DAGOREPORT
mario greco
Cosa è successo ai piani alti delle Assicurazioni Generali che ha spinto l'amministratore delegato Mario Greco a sbattere la porta da un giorno all'altro? I problemi covavano da qualche mese, e vedevano contrapposti il manager uscente al duo Nagel/Pellicioli. L'ad di Mediobanca, che controlla il 13,28% del Leone di Trieste, usa il consigliere d'amministrazione Pellicioli (capo storico di DeAgostini e ora di GTech, ex Lottomatica) come braccio armato.
gabriele galateri
Greco aveva appena terminato il turnaround del gruppo, grazie al quale si era liberato di pesi morti e attività non-core, e in vista del suo rinnovo al vertice (aprile 2016) aveva in mente un'operazione forte per rilanciare Generali: l'acquisizione di una società assicurativa europea per ingrandirsi e raggiungere le altre rivali del settore: Axa, Zurich, Allianz. Un'operazione del genere, non avendo a Trieste soldi che escono dai cassetti, andava fatta a debito o attraverso un aumento di capitale da imporre ai soci.
alberto nagel bollore
Fatto il giro degli azionisti, il panorama era questo: Del Vecchio favorevole, Caltagirone pure (ma non entusiasta), Nagel/Pellicioli no. Come mai? Qui bisogna salire un altro gradino della catena di comando. Se Mediobanca è il socio forte di Generali, tanto da nominare 10 sugli 11 consiglieri di amministrazione, chi è il socio forte di Mediobanca? In teoria, Unicredit, con il suo 8,6%. Ma la banca al momento è impelagata in problemi più urgenti.
alberto minali
In realtà, l'uomo che davvero comanda a Piazzetta Cuccia è sempre lui, Vincent Bolloré. Che ha personalmente in mano il 7,94% delle azioni, e ha ''consigliato'' a Nagel di stoppare le fantasie di Greco. Senza andare nel dettaglio dei complicati assetti finanziari francesi, dove il capitalismo di relazione è più vivo che mai, basti ricordare che il miliardario bretone è grande amico (e debitore in molti sensi) di Claude Bébéar, fondatore di Axa. Il vecchio Claude, nonostante sia in pensione, tira ancora molti fili sia nel settore assicurativo che in Vivendi.
MARIO GRECO GENERALI
Perché mai potenziare Generali – dal cui cda Bolloré è uscito nel 2013, obbligato dalla legge che impedisce l'incrocio di poltrone – a danno del ''sistema'' francese?
Meglio abbassare le penne e al massimo puntare una delle banche italiane che, disperate, affollano il mercato in questo momento. Questo ha detto Nagel a Greco, che ovviamente ha visto la strategia di rimessa come fumo negli occhi. Ma come, ha detto il manager, io vendo Banca della Svizzera Italiana e riporto Generali a essere una società pura, senza partecipazioni ''strategiche'' (per qualcun altro) e voi non solo mi impedite di ingrandirla, ma mi chiedete di piombarla con i crediti deteriorati di qualche istituto che passeggia sul baratro? Per di più teleguidati da un francese, Bolloré, che fa l'interesse suo e dei suoi compaesani?
pellicioli
Greco aspettava solo una mossa del genere per ri-fiondarsi a Zurigo, dove a dicembre erano rimasti senza amministratore delegato e avevano già offerto il posto a Greco.
In tutto questo, cos'ha fatto il presidente di Generali, Gabriele Galateri nonché di Genola? Quello che sa fare meglio: il pesce in barile. Ha aspettato che i fronti si delineassero, che lo scontro arrivasse al culmine, e appena sono stati chiari i vincitori (Nagel/Pellicioli), si è schierato con loro.
philippe donnet all axa
Ora la domanda è: chi arriva per il dopo-Greco? In pista ci sono Alberto Minardi, Chief Financial Officer del gruppo, molto apprezzato dai fondi istituzionali, e il country manager per l'Italia, Philippe Donnet. Il quale però, indovinate per chi ha lavorato dal 1985 al 2007, ricoprendo praticamente tutti i ruoli più importanti (anche lì è stato country manager per l'Italia)? Per Axa, bien sur! Un perfetto cavallo di Troia per portare a termine la conquista di Trieste da parte dei francesi...
LEONARDO DEL VECCHIO MOGLIE NICOLETTA ZAMPILLO malvina e francesco gaetano caltagirone ASSICURAZIONI GENERALI philippe donnet generali