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    COSA C’E’ DIETRO L’AVVISO DI SFRATTO DI BEPPE GRILLO A VIRGINIA RAGGI? L’IDEA DI ROTTAMARE I CINQUESTELLE PER FARE IL "PADRE NOBILE" DI UN NUOVO CONTENITORE POLITICO POST M5S E POST PD - I CONTATTI CON BEPPE SALA E BONACCINI, LE CONVERGENZE CON D'ALEMA SULLA CINA E SU UN PIANO INDUSTRIALE CHE FONDA LE RETI DI TIM E OPEN FIBER, CON IL SOSTEGNO DI CDP…


     
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    JACOPO IACOBONI per la Stampa

     

    grillo raggi grillo raggi

    Beppe Grillo vive ormai il Movimento 5 stelle come una creatura del passato. Non lo dirà mai così, ma in questa direzione vanno tutti i suoi ragionamenti degli ultimi mesi. Non significa, come credono in tanti, che Grillo voglia spostare il M5S nell'orbita del Pd.

     

    Né che voglia appaltare tutto a Conte, figura che Grillo giudica utile in questo momento, non a vita. In questa chiave il cosiddetto «sonetto» su Virginia Raggi, apparso sul suo blog ieri l'altro, è sì un avvertimento ferale per la sindaca, ma va visto dentro una traiettoria: Grillo si vede in futuro come una specie di padre nobile di un nuovo contenitore che «nasca dai giovani», e sostanzialmente - in un futuro non lontano - fonda insieme il dopo-Movimento e il dopo-Pd.

     

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    La Raggi è uno degli agnelli sacrificali del superamento dell'epoca 5 stelle. Così come rientra nella stessa traiettoria l'idea di insistere, invece, su Chiara Appendino a Torino (anche se lei, hanno riferito a Grillo, si vede più in un ruolo nazionale). Grillo peraltro non pensa alle amministrative, pensa per iperboli, contenitori futuri.

     

    E' per questo che ieri mattina non c'era in lui nessun imbarazzo per il «sonetto» che suggerisce alla Raggi di andare via. L'autore, Franco Ferrari, un militante grillino proveniente dall'estrema sinistra romana, ieri ha cambiato il testo togliendo la frase più insultante, per la città e i romani, da romani «gente de fogna» a «gente da poco»: «Ho seguito il consiglio di Virginia», dice.

     

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    Quel «sonetto» peraltro era stato già postato il giorno prima da Andrea Severini, il marito della Raggi. Quando però l'ha rilanciato Grillo, la cosa ha assunto tutto un altro, dirompente significato. Nessuno dei big del Pd ha detto mezza parola su quel testo greve anche verso Roma e i romani. Specularmente, nessuno del Movimento ha difeso la pur discutibile sindaca, al punto che la Raggi s' è dovuta a sera difendere quasi da sola: «Vado avanti con l'affetto di tutti voi». Una solitudine quasi struggente. Notevole che l'unico like dal Movimento sia venuto da Di Battista, l'uomo che di recente aveva sperimentato l'altra scudisciata del padre-padrone: «Sei una signora», ha scritto Dibba alla Raggi.

     

    Grillo neanche più pensa tanto, a queste cose. Da tempo parla, più che con Conte, con diversi democratici di un possibile futuro orizzonte, da Giuseppe Sala al governatore in grande ascesa, Stefano Bonaccini, con cui hanno tentato di organizzare un boccone insieme. Forse - ha scritto L'Espresso - anche con Massimo D'Alema.

    BONACCINI E BEPPE SALA BONACCINI E BEPPE SALA

     

    Goffredo Bettini, che per il Pd è ciò che era Roberto Casaleggio per il M5S, dice ormai cose che Grillo ha predicato per anni: «La sinistra nel passato (per fortuna non ora) è stata troppo subalterna e intimorita difronte alle grandi imprese globali industriali e finanziarie. Abbiamo usato i guanti bianchi con i grandi poteri. Considerando invece le piccole e medie imprese radicate nei territori come i primi responsabili dell'evasione. Questa impostazione va radicalmente rovesciata».

    massimo d'alema massimo d'alema

     

    Le parole di D'Alema sulla Cina starebbero bene anche sul blog del comico: «Più cresce la tensione verso la Cina, più sarà difficile difendere i diritti umani in Cina». E Grillo a sua volta fa esternazioni totalmente sintoniche con D'Alema, per esempio quando auspica un piano industriale che fonda le reti di Tim e Open fiber, con il sostegno di Cdp. Il 31 agosto scorso, lanciando in un video l'incredibile nuova maggioranza - di lì a poco sarebbe uscita su La Stampa la notizia del figlio di Grillo indagato in Sardegna per un presunto stupro - Grillo si rivolgeva proprio «ai giovani del Pd»: «È il vostro momento.

     

    C'è da sedersi a un tavolo, fatelo con entusiasmo». Fu letto come un messaggio anti-Di Maio, il giovane professionista della politica, era in realtà il manifesto, per ora solo abbozzato, di un nuovo campo politico post-M5S, e post-Pd, di cui Grillo si vede il padre.

    RAGGI GRILLO RAGGI GRILLO d'alema d'alema

     

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