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    COSA ASPETTIAMO A CAMBIARE MODELLO ENERGETICO? - IN MESSICO UN GUASTO A UN GASDOTTO HA CREATO NELL'OCEANO UN GRANDE OCCHIO DI FUOCO: L’INCIDENTE HA COLPITO LA COMPAGNIA PETROLIFERA PEMEX, UNA DELLE PIÙ INDEBITATE DEL MONDO E GIÀ PROTAGONISTA DI ALTRI INCENDI - NON SI CONOSCONO I DANNI AMBIENTALI, MA TRA UNO SVERSAMENTO E L’ALTRO STIAMO DISTRUGGENDO I MARI... - VIDEO


     
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    Marisol Brandolini per “Il Messaggero

     

    incendio nel gasdotto in messico 4 incendio nel gasdotto in messico 4

    Un occhio di fuoco come quello di un uragano in fiamme ha invaso le acque dello Stato di Campeche, nel Golfo del Messico. L'incendio è scoppiato alle 5,15 del mattino, per una fuga di gas di un gasdotto di Pemex, Petróleos Mexicanos, a quasi 80 metri di profondità e a 150 metri dalla piattaforma satellite KU-Charly, appartenente al complesso petrolifero Ku-Maloob-Zaap di Pemex, che produce il 40% di tutto il greggio messicano.

     

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    Passate le 11 del mattino, la petroliera statale ha informato che il fuoco era stato estinto alle 10,45. «L'incidente è stato affrontato con l'attivazione dei protocolli di sicurezza e l'accompagnamento di imbarcazioni antincendio», ha comunicato Pemex successivamente, aggiungendo che sommozzatori esperti erano scesi in acqua per riparare e chiudere le valvole collocate a 78 metri di profondità per fermare la fuoriuscita del petrolio. Pemex quindi annunciava ristabilite «le condizioni normali di operazione», senza aver riportato feriti né evacuati. Il presidente Andrés Manuel López Obrador, che nella mattina di venerdì partecipava a un evento pubblico, ha risposto alle domande dei giornalisti, assicurando che verrà aperta un'indagine sull’accaduto.

     

    IL PRECEDENTE

    incendio nel gasdotto in messico incendio nel gasdotto in messico

    Lo scorso aprile, un altro incendio nella raffineria di Minatitlán, nello Stato di Veracruz, aveva colpito la compagnia petrolifera; in quell'occasione erano rimaste ferite sette persone.

     

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    Pemex è una delle compagnie più indebitate al mondo, con un debito di 114 miliardi di dollari e una produzione che attualmente viaggia attorno a 1,7 milioni di barili al giorno e che Obrador ha intenzione di salvare per il suo piano di autosufficienza energetica. Nel 2020, l'ex-direttore generale di Pemex dal 2012 al 2016, Emilio Lozoya, fu arrestato in una località in provincia di Malaga e quindi estradato in Messico.

     

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    L'ex-dirigente era ricercato dalle autorità messicane con l'accusa di frode, corruzione e riciclaggio di danaro; fatti che sarebbero accaduti durante il mandato di Peña Nieto, in cui Lozoya fu uno dei principali impulsori della riforma del 2013 che consentì l'investimento privato nel settore petrolifero.

     

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    I DANNI AMBIENTALI

    Non si conoscono ancora i danni ambientali dell'incidente di venerdì. La direttora del programma sugli oceani del Centro per la Diversità Biologica, Miyoko Sakashita, dice che dal Golfo del Messico sono arrivate «immagini terrificanti».

     

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    Secondo Gustavo Ampugnani, direttore esecutivo di Greenpeace México «questi sono i rischi che affrontiamo quotidianamente e che richiedono il cambiamento immediato del modello energetico».

     

    L'ultima grande tragedia nel Golfo del Messico fu quella dell'esplosione sulla piattaforma BP Deepwater Horizon nell'aprile 2010, con il rilascio di circa 500 milioni di litri di petrolio nel Golfo del Messico. Morirono undici operai che lavoravano sulla piattaforma e un numero incalcolabile di mammiferi marini, tartarughe, uccelli e pesci.

     

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    L'ultimo rapporto dell'Agenzia internazionale dell'energia, Net zero by 2050, è dedicato alla transizione verso la produzione di energie sostenibili per azzerare entro il 2050 le emissioni nette di Co2, abbandonando da subito qualunque investimento in combustibili fossili.

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