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    COSA C’E’ DIETRO IL FLOP DI VERSTAPPEN A SINGAPORE? SAINZ IN POLE, LE RED BULL DEL CAMPIONE DEL MONDO E PEREZ FUORI DAI PRIMI DIECI. IL PENSIERO VA A UNA DIRETTIVA TECNICA ENTRATA IN VIGORE PROPRIO DA QUESTO GP CHE LIMITA LA FLESSIBILITÀ DI ALI E ALTRE COMPONENTI. SECONDO VERSTAPPEN “LA MACCHINA ERA INGUIDABILE” – PER IL CAPO DEL MURETTO RED BULL HORNER NON CI SONO COLLEGAMENTI CON LA NUOVA NORMA MA RESTANO I SOSPETTI


     
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    Estratto da corriere.it

     

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    Carlos II, un lampo rosso ad accendere la notte di Singapore. A scuotere un Mondiale addormentato dal monopolio blu, a riscrivere le gerarchie a Maranello. Altro che gregario. «Sono in un momento magico, il mio migliore da quando sono alla Ferrari» ha svelato dopo la seconda pole di fila, cercata e difesa come, e ancora più, di quella di Monza.

     

    Battere due volte Charles Leclerc in qualifica (20 partenze al palo in carriera, due sul circuito di Marina Bay, uno dei suoi preferiti), roba da sogno. «Ho fatto casino, mi è mancato qualcosa: con questa macchina sono costretto a prendermi qualche rischio in più e spesso lo pago» ha detto il Principino, in seconda fila in un sabato cominciato con i brividi per l’incidente di Stroll. L’Aston Martin divelta, lui illeso, il papà Lawrence dovrebbe convincerlo a cambiare mestiere o categoria prima che si faccia male.

     

     

    max verstappen - red bull max verstappen - red bull

    Oggi c’è da restare svegli per 62 giri nella sauna tropicale, un’occasione così la Ferrari — e nessun altro team del «gruppone» — l’ha mai avuta nel 2023. Sainz dovrà proteggersi da Russell, bravo a inserirsi fra le due Rosse. «Voglio vincere — dice lo spagnolo —, darò tutto come a Monza e spero che basti. Mi sono trovato bene dal primo giro, così ho costruito la fiducia per l’ultimo tentativo».

     

    Non sono parole di circostanza, come quelle pronunciate al pubblico di casa due settimane fa quando dentro di sé sapeva che avrebbe dovuto cedere a Verstappen (e pure a Perez) e aggrapparsi a un podio. Stavolta la Red Bull non fa paura. Non erano un bluff le difficoltà. Anzi, si sono aggravate di ora in ora: la ricerca di correttivi in termini di assetti e altezze ha portato in un vicolo cieco dal quale, salvo miracoli, sarà impossibile allungare la striscia di successi a 15. Una caduta verticale imprevista, «scioccante» l’ha definita Max, irriconoscibile. Lui e Perez fuori dalla top 10,

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    Ma il doppio passo falso della Red Bull è più clamoroso e misterioso, perché fino a questo weekend Max non aveva sbagliato una curva, al contrario di Perez. Che succede? Il pensiero va alla direttiva tecnica 018 entrata in vigore proprio da questo appuntamento: limita la flessibilità di ali e altre componenti. Secondo Verstappen, undicesimo, «la macchina era inguidabile, non rispondeva alle modifiche». Potrebbe indicare che la Red Bull è stata costretta a piccoli cambiamenti che hanno generato grossi guai. È presto per le conclusioni, Horner nega collegamenti con la norma.

     

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