da Cuba, il che potrebbe essere spiegato dalle limitazioni imposte dall' embargo. Il periodo della visita di Pastrana ed Epstein a Cuba coincide con quello in cui il regime dell' Avana stava conducendo raid operativi contro le case di dissidenti in tutta l' isola, operazione conosciuta come la Primavera Nera.
LE IMMAGINI PRESE DALLA VILLA DI EPSTEIN E MESSE ONLINE
Al momento della visita raccontata da Pastrana, Epstein non era ancora stato accusato di alcun reato visto che la prima inchiesta è iniziata nell' aprile 2005. Il punto è che il finanziare amico dei potenti già praticava i suoi traffici con ragazzine, anche minorenni. E a Cuba il legame tra turismo, prostituzione e pedofilia è cosa nota, come spiega Julia O' Connell Davidson della University of Nottingham nel suo studio «Il giusto e lo sbagliato della prostituzione». In quei posti «le 14 o 15 enni sono ancora più disperate e in cerca di qualche dollaro e pertanto più vulnerabili».
LA VILLA DI JEFFREY EPSTEIN ALLE ISOLE VERGINI
Una presunta immagine delle ragazzine vittime dello sfruttamento pare emergere da un gruppo Facebook che segue le vicende del milionario da tempo. Il post, che risale al 9 luglio, 3 giorni dopo l' arresto del finanziare, recita: «Questa è un' immagine delle telecamere di sicurezza nei tunnel sotterranei della casa di Epstein. Ragazzine nude che siedono in una vasca. Aprite gli occhi».
Il «New York Times» ricostruisce il mese di inferno vissuto dal finanziare in carcere dove risultava come detenuto 76318-054 e usava la sua ricchezza per allietare le pene della detenzione. Si faceva visitare tutti i giorni per almeno 12 ore dai suoi legali per stare il meno possibile in cella.
jeffrey epstein allunga la mano
Per evitare di essere vessato e ingraziarsi gli altri carcerati depositava soldi sui loro conti allo spaccio interno al carcere. Negli ultimi giorni di vita Epstein mostrava segnali di cedimento con la barba incolta e il suo dormire per terra invece che sulla branda della sua cella. Nonostante questo aveva convinto le autorità carcerarie di non essere una minaccia per se stesso.
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