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Uno sbuffo di fumo bianco e tutti gli spettatori presenti al Red Bull Ring nel Gp d’Austria hanno capito. Poi la corsa pazza di Carlos Sainz per portare la sua Ferrari fuori dalla pista per evitare l’arrivo della safety car che avrebbe danneggiato la corsa del suo compagno di squadra Charles Leclerc impegnato contro Max Verstappen.
carlos sainz pole position silverstone
Il motore dell’auto sembra rompersi, dei pezzi volano fuori, la vettura si ferma su una via di fuga laterale, poi partono le fiamme. Carlos non scende, non si riesce a tenere ferma la macchina, posta in leggera discesa, se lui molla il pedale del freno. Le fiamme si alzano, i soccorritori gli impongono di saltare fuori, la Ferrari è avvolta tra le fiamme. Carlos scende fa due passi e si siede, sembra scioccato. Un addetto alla sicurezza gli si avvicina e chiede come sta.
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Lui fa cenno che è tutto a posto dal punto di vista fisico, ma grande è l’amarezza per aver buttato via come minimo un secondo posto, forse anche la vittoria. «Non arrivava nessun addetto per fermare la macchina e avevo paura che continuasse ad andare indietro, ma dopo c’era troppo fuoco e sono dovuto uscire. E’ vero ci sono ancora problemi di affidabilità ma guardiamo anche al positivo, fino al guasto ero ancora in lotta per la vittoria» ha dichiarato a fine gara il pilota spagnolo. «Tutta la squadra ha lavorato molto bene in questo weekend. Tuttavia non siamo ancora al riparo dai problemi di affidabilità dobbiamo ancora lavorare» ha sottolineato invece a fine gara Mattia Binotto, team principal della Ferrari.
carlos sainz charles leclerc
Così, la vittoria della Ferrari di Leclerc, che ha dominato la gara, è un po’ appannata dal nuovo guaio che ha colpito la Ferrari di Sainz. Un successo sporcato dal rinnovarsi di quei problemi di affidabilità senza i quali la Rossa sarebbe in testa al Mondiale e non dovrebbe inseguire la Red Bull di Verstappen.
Ma cos’è successo questa volta di diverso rispetto ai guasti apparentemente simili che hanno coinvolto Charles Leclerc? Premesso che sarà solo la ricognizione che la Ferrari effettuerà, a stabilire le esatte cause del guasto, possiamo ovviamente sottolineare che ancora una volta la difficoltà riguarda la power unit, anche se questa volta ,le conseguenze sembrano essere state peggiori rispetto a quanto accaduto in precedenza nella stagione con Charles.
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Riepiloghiamo. Leclerc stava vincendo il Gp a Barcellona quando salta il turbo, e il monegasco è costretto a terminare mestamente il Gran premio. In quel caso si era parlato della possibilità che MGU-H e il turbocompressore fossero state «vittime» di un guasto la cui origine nasceva dalla temperature di esercizio della power unit troppo alte. Altro motore rotto a Baku con Leclerc che era sempre in testa alla corsa e si doveva arrendere. Come si era arreso prima Sainz per un problema idraulico. Se aggiungiamo gli errori di Sainz in Australia e a Imola, e gli errori di strategia della Ferrari Montecarlo, dobbiamo ricordare che, nonostante la bella vittoria «in casa del nemico» in Austria, la strada da percorrere è ancora tanta.
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