Davide Frattini per corriere.it - Estratti
assalto kibbutz hamas
L’unità Lahav 433 si è occupata in questi anni delle indagini che hanno portato alla condanna di un primo ministro come Ehud Olmert e al processo ancora in corso per corruzione del premier Benjamin Netanyahu. È la polizia criminale che segue i casi più complessi e ai suoi agenti è stata affidata l’inchiesta sui massacri del 7 ottobre, gli israeliani hanno arrestato almeno 200 terroristi palestinesi, l’ipotesi è di istituire un tribunale speciale.
Gli investigatori — scrive il quotidiano Haaretz — hanno raccolto la prima testimonianza diretta di uno stupro di gruppo durante l’assalto ai kibbutz e ai villaggi. Fino ad ora le denunce di violenze sessuali erano state riportate dai primi soccorritori — i cadaveri femminili trovati nudi, i polsi legati, i segni degli abusi — e in seguito dagli esami degli anatomopatologi.
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La donna è invece una teste oculare. Il suo racconto corroborato da una persona che si nascondeva assieme a lei: non ha visto, ma gli è stato detto tutto in diretta dalla testimone dell’orrore, un elemento che rafforza il resoconto. La donna spiega di aver visto una ragazza stuprata a turno da uomini in mimetica, l’ultimo le ha sparato alla testa mentre la stava violentando, hanno mutilato il corpo e si lanciavano le parti tagliate via. Alcuni tenevano la testa di un’altra vittima come «trofeo».
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La polizia sta analizzando oltre 50 mila video ripresi dalle camere indossate dagli stessi terroristi, da quelle installate sulle auto dei civili israeliani e da quelle di sicurezza nelle case o nei villaggi. È difficile associare i singoli arrestati ai crimini commessi, l’ipotesi del procuratore è di cercare la condanna per omicidio, stupro o abusi se l’uomo si trovava nella zona dove sono stati commessi, di fatto tutte le aree invase a sud del Paese. In alcuni casi il riconoscimento biometrico ha permesso di individuare gli autori di reati specifici: un capo della Nukhba, i commando di Hamas, avrebbe ucciso 14 soldati, si è filmato mentre abusa il cadavere di un militare ed è responsabile anche di aver ammazzato i civili in un kibbutz vicino.
(...) I soldati uccisi sono stati 400, la loro identificazione è in qualche modo più semplice perché le forze armate tengono una cartella con Dna e calco dei denti. Per recuperare i resti dalle case incendiate sono stati coinvolti anche archeologi, in grado di distinguere ossa umane da quelle di animali domestici, i filmati diffusi dai fondamentalisti li mostrano divertirsi a colpire i cani come cecchini.
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