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    COSA FARA’ IL M5S A TORINO AL SECONDO TURNO? TESTA A TESTA TRA LO RUSSO (CENTROSINISTRA) E DAMILANO (CENTRODESTRA) MA IL POPOLO DEGLI INDECISI VALE OLTRE IL 40% A QUESTO PUNTO DIVENTANO DETERMINATI GLI ELETTORI PENTASTELLATI. CONTE HA ESCLUSO APPARENTAMENTI CON IL PD. LA CANDIDATA SINDACA M5S HA ANNUNCIATO: "NON VOTEREMO PER DAMILANO". "GIUSEPPI" CAMBIERA' IDEA?


     
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    Maurizio Tropeano per "la Stampa"

    damilano lo russo damilano lo russo

     

    «Il nostro sondaggio indica Stefano Lo Russo, candidato del centrosinistra, come nuovo sindaco di Torino al ballottaggio. Ma l'esperienza ci dice che la partita non è affatto chiusa e Torino è l'unica tra le grandi città al voto che è ancora in gioco».

     

    Lorenzo Pregliasco, docente di comunicazione politica e co-fondatore di Quorum e You Trend, legge così i risultati della rilevazione che la sua società ha realizzato per il gruppo Gedi.

     

    Al secondo turno Lo Russo verrebbe scelto dal 53,1% dei torinesi contro il 46,9% che preferirebbe Paolo Damilano, l'imprenditore voluto dal centrodestra. Il numero di indecisi è alto, il 47,8%, ma va detto che dalle elezioni del 2016 il tasso di astensione è intorno al 40%.

     

    letta conte letta conte

    Dunque la fetta di elettori da convincere tra il primo e il secondo turno si restringe e la prima sfida che devono vincere i due candidati è quella di riportare al voto tutti gli elettori che il 3 e il 4 ottobre li sceglieranno. Lo Russo e Damilano, infatti, raccolgono circa un punto in più delle rispettive coalizioni. Il centrodestra è accreditato del 43,1% e il centrosinistra al 40,5. L'imprenditore al primo turno viaggia intorno al 44,2%, il capogruppo del Pd al 41,4. Staccatissima Valentina Sganga, la candidata di Movimento 5 Stelle e Verdi, data all'8,3%.

     

    A questo punto diventano determinati gli elettori del M5S. Sabato scorso, nella sua visita a Torino, l'ex premier Giuseppe Conte ha escluso apparentamenti con il Pd e lo stesso hanno fatto sia Appendino che Sganga. La candidata, però, nel corso del dibattito organizzato da La Stampa ha annunciato: «Non voteremo per Damilano». E la sindaca non manca di ribadire che «politicamente io mi sono sentita a casa nel Conte 2», sostenuto da una maggioranza giallo-rossa.

    appendino sganga appendino sganga

     

    Un recente sondaggio realizzato dal centro Bobbio dell'Università di Torino mette in evidenza come la metà dei grillini si asterrà al secondo turno mentre tra i votanti quattro su cinque sono propensi a scegliere Lo Russo. Senza dimenticare che i Verdi che appoggiano Sganga (sono accreditati dell'1,4%) hanno partecipato alle primarie di Pd e alleati. A questo punto sarà decisivo capire se il "soccorso" grillino al centrosinistra sarà sufficiente per colmare l'eventuale divario del primo turno.

     

     Un altro bacino di elettori da convincere è quel 6,1% che voterà per uno degli altri 10 candidati sindaci. Da sottolineare l'assenza di sfidanti dell'estrema destra mentre la sinistra radicale si presenta con tre competitor tra cui lo storico Angelo D'Orsi (Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Sinistra anticapitalista). «Sulla carta - spiega ancora Pregliasco - Lo Russo ha un margine di crescita maggiore anche se il ballottaggio si gioca soprattutto sul profilo del candidato.

    VALENTINA SGANGA VALENTINA SGANGA

     

    Se Damilano ha delle chance, e le ha perché ha un profilo più in grado di parlare agli elettori non politicizzati, quelli che guardano soprattutto alle persone». Dal suo punto di vista invocare discontinuità e cambiamento, come fa il centrodestra, o il pericolo dell'onda nera come fa il centrosinistra, sono armi spuntate: «Il Pd era all'opposizione di Appendino; e Damilano ha un profilo lontano dalla destra». Passando ai partiti, il primo turno assegna al Pd il 32,3%, in linea con le Europee del 2019, e un 8,2% alle altre liste che sostengono Lo Russo. Nel centrodestra la Lega si conferma il primo partito con il 19,4%, mentre Fratelli d'Italia prosegue la sua ascesa arrivando al 14,7% contro il 5,49 delle regionali 2019. Il Movimento 5 stelle quasi dimezza i consensi (dal 13,3 al 7,4) e lo stesso fa Forza Italia, dal 7,9 al 4,2.

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