Estratto dell'articolo di Massimiliano Gallo per "il Napolista"
napoli verona
[…] Napoli la sua tifoseria non vogliono saperne di rassegnarsi allo spettacolo andato in scena domenica sera contro il Verona e che è costata la Champions. […] La domanda che regna sovrana è: che cosa è successo domenica sera? Perché il Napoli non ha giocato? Domande che sottendono altro nei pensieri dei tifosi. […]
La versione ufficiale – cui noi ovviamente aderiamo – è quella che poi non sorprende nemmeno più di tanto. Il Napoli, questo gruppo, viene puntualmente meno nei momenti realmente decisivi. Una cosa sono le partite importanti, un’altra sono le partite dentro-fuori. Le ultime il Napoli di De Laurentiis le ha perse tutte. Tutte, a prescindere dagli allenatori.
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[…] I più accorti osservatori del Napoli fanno notare che anche la domenica precedente, a Firenze, la squadra era nervosa. Che soltanto un rigore per un fallo molto ingenuo ha consentito di sbloccare il match. E che – dettaglio fondamentale – Insigne quel rigore lo ha sbagliato. […] Quindi la squadra era già nervosa una settimana fa, ma la vittoria fa dimenticare tutto. Va aggiunto che Gattuso non è proprio il tecnico ideale per la gestione della tensione. […]
Ci sarebbe da fare un lungo discorso. È un gruppo di calciatori molto bravi ma in qualche assuefatti alla sconfitta. […] I volti, domenica sera, erano stravolti. […] De Laurentiis […] dovrebbe dotare il club di esperti di gestione delle pressioni e anche studiare un modo per rendere la squadra più impermeabile alle sensazioni […] della piazza. […]
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Queste spiegazioni, però, poco convincono il corpaccione della tifoseria. Che snocciola uno dopo l’altro le prove secondo cui si sarebbe trattato di altro: i volti dei calciatori all’ingresso del campo; la enorme discrepanza tra le prestazioni offerte fino a una settimana prima e quella contro il Verona; la miriade di passaggi sbagliati; calciatori irriconoscibili come Osimhen; l’erroraccio di Hysaj no, quello non viene considerato sorprendente neanche dagli irriducibili del complottismo; l’assenza di Demme […]; la mancata esultanza di Rrahmani […] fino alla prova regina: Gattuso non ha gridato dalla panchina. Perché gli urli dell’allenatore – alle orecchie dei tifosi – erano diventati un marchio di fabbrica […]
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Napoli è città in cui è ancora molto acceso il dibattito su quel che accadde il primo maggio del 1988 quando il Milan di Sacchi venne a vincere lo scudetto al San Paolo. L’immagine di Careca che raccoglie il pallone in porta dopo il gol del 2-3 e corre verso il centrocampo mentre tutti attorno i suoi compagni camminano. Maradona che dopo quella partita, saltò le ultime due per infortunio: non era mai accaduto e non sarebbe mai più accaduto. Le voci che ancora si rincorrono sono le solite: pressioni della camorra, scommesse. Ad aggravare il tutto ci fu il comunicato dei calciatori contro Ottavio Bianchi.
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Oggi, 33 anni dopo, Napoli si ritrova a fare le stesse considerazioni. Ad avere gli stessi foschi pensieri. Con l’aggiunta di una novità: nel frattempo qui, un anno e mezzo fa, è andata in scena la novità assoluta dell’ammutinamento dei calciatori nei confronti della società. Che è poi finito con un perdono generale. Ha pagato solo l’allenatore. E una delle correnti del pensiero complottardo […] si richiama proprio all’ammutinamento. Un altro sgarbo a De Laurentiis, facendogli così perdere i 50 milioni della Champions.
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[…] Come se i calciatori non fossero professionisti, come se non volessero disputare la Champions che per loro è una vetrina, che è la loro carriera, la loro vita. Sarebbe più o meno come quel tale che per fare un dispetto alla moglie, provvede a una mutilazione importante. […]