Volodymyr Zelensky a Davos
ZELENSKY, 'DALL'UE UN SEGNALE A MOSCA, L'EUROPA RESISTERÀ'
(ANSA) - Con "la tanto attesa decisione" di oggi sugli aiuti all'Ucraina, "l'Europa ha dimostrato esattamente il tipo di unità di cui ha bisogno: 27 Paesi, insieme. Questo è un chiaro segnale a Mosca che l'Europa resisterà e non verrà spezzata dalle ondate distruttive" del Cremlino. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto videomessaggio serale su Telegram. "Allo stesso tempo, è un chiaro messaggio oltre Atlantico - ha ribadito - che l'Europa sta assumendo i suoi obblighi. Aspettiamo le decisioni dell'America".
GIORGIA MELONI - VIKTOR ORBAN
BIDEN HA RINGRAZIATO VON DER LEYEN PER NUOVI AIUTI A KIEV
(ANSA) - "Il presidente Joe Biden ha telefonato alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen per ringraziare l'Europa per i sostanziale aiuti decisi a favore dell'Ucraina": lo ha detto il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale Usa John Kirby.
COME È MATURATA L’INTESA CON BUDAPEST L’EUROPA HA CONCESSO QUALCOSA IN CAMBIO
Estratto dell’articolo di Fr. Bas. per il “Corriere della Sera”
OLAF SCHOLZ VIKTOR ORBAN
Cosa hanno deciso ieri i leader Ue?
I capi di Stato e di governo hanno trovato l’accordo sul pacchetto di aiuti all’Ucraina da 50 miliardi all’interno del bilancio Ue, per il periodo 2024-2027, e sulla revisione di medio termine del budget […] che permetterà di finanziare le nuove priorità: migrazione e dimensione esterna, piattaforma per le tecnologie strategiche (STEP), pagamenti degli interessi di Next Generation Eu, riserva per gli aiuti d’urgenza.
[…] Cosa contestava Budapest?
volodymyr zelensky joe biden incontro alla casa bianca 4
Più fonti Ue hanno sottolineato «l’inconsistenza delle argomentazioni ungheresi per bloccare il piano di aiuti» per l’Ucraina. Budapest ha di fatto usato il veto per fare pressione su un altro dossier che non è correlato a Kiev: gli oltre 20 miliardi di fondi (coesione e Pnrr) congelati un anno fa dalla Commissione Ue per mancanza di rispetto dello Stato di diritto.
[…] Budapest insisteva nel voler mantenere un potere di veto annuale sul piano di aiuti per l’Ucraina, una richiesta inaccettabile per gli altri 26 Paesi Ue che hanno cominciato a manifestare in modo molto chiaro il livello di irritazione altissimo raggiunto e la fine della pazienza. […]
Come si è arrivati a un accordo?
I leader Ue hanno concordato che: 1) ogni anno la Commissione Ue farà una relazione sull’attuazione del piano di aiuti all’Ucraina; 2) il Consiglio europeo terrà annualmente un dibattito sull’attuazione degli aiuti a Kiev; 3) se necessario tra due anni il Consiglio europeo inviterà la Commissione a presentare una proposta di revisione nel contesto del prossimo bilancio Ue. Non è stato concesso a Orbán alcun potere di veto.
E sui fondi ungheresi?
Volodymyr Zelensky a Davos
Nel testo finale è stato aggiunto — e questa è la parte politicamente più importante per Orbán perché suona come un richiamo all’ordine verso la Commissione — un riferimento alle conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2020 relative al meccanismo per la condizionalità sullo Stato di diritto, lo strumento usato per congelare parte dei fondi ungheresi.
L’articolo 2/e insiste sul concetto di «proporzionalità» e dice che «le misure a norma del meccanismo dovranno essere proporzionate all’impatto delle violazioni dello Stato di diritto sulla sana gestione finanziaria del bilancio dell’Unione o sugli interessi finanziari dell’Unione e il nesso di causalità tra tali violazioni e le conseguenze negative per gli interessi finanziari dell’Unione dovrà essere sufficientemente diretto e debitamente accertato» ma soprattutto «la semplice constatazione di una violazione dello Stato di diritto non è sufficiente ad attivare il meccanismo».
Orbán ha ricevuto rassicurazioni che i fondi ungheresi saranno sbloccati?
GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN
La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha risposto «no» spiegando che «la storia è molto semplice: c’è la legge. C’è la legge sui fondi di coesione, una legge sul Next Generation Eu e c’è la legge sul meccanismo di condizionalità. Queste leggi non hanno nulla a che fare con lo strumento per l’Ucraina e la revisione di medio termine».
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