ECCO I VIDEO HOT DELLA NOTTE BRAVA APACHE DENUNCIATO PER REVENGE PORN
Giacomo Amadori per “La Verità” – 22 dicembre 2023
BEPPE GRILLO IGNAZIO LA RUSSA - VIGNETTA BY DE MARCO
È un déjà-vu. Un bacio a stampo in discoteca. Una ragazza che denuncia uno stupro perpetrato da più di due coetanei. I ragazzi che parlano di un rapporto consenziente. Alcuni video che mostrano la ragazza attiva nell’amplesso. La presunta vittima che dichiara di avere ricordi confusi, anzi di essere stata vittima di un vero e proprio black-out, forse a causa dell’alcol o anche della droga dello stupro, citata dagli avvocati di parte.
I presunti violentatori? Entrambi figli di papà, anzi figli di politici. Il caso di Ciro Grillo e di Leonardo Apache La Russa si assomigliano sempre di più e procedono su binari paralleli. Difficile immaginare sentenze dal risultato opposto.
leonardo la russa arriva in tribunale per l interrogatorio 6
I lettori di questo giornale conoscono a mena dito il caso della giovane italo-norvegese che ha denunciato di essere stata violentata il mattino del 17 luglio 2019 nella casa estiva della famiglia Grillo. Sanno meno del caso La Russa. Tutto è iniziato nella discoteca Apophis di Milano, la notte a cavallo tra il 18 e il 19 maggio scorsi.
Leonardo e una sua ex compagna di liceo si rivedono durante la serata danzante organizzata dal figlio del presidente del Senato e da alcuni amici, compreso il dj Tommaso Gilardoni, accusato anche lui di violenza sessuale. Leonardo ha raccontato ai magistrati che la ragazza, che aveva assunto cocaina (ma lui non lo sapeva), a un certo punto, lo avrebbe baciato a stampo.
Durante la serata quel contatto di labbra si sarebbe ripetuto, ma in modo più intenso. L’indagato avrebbe giudicato le effusioni un segno di disponibilità e per questo avrebbe invitato la ragazza a seguirlo nell’appartamento dove vive con i genitori. L’amica del cuore, arrivata in discoteca con la presunta vittima, sostiene che la compagna fosse strana, euforica.
Ma al momento non ci sono prove definitive per stabilire quale fosse lo stato psicofisico della denunciante. Una volta arrivati a casa la ragazza si sarebbe spogliata e avrebbe praticato sesso orale a La Russa. Una scena che è rimasta impressa in uno dei tre video che hanno come protagonista la giovane e che Gilardoni, nel suo interrogatorio, ha ammesso di avere sul cellulare.
DISCOTECA APOPHIS MILANO
Leonardo ha riferito ai magistrati di aver chiesto il permesso prima di fare quel filmato e ha aggiunto che la partner occasionale non si sarebbe opposta alla ripresa della sua performance, ma che si sarebbe solo raccomandata di non diffonderlo.
In realtà quel video sarebbe poi stato inviato a Gilardoni. Il quale, ospite per la notte di La Russa, avrebbe raggiunto la coppia all’alba. A questo punto la sedicente vittima, forse più attratta dal nuovo arrivato, si sarebbe diretta con lui nella stanza da letto del dj, camera che si trovava al piano superiore. La Russa, privato della compagnia, ai pm avrebbe detto di essersi sentito «costernato».
tommaso gilardoni 1
È una strategia per convincere l’accusa che la ragazza non era stata invitata a casa in previsione di un rapporto plurimo? Non lo sappiamo, ma la versione di un La Russa rimasto con un palmo di naso sarebbe stata in qualche modo avallata dalle parole messe a verbale da Gilardoni: il ventiquattrenne residente a Londra avrebbe spiegato, con qualche giro di parole, che l’amico non sarebbe esattamente un tombeur de femmes e che userebbe il nome del padre per rimorchiare.
ignazio e leonardo la russa
Per questo soffiargli la ragazza sotto il naso non sarebbe stato molto difficile. Come detto, in questa storia sono entrati anche altri due video, che sarebbero stati realizzati da Gilardoni: in uno si vedrebbero il dj e la ragazza consumare un rapporto sessuale nel vano doccia; nell’altro la coppia scherzerebbe in bagno insieme con Leonardo dopo che quest’ultimo si era unito agli altri due per portargli gli accappatoi.
Pochi frame di quest’ultimo filmato sarebbero stati rinvenuti sul cellulare di La Russa jr. Il video della fellatio sul telefonino di Gilardoni e i secondi in bagno sullo smartphone del figlio del presidente del Senato lasciano supporre uno scambio di immagini delle rispettive prestazioni erotiche tra i due indagati.
leonardo la russa arriva in tribunale per l interrogatorio 3
Sarà per questo che l’avvocato della compagna di scuola di La Russa ha presentato una nuova denuncia per revenge porn. Un fascicolo autonomo rispetto a quello sulla violenza sessuale. Al momento non ci sarebbero indagati. In particolare la ventitreenne scrive nella querela presentata ieri: «Ho appreso», leggendo il Corriere della Sera, «che sarebbero stati recuperati video inerenti la serata oggetto di mia denunzia già agli atti, video questi dal contenuto sessuale esplicito.
Oltre a ribadire quanto indicato nella mia precedente denuncia, specificando a chiare lettere, che non ero certo nelle condizioni psicofisiche di prestare alcun consenso, con la presente intendo formalmente querelare /denunciare tutte le persone coinvolte anche nella divulgazione di materiale video sessuale che riguardano la mia persona in quanto la sottoscritta non solo non era in grado di comprendere e prestare consenso agli atti sessuali ritratti nei video, ma anche, proprio per la mia inferiorità psicofisica, non ho mai prestato consenso a detta divulgazione».
PROVACI ANCORA, SIM - MEME BY EMILIANO CARLI
L’articolo del codice penale citato è il 612 ter, che recita quanto segue: «Chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 5.000 a euro 15.000».
L’aggravante ipotizzata dalla presunta vittima è la seguente: «La pena è aumentata da un terzo alla metà se i fatti sono commessi in danno di persona in condizione di inferiorità fisica o psichica o in danno di una donna in stato di gravidanza».
Ma torniamo a casa La Russa e alla mattina del 19 maggio. La ragazza, dopo i due rapporti sessuali, visto che nella stanza di Gilardoni era ospite anche un terzo giovane, si sarebbe nuovamente spostata nel letto di Leonardo, dove i due si sarebbero addormentati nudi, ma senza consumare ulteriori amplessi. Al risveglio la presunta vittima sostiene di non ricordare nulla e scrive all’amica per avere lumi sulla sua serata. Adesso la Procura è in attesa di due consulenze.
MEME SU LEONARDO APACHE LA RUSSA
Una deve stabilire se la giovane abbia ingerito la cosiddetta droga dello stupro, compatibile con il black-out denunciato, ma non con le immagini archiviate nei telefonini, descritte da Gilardoni, ma non ancora estrapolate dalla Squadra mobile che al momento ha solo sequestrato il cellulare di Gilardoni, ma non ha ancora estratto il contenuto, operazione che avverrà durante i cosiddetti accertamenti tecnici non ripetibili sullo smartphone, un’attività che viene effettuata alla presenza di tutte le parti interessate.
L’altro esame riguarda le possibili reazioni derivanti dall’assunzione da parte della ragazza nella serata incriminata di sostanze psicotrope diverse: droga (cocaina), alcol (due bicchieri di vino, tre gin tonic e alcuni shot di tequila) e una robusta dose di psicofarmaci.
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Una consulenza che potrebbe suffragare la versione dell’ex studentessa (il buio dopo i rapporti) e stabilire se la stessa fosse nelle condizioni di prestare un consenso pieno agli atti sessuali, eventualità, come abbiamo visto, da lei negata. In considerazione del cocktail di medicinali, alcol e polvere bianca che aveva assunto verrebbe da rispondere di no, ma contemporaneamente bisognerà valutare se i due giovani fossero in grado, di fronte a una ragazza euforica e apparentemente in forze (è uno degli effetti della cocaina) e non biascicante o barcollante o semisvenuta, di comprendere che stessero approfittando di una ragazza dalla «minorata difesa».
meme su leonardo apache la russa 13
Anche perché non risulta che i due indagati fossero a conoscenza del miscuglio di sostanze nel corpo della ragazza che, ai loro occhi, sarebbe apparsa lucida e partecipe. Ci troviamo di fronte quindi all’ennesimo processo che si deciderà su considerazioni soggettive, in questo caso dei pm, che potrebbero, di fronte a un quadro così complesso, chiedere anche l’archiviazione delle accuse nei confronti degli indagati, in ossequio alle prescrizioni della cosiddetta riforma Cartabia che invita a istruire i processi solo nei casi in cui ci sia una ragionevole previsione di condanna degli imputati. In questo momento le possibilità di un proscioglimento e di un rinvio a giudizio sembrano avere le stesse chance.
A qualcuno la valutazione di un collegio giudicante potrebbe sembrare la via più giusta per sgombrare ogni possibile ombra o dubbio, ma significherebbe tenere alla gogna due ventenni che magari hanno solo pensato di praticare sesso con un’amante consenziente. Il procedimento di Milano, ha il caso Grillo sullo sfondo.
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La singolarità è che qui uno degli indagati è assistito da Vinicio Nardo, l’avvocato che a Tempio Pausania assiste una delle presunte vittime. Qui si parla di rapporti separati (che i filmati potrebbero confermare o smentire) e là di violenza di gruppo, qui la ragazza ha obiettivamente assunto molte più sostanze psicotrope, rispetto alla coetanea che sarebbe stata violentata in Sardegna. Ma in entrambi i casi i video mostrano rapporti apparentemente non forzati. Di certo non sarà facile prendere una decisione.
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