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    COSA NOSTRA, COSA SUA - MATTEO MESSINA DENARO È VOLUTO TORNARE ALLA MAFIA “ARCAICA” METTENDOSI AL FIANCO VECCHI CAPI MAFIA TORNATI IN AUGE, UOMINI D’ONORE DAI COGNOMI PESANTI E PERSONAGGI FIDATI – UN’AREA GRIGIA PIENA ZEPPA DI COLLETTI BIANCHI IMPIANTATI, SOPRATTUTTO, NELLA SANITÀ CON UN FORTE LEGAME CON LA MASSONERIA: PARE CHE, SECONDO IL RACCONTO DI UN PENTITO CALABRESE, LO STESSO MESSINA DENARO SIA ISCRITTO ALLA LOGGIA SEGRETA “SICILIA” CHE…


     
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    Estratto dell’articolo di Rino Giacalone per “La Stampa”

     

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    La mafia “arcaica” per rimettere in sesto Cosa nostra. E poi al fianco degli uomini d’onore dai cognomi pesanti, altri uomini fidati, meglio se massoni, l’area grigia di Cosa nostra. Questo insieme per decenni ha costituito la Cosa nostra nelle mani di Matteo Messina Denaro.

     

    Un’area occulta di «colletti bianchi» in particolare impiantati all’interno della sanità pubblica, dove Matteo Messina Denaro ha avuto forti interessi e intercettato fiumi di denaro. Una scelta strategica di Matteo Messina Denaro coltivata nel periodo della sua latitanza, ancora prima degli arresti di Riina e Provenzano.

     

    Lo si deduce dai nomi che sono emersi nelle indagini di questi giorni e lo si è potuto dedurre scorrendo le cronache giudiziarie di questi anni di latitanza del boss. Vecchi capi mafia tornati in auge in nome e per conto di Messina Denaro: Vito Gondola a Mazara, Franco Luppino a Campobello di Mazara, Mimmo Scimonelli a Partanna, o ancora Ciccio Pace, Franco e Pietro Virga figli dell’ergastolano Virga e l’ex consigliere comunale Francesco Orlando a Trapani.

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    Il pentito Nino Giuffrè nel 2002 raccontò in che modo Messina Denaro stava riorganizzando la “provincia” trapanese, «ritornando alle origini e ad antichi appoggi». La mafia controllata da Matteo Messina Denaro si è rigenerata rimettendo al vertice i boss di un tempo e rinvigorendo il legame con la massoneria.

     

    Un pentito calabrese, un medico, Marcello Fondacaro, ha raccontato dell’esistenza di una loggia segreta chiamata “Sicilia” alla quale apparterrebbe proprio Messina Denaro. Fondacaro è un profondo conoscitore della mafia trapanese, qui era venuto a trovare soci e soldi per costruire un resort in Calabria, a Capo Vaticano, e la mafia trapanese con lui voleva costruire una clinica specialistica a Marsala.

     

    […] il medico personale, Alfonso Tumbarello, indagato, è risultato essere un iscritto alla massoneria del Grande Oriente d’Italia; il nome di un altro medico massone, Quintino Paola della loggia “Ferrer” di Castelvetrano, è saltato fuori dall’agenda di Giovanni Luppino, l’autista del latitante.

     

    pietro virga pietro virga

    È poi di venerdì la notizia che i carabinieri sono andati a perquisire la casa di Antonio Messina, avvocato (sospeso da anni dall’ordine forense), mafioso, secondo alcuni pentiti uomo d’onore e massone tenuto riservato anche tra le logge. […]

    L’avvocato Messina è uno dei nomi della vecchia mafia che con Messina Denaro sono tornati a comandare e fare affari. Uno specialista nei traffici di droga, ma anche uno di quelli capaci di trovare il “ventre molle” nel mondo della giustizia per arrivare a condizionare, o spiare, il lavoro di magistrati e giudici.

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